La mummia, con Brendan Fraser – Il primo film d’avventura del millennio


La mummia usciva al cinema nel 1999. Ventiquattro anni fa.

Vi spiego perché possiamo considerarlo contemporaneamente l’ultimo film d’avventura del Novecento e il primo del nuovo millennio.

Il quadro storico (per i più anziani)

Oggi, nel 2023, siamo in trepidante attesa dell’ultimo giro di giostra del più grande archeologo dell’avventura di sempre, Indiana Jones – ancora una volta interpretato da un ottantenne (ma inossidabile) Harrison Ford.

Nel frattempo il protagonista di La mummia, Brendan Fraser (che possiamo considerare a tutti gli effetti un emulo di Indy) è tornato al successo cinematografico con The Whale dopo anni di oblio. Anche se il suo aspetto odierno è molto diverso da quello dell’eroe Rick O’Connell.

La mummia: Imothep, ti presento Evelyn e Rick

Rick e Evelyn incontrano per la prima volta la mummia! (Credits: Universal pictures)

Quasi un quarto di secolo fa, il quadro era un altro: nel 1999, infatti, un film pieno di effetti speciali computerizzati riportava in primo piano il cinema d’avventura come non avremmo più pensato di vedere. Per l’ultima volta, nel XX secolo!

La trama di La mummia del 1999

Sono gli anni Venti del Novecento, il periodo d’oro dell’archeologia in cui vennero alla luce le più importanti tombe dei faraoni d’Egitto. Ricercatori americani e inglesi fanno a gara a chi trova per primo la città perduta di Hamunaptra, anticamera del regno dei morti.

L’ex legionario Rick O’Connell, uno dei pochi a conoscerne per caso la posizione, accetta di accompagnarvi la bella studiosa britannica Evelyn e il fratello Jonathan. La scoperta del sito archeologico però fa scattare la maledizione della mummia Imoteph, gran sacerdote bandito per tradimento dalla vita terrena e ultraterrena.

Il mostro si risveglia e si rigenera, mietendo vittime tra gli esploratori e riportando le piaghe d’Egitto sulla Terra. Soltanto Rick e Evelyn, unendo forze e cuori, possono rimandarlo da dove è venuto.

Contesto adolescenziale (il mio, perlomeno)

Era l’estate del ‘99, avevo sedici anni ed ero in vacanza studio in Inghilterra coi miei migliori amici.

Un giorno – da buoni nerd che già eravamo – decidemmo di andare al cinema in centro a Brighton, a due passi dal famoso molo col parco di divertimenti che allora si chiamava Palace Pier.

Locandina di La mummia del 1999, con Brendan Fraser

Un particolare della locandina di La mummia del 1999, con Brendan Fraser (Credits: Universal pictures)

In sala c’era già Star Wars, Episodio I – La minaccia fantasma, per il quale trepidavamo febbrilmente, ma che per qualche motivo avevamo deciso di aspettare fino alla sua uscita in Italia qualche mese dopo. Optammo quindi per La mummia, il remake di un horror Universal classico datato 1932 con Boris Karloff.

Non ci attendeva però alcuna atmosfera rarefatta né un film dell’orrore dal ritmo lento: ogni istante di ciò a cui abbiamo assistito ci ha divertito grazie a pura gioia visiva, azione incessante e scenari esotici!

La tecnica al servizio della trama (e viceversa)

All’epoca, ricordo, fu emozionante vedere sciami di scarabei mangiatori di carne umana, o una mummia con parti di pelle mancanti muoversi, combattere e trasformarsi improvvisamente in un vortice di sabbia! Avevamo avuto lo strabiliante Matrix appena un’estate prima, a mostrarci che qualsiasi fantasia era ormai realizzabile sul grande schermo; e poco tempo dopo ci saremmo immersi nei nuovi mondi virtuali del prequel di George Lucas.

Anche se bisogna ammettere che, rivisto a distanza di tanti anni – e rispetto a quelli degli altri due film citati – alcuni effetti speciali in cgi di La mummia sono invecchiati male. Il mostro stesso in alcune scene sembra il personaggio della cinematica di un videogioco, uscito da qualche capitolo di Tomb raider. (anche se, a quei tempi, dire che un film somigliava a un videogioco era un pregio, non una delusione!)

La mummia, oltre agli effetti restano i personaggi

La mummia è come un bel cartone animato – leggero e senza violenza – in cui le mutilazioni e le uccisioni avvengono sempre nell’ombra riflessa sul muro o fuori campo.

Il film di Stephen Sommers ha saputo incanalare lo spirito avventuroso di Indiana Jones – un gusto inebriante che pensavamo non avremmo più assaporato. Una saga, quella di Indy, che a sua volta prendeva in prestito sfide, pericoli e umorismo da tanti classici di Hollywood per ricombinarli in qualcosa di nuovo e antico allo stesso tempo. Qualche scheggia di quella vorticosa magia scanzonata è presente in La mummia, anche grazie a quel gran pezzo di avventuriero che era Brendan Fraser all’epoca!

Rick trova il modo di spaventare Imothep!

In questa divertente GIF, Rick trova il modo di contrastare la mummia!

Il suo Rick è un eroe senza paura che ricorda Erroll Flynn, ma che è in grado di non prendersi troppo sul serio. Rozzo e maschilista quanto leale e coraggioso, Brendan Fraser ha saputo dare al suo personaggio un piglio un po’ folle e sexy. Affabile quanto invece Indy è respingente, un uomo d’azione col ciuffo ribelle che spara con due pistole contemporaneamente, ma che sa anche aver paura e darsi alla fuga. Qualcuno con cui il pubblico magari non si può riconoscere, ma del quale si innamora all’istante!

Anche la protagonista femminile Rachel Weisz fu una rivelazione, con una brillante carriera drammatica davanti a sé. Peccato però che non abbia più mostrato le sue doti comiche e buffe come in questa pellicola. La sua Evelyn non è la classica damigella in pericolo, bensì una donna intelligente e colta, divertente e bellissima. Nonché una maldestra pasticciona, come si apprende dall’indimenticabile scena in cui la conosciamo, e in cui fa crollare gli scaffali di una biblioteca come le tessere di un domino!

Il duo di protagonisti – destinato a una storia romantica a colpi di battute e sgambetti come Han e Leia – è accompagnato dal pavido e viziato fratello di lei, una spalla comica efficace interpretata da una meteora cinematografica come John Hannah.

Seguiti, spin off ed emuli del La mummia

La mummia ha avuto due seguiti meno riusciti, entrambi diretti da Sommers, il primo dei quali ha avuto il (de)merito di aver portato Dwayne “The Rock” Johnson per la prima volta sul grande schermo, nei panni del Re scorpione. Il suo personaggio anacronistico, e realizzato con un motore grafico da PS2, ha avuto anche la propria trilogia di film di qualità decrescente, fino alla macchia del “direttamente destinato all’home video”.

Il regista ha sprecato il successo del primo film realizzando seguiti e copie troppo pieni di effetti e vuoti di senso (come non ricordare… di dimenticare Van Helsing, con Hugh Jackman) ma La mummia rimane la sua pellicola meglio riuscita. Un film, quello del 1999, con quel giusto mix di avventura, romanticismo, pericolo e umorismo. Una combinazione che, quando riesce bene, non si scorda più!

Rachel Weisz è la protagonista femminile de La mummia

La splendida Rachel Weisz nei panni della bibliotecaria/avventuriera Evelyn (Credits: Universal pictures)

I dialoghi divertenti e le battute fulminanti tra personaggi (tutti con una buona chimica tra di loro) hanno fatto la fortuna di La mummia al pari degli effetti speciali travolgenti. E fatto proseliti: Jack Sparrow e il resto della ciurma di Pirati dei Caraibi non sarebbero stati gli stessi senza la spinta di questo film.

Una volta passato di moda, nel 2017 è uscito un reboot dallo stesso titolo: La mummia, con protagonista un Tom Cruise. L’ego dell’attore/produttore però ha dirottato la trama dall’horror, facendone una missione impossibile: quella di renderlo uno dei peggiori film di sempre! Al suo confronto, il film del ’99 sembra un capolavoro.

Cosa che non è, ma di certo rappresenta ormai un classico di gioventù per tanti di noi!

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