The Prom – No, un balletto non basta per cambiare rotta (e la vicenda del Ddl Zan lo dimostra)


Quando si sceglie la rotta da intraprendere, ci si basa solitamente su solidi punti di riferimento. Siamo creature soggette all’ansia, non andremo mai in mare aperto senza certezze – persino Vaiana, la protagonista di Oceania, si è portata dietro un pollo.

Meme movie night

Una rara diapositiva di Celeste durante le movie nights

Per questo, durante una serata autunnale e piovosa, quando si cerca solo calore e conforto, la rotta sicura è sempre copertina, tisana e un buon film. È proprio quello che è successo a me mentre pensavo a che pezzo scrivere per lo Speciale Discorsivo 2021: un tema forte come i cambiamenti, la scelta della rotta da seguire… insomma, non si può mica affrontare a cuor leggero!

C’è bisogno di pensare, riflettere, rilassati e fiduciosi nel mondo e nel futuro. E mi sono trovata a cercare la mia creatività, come spesso accade, in un film.

The Prom, o Cadere in trappola per colpa della passione per i musical

“Ci sono Meryl Streep e Nicole Kidman, sembra proprio carino…!”, mi dico, scorrendo sulla home di Netflix e incrociando The Prom nella categoria “suggeriti per te”.

“Ma sì, parla di tematiche Lgbtq+ e crescita personale, è un musical di Broadway, mi sembra perfetto! Dopo Mamma Mia! e Hamilton sono proprio curiosa di vedere altri musical!”.

the prom netflix

(Credits: Netflix)

Forse era meglio aspettare l’uscita del film su Wicked – dove James Corden non sarà ammesso sul set per acclamazione popolare – e lasciare intatta l’immagine della Divina Meryl nella mia mente. Ma, soprattutto, lasciare che a farmi venire la bile amara per i temi Lgbtq+ fossero solo Simone Pillon e i suoi amici del Parlamento.

Ma andiamo con ordine.

L’ingenuità: come The Prom ha banalizzato un tema ancora delicato

The Prom è quel tipo di film che il nostro direttore Marco Frongia avrebbe randellato in una delle sue ormai famosissime stroncature. E contemporaneamente è quel tipo di film in cui io stessa avrei mostrato l’indulgenza che solo l’avvicinarsi del Natale può richiamare.

Personaggi a cui hanno provato a dare tridimensionalità, senza successo. Temi che si cerca di trattare in maniera riflessiva, risultando solo banali e superficiali. Persino le canzoni hanno fatto venire voglia di togliere l’audio, proprio a me – la fiera vestale del sing-along.

Ma sono convinta sia colpa di James Corden: da Into the Woods a Cats, quando prova a cantare fuori dalla sua auto (famosa location di Carpool Karaoke) finisce che quella buona idea di film si rivela una pernacchia. Con The Prom non c’è eccezione: nemmeno la combo Meryl Streep-Nicole Kidman ha potuto evitarmi sbadigli e “Seeh vabbeeh”.

Meme su James Corden, criticatissimo in The Prom (e non solo)

Grazie Memesfera per queste perle su James Corden

Mi sembra di aver vomitato sufficiente fastidio e posso quindi passare alla sinossi del film, tratto dall’omonimo musical del 2016. Quattro star di Broadway in caduta libera decidono di abbracciare una causa sociale per fermare il declino della loro carriera, a prima botta trovano il caso di una liceale dell’Indiana (Emma) che viene discriminata per il suo orientamento sessuale e le viene impedito di partecipare al prom, il ballo di fine anno che gli americani amano tanto.

Non volendole permettere di portare la sua ragazza al ballo, i genitori capitanati da Kerry Washington cancellano l’evento. Di fatto, i nostri protagonisti vanno a non fare proprio nulla, ostacolano quasi la risoluzione del problema ma alla fine finisce a tutto a tarallucci e vino.

Se bastasse un balletto per fermare i bulli saremmo tutti Billy Elliot

Come vorrei che bastasse Lady Gaga che si commuove e manda un messaggio di supporto a tutta la comunità Lgbtq+ italiana, come accaduto su Raitre l’11 novembre scorso. Come vorrei fare un balletto nell’androne della Rinascente e far cambiare idea al senatore Pillon sulla vita, l’universo e tutto quanto.

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Una scena dal balletto della via di Damasco (Credits: Twitter @promnetflix)

È proprio quello che accade nel film, in fondo. Per portare i principali detrattori di Emma dalla parte degli alleati, basta un balletto cringe al centro commerciale. Per portare il personaggio di Kerry Washington ad abbandonare i suoi sentimenti omofobi, basta che la figlia faccia coming out. Un po’ duro da digerire quando tutti i giorni sentiamo testimonianze di tensioni familiari dovute al coming out. Forse è questo il vero tassello stridente della trama: la velocità e la semplicità con cui i personaggi antagonisti cambiano idea sul tema, la mancanza di reazioni quanto meno verosimili.

Cambiare idea, specialmente su un tema così radicato e valoriale, non può essere veloce come lo è stato per i personaggi omofobi di The Prom. Vi rimando all’articolo della dottoressa Benedetta Giagnorio sui bias cognitivi per approfondire, ma in ogni caso basti sapere che ogni essere umano filtra le informazioni che riceve e gli stimoli esterni esponendosi, percependo e ricordando selettivamente sulla base di ciò che vuole vedere.

Di fatto, è più facile confermare un’idea che cambiarla. Altrimenti che senso avrebbero avuto anni e anni di lotte?

La formula magica per trasformare gli omofobi in alleati che avrebbe salvato il Ddl Zan

Il cambio di rotta può avvenire e non avvenire contemporaneamente, l’Italia del 2021 ne è la prova: da un lato, in Italia solo qualche mese fa il Senato ha votato per non votare il Ddl Zan. Il decreto pensato per tutelare la sicurezza di persone discriminate – opponendosi a omobitransfobia, misoginia, abilismo – ha subito la cosiddetta “tagliola” e ha visto l’esultanza fuori dai ranghi dei suoi detrattori.

Dall’altro, la società civile, le persone, persino le aziende hanno reagito a quei festeggiamenti così inappropriati. Le piazze si sono riempite e hanno cantato, hanno urlato la loro volontà di cambiare rotta, scegliendo di procedere verso un futuro più giusto, più sereno e più inclusivo.

Una scena di The Prom

Una scena di The Prom (Credits: Netflix)

Probabilmente The Prom mi ha infastidita proprio perché vorrei che fosse così facile che tutti cambiassero rotta, scegliendo di abbandonare ingiustizie e indifferenze.

Vorrei che bastasse uno sforzo minimo per cambiare direzione e guardare al futuro, per una volta.

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