Il finale di WandaVision senza spoiler – Un altro Mcu è (quasi) possibile


Dopo otto settimane di attesa, il finale di WandaVision è arrivato su Disney Plus. Quest’ultima puntata conclude un’avventura cominciata il 15 gennaio con i due episodi in bianco e nero di cui abbiamo già parlato. E la chiude in una maniera spettacolare, per quanto piuttosto classica, secondo i canoni dei cinecomic.

Ma non è sul finale che WandaVision voleva distinguersi all’interno del proprio genere. Il suo punto di forza è stato il viaggio che ci ha portati fin lì, caratterizzato da un gioco costante con gli stilemi della sit-com, con le aspettative degli spettatori e con cosa assimilare dal materiale originale e cosa rielaborare o stravolgere.

Non ci saranno spoiler, tranquilli.

O comunque, quando arriveranno, verrete avvisati.

WandaVision nel complesso, dopo il finale

Non giriamoci intorno: se ci avessero detto che WandaVision sarebbe stata una serie con tutta questa cura per i dettagli, con così tanto amore per il materiale originale e con una qualità così alta nella recitazione e nella regia, beh… non ci avremmo creduto.

I sei poster dedicati ai primi episodi di WandaVision: ognuno rappresenta un decennio differente della storia televisiva degli Usa

I sei poster dedicati ai primi episodi di WandaVision (Credits: Disney)

Anche chi ama i prodotti legati al Marvel cinematic universe deve ammettere che, con poche eccezioni, in genere le produzioni dal primo Iron Man in poi non sono esattamente il trionfo della creatività. Dello spettacolo, quello sì; ma nell’originalità nella narrazione, nelle trame e nello sviluppo le carenze sono evidenti.

Divertono, e va bene così.

Arrivati al finale, WandaVision ci lascia invece il sospetto che (per citare un’altra serie metatelevisiva) un altro Mcu sia possibile. Un rinnovamento necessario, per quanto non si tratti di uno stravolgimento. Come diciamo spesso, WandaVision aveva il compito di tenere alta l’attenzione sull’universo Marvel nonostante la storyline principale, dopo undici anni, si sia conclusa. Un compito che chissà se Black Widow, che avrebbe dovuto aprire la cosiddetta fase quattro al posto di WandaVision, sarebbe stato in grado assolvere.

Con ogni probabilità, Black Widow sarà un film di supereroi abbastanza classico. La serie su Wanda e Visione, invece, decisamente no. WandaVision, fino all’ultimo, ha giocato con le aspettative dei fan, sia di quelli del solo franchise degli appassionati dei comics, ponendosi innanzitutto l’obiettivo di divertire attraverso il racconto, il dettaglio, la sorpresa.

E l’introspezione, aggiungerei, davvero riuscitissima per quanto limitata principalmente a un personaggio. Non penso ci sia bisogno di precisare di quale si tratta: Wanda, da sempre piuttosto marginale quanto a minutaggio nelle avventure degli Avenger, ha avuto finalmente lo spazio che meritava.

Diventando, chissà, il nuovo personaggio preferito di molti.

Elizabeth Olsen da Golden Globe

Questo finale di WandaVision ha confermato le doti da attrice di Elizabeth Olsen, che nei suoi cinque-sei anni da Wanda Maximoff non era mai riuscita a brillare così tanto come adesso.

Colpa, come detto, del poco tempo a disposizione per mettersi in mostra – sebbene in quel poco tempo sia comunque riuscita a regalarci qualcosa di davvero iconico.

Elizabeth Olsen nei panni di Wanda Maximoff

Elizabeth Olsen nei panni di Wanda Maximoff (Credits: Disney)

WandaVision rimedia a quello che poteva essere un grosso torto a un’interprete veramente notevole. Elizabeth Olsen ha lo spazio giusto e la sceneggiatura adatta per dimostrare, a chi la conosce solo come Wanda Maximoff, quanto sia capace e versatile: in questa serie ha modo di mettersi in gioco come attrice di sit-com, di interpretare una trentenne in preda a un crollo emotivo, di omaggiare lo stile di recitazione dei decenni precedenti, e di farci partecipare con un semplice sguardo alla sofferenza del proprio personaggio.

Se l’ultima edizione dei Golden globes ha visto The Mandalorian tra le serie nominate, allora non è per niente da escludere che anche l’interprete principale di WandaVision possa ottenere una nomination, il prossimo anno. E non sarebbe così sorprendente se Elizabeth Olsen riuscisse anche a portarsi a casa il premio.

Finalmente Paul Bettany e il suo Visione

Discorso simile per Visione: il personaggio di Paul Bettany non è mai stato molto valorizzato nei film dei Vendicatori. E neppure il talentuoso attore inglese.

Certo, Visione risolve tutto in Age of Ultron ed è protagonista di una delle scelte morali più interessanti in Infinity War, ma per il resto la chiusura del suo personaggio non ha sconvolto particolarmente i fan degli Avenger.

Per quanto riguarda Paul Bettany, i momenti sit-com di WandaVision gli permettono di svariare notevolmente, sfogando fisicità e tempi comici. Una cosa che, nei panni di un sintezoide come Visione, per forza di cose non gli era possibile fare.

Non solo: il suo personaggio entra prepotentemente nei nostri cuori come mai era riuscito a fare durante l’esperienza nell’Mcu. Impariamo a conoscerlo meglio, ad amarlo attraverso gli occhi di Wanda, e facciamo nostro il suo stato d’animo: la confusione di Visione per quanto accade dal primo episodio fino al finale di WandaVision è anche la nostra, in fondo.

Così come anche nostro diventa il lutto di Wanda, motore di tutta la vicenda.

Il finale di WandaVision (CON SPOILER)

Se siete arrivati fin qui e non avete visto il finale di WandaVision, non proseguite la lettura. Da questo punto in poi, ci saranno spoiler.

Qualora invece foste in pari, proseguiamo.

La serie ci regala questa splendida foto di famiglia con Wanda, Visione e i figli della coppia

(Credits: Disney)

Il finale di WandaVision, come anticipato in apertura, ha più elementi in comune con il classico cinecomic che con la creatività che aveva contraddistinto le puntate precedenti. Ormai il format di sit-com è stato abbandonato, ed è tempo di tirare le somme.

E dunque, largo a una canonica scazzottata finale tra Wanda e Agnes, che abbiamo scoperto chiamarsi Agatha Harkness ed essere una strega – ma questo, sia noi che tanti altri, lo sospettavamo già dalla prima puntata. A Visione, invece, tocca affrontare il proprio doppio in uno spettacolare scontro, in parte aereo e in parte… filosofico.

Niente di nuovo, dunque? Beh, non proprio.

È vero: il punto di arrivo, in quasi tutti i prodotti a tema supereroistico, è il confronto definitivo con la nemesi dell’eroe.

La novità, si diceva, sta nel viaggio.

Gli eroi e il dilemma morale

Come spesso accade, c’è una scelta morale da fare: lasciare che Agatha Harness vinca ma vivere una vita felice insieme a Visione e i bambini, continuando però soggiogare Westview e i suoi abitanti? Oppure sacrificare tutto, ma proprio tutto, ancora una volta, in nome di ciò che è giusto?

Non sempre questo genere di bivi viene costruito bene, nel genere supereroistico. A volte non viene costruito affatto. Qui invece sentiamo il peso di ogni singolo gesto di Wanda, di ogni tentennamento, di ogni lacrima e di ogni vampata di energia che fuoriesce dalle sue mani. La forza di WandaVision è questa: è un modo nuovo e sorprendente di raccontare una storia che si conosce già bene.

Wanda, Visione e i loro figli Billy e Tommy nella battaglia finale di WandaVision

Wanda, Visione e i loro figli Billy e Tommy nella battaglia finale di WandaVision (Credits: Disney)

Lasciandoci con un’amara verità: che probabilmente chiunque di noi – avendo tutto quel potere e tutto quel dolore – avrebbe ceduto e fatto ciò che Wanda fa a Westview. E chissà quanti di noi avrebbero saputo rinunciarvi.

I multiversi, Pietro e il finale di WandaVision

Cosa dobbiamo aspettarci ora?

Il finale di WandaVision alla fine non ha portato né alla nascita dei mutanti né all’apertura dei multiversi, al contrario di quanto si sarebbero aspettati in molti. Noi compresi.

Emblematica è la vicenda del recasting di Pietro Maximoff: il Quicksilver di WandaVision, interpretato da Aaron Taylor-Johnson in Age of Ultron, ha qui il volto di Evan Peters, ossia del Pietro dell’universo cinematografico degli X-Men. Per quasi tutti noi era la prova che avrebbero ricollegato tutti gli universi narrativi (dallo Spiderverse agli X-Men) proprio grazie a WandaVision.

Così non è stato, e in realtà è anche meglio che non sia successo.

Perché in fondo è bello che i Marvel Studios, sapendo quanto i fan si spacchino la testa su ogni minimo dettaglio, sfruttino questa tendenza per giocare con il pubblico. A seguire gli indizi, a volte i fan ci azzeccano, vedi la questione di Agnes/Agatha Harkness.

A volte, invece, le cose prendono una piega diversa. Ed è bello discutere con altri fan, compiacersi di aver avuto ragione e sorprendersi quando si sbaglia una previsione.

L’Mcu dopo il finale di WandaVision

Di materiale su cui iniziare a fare ipotesi per il futuro, a questo proposito, ce n’è parecchio. Molto di quello che è successo richiama fin da ora scenari ben noti ai fan dei fumetti, ma come dicevamo i Marvel Studio ci hanno dimostrato di poter stravolgere tutto, in nome dello spettacolo.

Il magnifico costume da Scarlett Witch di Wanda nello scontro finale di WandaVision

Il magnifico costume da Scarlett Witch di Wanda nello scontro finale di WandaVision (Credits: Disney)

Di certo abbiamo tante nuove storie aperte: Monica Rambeau e i suoi nuovi poteri al servizio di Nick Fury; Wanda che studia il Darkhold, il libro dei dannati, alla ricerca di una conoscenza che la porti a comprendere ancora meglio le proprie capacità; Agatha Harkness prigioniera del suo personaggio della vicina ficcanaso, in attesa che qualcuno la liberi; e tutta la vicenda del Visione bianco, noto ai lettori Marvel ma sconosciuto agli appassionati del solo Mcu.

Il Visione bianco e la nave di Teseo

La scelta di citare il paradosso della nave di Teseo ha reso al tempo stesso chiarissima e molto ambigua questa nuova, bianchissima incarnazione del personaggio di Visione. La nave di Teseo del paradosso, le cui parti venivano sostituite man mano che si deterioravano, a un certo punto si ritrova formata esclusivamente da parti nuove. Dell’originale ha solo la forma.

E dunque: è ancora la nave di Teseo? E quello che dice di essere Visione dopo che i suoi ricordi sono stati sbloccati lo è davvero? La risposta sembra affermativa, ma il dubbio rimane. Perché non va da Wanda, allora, ma vola via chissà dove?

Una cosa però è certa: dopo averli (finalmente) conosciuti così bene, stiamo già aspettando tutti quanti il prossimo incontro tra la Scarlett Witch e il sintezoide. “Ci siamo già detti addio – dice il Visione creato da Wanda, poco prima di scomparire per sempre – quindi, a rigor di logica…”, “…ci rivedremo di nuovo”, mormora lei.

Quando si ritroveranno, però, saranno ancora i Wanda e Visione che abbiamo amato in questa serie? O ne avranno soltanto l’aspetto, ma saranno cambiati davvero tanto nel profondo?

Chissà che il paradosso della nave di Teseo non si applichi anche a loro.

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