La malattia delle malattie


«Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch’essa come una malattia».  (Alfredo Panzini)

Una recente indagine ha dimostrato che la paura ingiustificata di essere affetti da qualche malattia tanto grave quanto inesistente costa all’Italia un vero patrimonio in termini sociali, economici e fiscali; cinque italiani su cento dichiarano infatti (e credono fermamente) di essere affetti da malattie gravi, quando in realtà nella maggior parte dei casi i sintomi sono completamente immaginari.

Questa condizione patologica è chiamata in medicina Ipocondria, ed è un disturbo psichico che  porta il “malato immaginario” a credere di essere costantemente affetto da diversi tipi di malattie, rendendo difficile il normale decorso della quotidianità.Questo disturbo colpisce uomini e donne allo stesso modo, ma i più portati sono gli introversi, gli ipercritici verso se stessi e i narcisisti, gli ansiosi e i depressi.  L’ipocondria sembra avere le sue radici nell’antica Grecia, dove indicava un malessere con sede nell’ ”hypochondrium” (da cui il nome ipocondria), cioè nella parte superiore dell’addome, e veniva quindi curata come se si trattasse di un dolore addominale; molto più tardi si scoprì che questo disturbo non riguardava affatto l’addome, né il fisico in generale, ma la psiche.
Nel corso della storia diversi personaggi illustri ne hanno sofferto, quali Charlotte Brontë, Charles Darwin,Florence Nightingale,Marcel Proust e Andy Warhol.

L’ipocondria esiste quindi da secoli e secoli, ma ultimamente sembra essere diventata, ironia della sorte, una vera e propria epidemia: in Italia questa paura costa alla comunità oltre 4 miliardi di euro all’anno, tutti sulle casse del Servizio Sanitario Nazionale, metà dei quali vengono spesi in Tac, risonanze magnetiche ed elettrocardiogrammi che si rivelano inutili, mentre l’altra metà viene spesa in visite specialistiche in strutture convenzionate. Il vero dramma è che questi soldi spesi inutilmente potrebbero essere invece spesi per cercare di combattere questo disturbo, curabile con appositi farmaci e anche attraverso la psicoterapia, anche tenendo conto della disastrosa situazione economica di cui soffre il sistema sanitario italiano.

«È la nostra inquietudine, la nostra impazienza che rovina tutto; quasi tutti gli uomini muoiono dei loro rimedi, non delle loro malattie». (Beraldo, Il malato immaginario, Molière)

3 Commenti

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  1. rossana

    Molto interessante questo articolo, come del resto tutti quelli dell’autrice. La miglior cura per un ipocondriaco, a mio giudizio e’ l’affetto.

  2. Matteo

    Articolo interessante, molto vero..
    Ma riguardo a questa frase: “Il vero dramma è che questi soldi spesi inutilmente potrebbero essere invece spesi per cercare di combattere questo disturbo, curabile con appositi farmaci e anche attraverso la psicoterapia, anche tenendo conto della disastrosa situazione economica di cui soffre il sistema sanitario italiano.”

    Il problema secondo me è che le persone pur di non ammettere di avere un problema psicologico come l’ipocondria,( e di conseguenza assumere psicofarmaci e fare psicoterapia), spenderebbero tutti i loro soldi pur di trovare un sintomo di una malattia qualsiasi per giustificare la propria follia.
    Le tue parole sono giuste, ma pensandoci difficilmente realizzabili.
    In ogni caso brava 🙂

  3. Chiara Tadini

    Hai ragione Matteo, purtroppo gli italiani sono abbastanza indietro al resto del mondo, da questo punto di vista. Chi va da uno psicologo è un “pazzo”, peggio ancora chi va da uno psicoterapeuta. Ed è proprio in questo che sta la drammaticità della cosa di cui parlo nell’articolo. 🙂

    Rossana, mi trovi assolutamente d’accordo con te, anche se a volte l’affetto non basta. In qualunque caso grazie dell’apprezzamento 🙂

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