La regola dell’equilibrio, di Gianrico Carofiglio – Molto più di un legal thriller


Gianrico Carofiglio, attraverso le pagine de La regola dell’equilibrio, trasforma il diritto in una storia non troppo lontana da quella che è la realtà.

È ancora l’avvocato Guido Guerrieri il protagonista di questo romanzo pubblicato da Einaudi nel 2014, quinto di una serie di avventure giudiziarie con lo stesso protagonista. Quello di Carofiglio è un messaggio crudo, pronto a puntare il dito sui difetti del sistema giudiziario e calcare le ombre dell’animo umano.

Copertina del libro La regola dell'equilibrio, di Gianrico Carofiglio

(Credits: Andrea Ion Scotta)

La regola dell’equilibrio – Colpevole o non colpevole?

Un integerrimo magistrato è accusato di corruzione in atti giudiziari. L’accusa mossa nei suoi confronti lo conduce alla porta di un suo ex compagno di università, l’avvocato Guerrieri. Data la fama da primo della classe che aleggia sopra il giudice, Guido Guerrieri è stupito dell’accusa, e accetta di aiutarlo.

Guerrieri, quasi suo malgrado, si addentra nei meandri della versione del giudice cercando di provare la sua innocenza. Fondamentale sarà l’aiuto di un’investigatrice privata, Annapaola Doria, la quale riesce a scovare la verità utilizzando anche metodi poco ortodossi. Al fianco dell’avvocato c’è anche un poliziotto, Carmelo Tancredi, un vecchio amico di Guerrieri che lo appoggerà durante le indagini.

Con sollievo iniziale Guerrieri scoprirà che l’accusa che pende sul suo cliente non sembra avere una base reale. Ciononostante, gli eventi porteranno il protagonista a mettersi in discussione e ad affrontare gli errori del passato. La via d’uscita, quella giusta, è soltanto una.

Gianrico Carofiglio e La regola dell’equilibrio: l’avanguardia del legal thriller

La regola dell’equilibrio è un libro invitante, la cui bellezza sta nella semplicità: una storia che superficialmente può essere ritenuta banale è trasformata dall’autore in un ricco squarcio di vita.

Nel suo complesso non è un libro impegnativo, ma che concede una lettura rilassata a chi la cerca. La scrittura è semplice, sì, ma allo stesso tempo completa. Il romanzo scritto in prima persona è un invito a indossare le vesti del protagonista, nei suoi momenti di ironia e di leggerezza, ma anche nelle sfumature incoerenti dell’animo umano.

Un dettaglio della copertina di La regola dell'equilibrio, di Gianrico Carofiglio

Un dettaglio della copertina di La regola dell’equilibrio, di Gianrico Carofiglio (Credits: Einaudi)

Da leggere senza pregiudizi: per chi non è avvezzo al linguaggio proprio del mestiere d’avvocato, l’autore fornisce le lenti giuste per poter seguire ogni fase del processo. Grazie al suo passato come ex magistrato, Carofiglio rappresenta perfettamente il punto di vista, i ragionamenti e i movimenti dell’avvocato durante le sue indagini. Le pagine scorrono rapide durante la lettura. Le introspezioni che il protagonista concede su se stesso sono il tassello fondamentale per catturare il lettore al suo libro.

Un romanzo legal dunque, ma con una storia di grande attualità sia sulla corruzione del sistema giudiziario che sui dilemmi dell’essere umano e dell’avvocato.

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