La canzone di Achille – L’esordio del 2011 di Madeline Miller ci riporta alla Guerra di Troia


La canzone di Achille racconta dell’amore tra Achille e Patroclo, dalla loro fanciullezza alla fatale Guerra di Troia. Madeline Miller sceglie questa storia per esordire, nel 2011. La scrittrice statunitense raccoglie le tessere delle vicende che circondano i due amanti e le dispone sul tavolo in modo da formare un nuovo puzzle, “altro” dall’Iliade. Nel suo racconto tutto è ridimensionato, in una prospettiva nuova che si focalizza sul legame d’amore tra i due.

Non racconterò la trama, arcinota, dell’amore tra Achille e Patroclo, di cui tutti conoscono almeno la fine.

Voglio in questo articolo raccontarvi tre scene, quelle che più mi hanno colpito, per poi passare a delle considerazioni di carattere generale.

La canzone di Achille: Elena prende marito

La prima scena che mi ha particolarmente colpito è la scelta dello sposo di Elena.

Quando Patroclo è ancora piccolo, il padre Menezio viene convocato – come tutti gli altri re e principi – nel palazzo di Tindaro, il quale vuole scegliere un pretendente degno di sua figlia, Elena. La bellissima Elena è velata, e nessuno la vedrà in volto: ciò alimenta ancor più il mito della sua bellezza. Nel palazzo, ci sono tutti i big heroes: Odisseo, Menelao e Agamennone tra gli altri. Tutti i presenti in sala offrono, uno per volta, un’offerta alla bella Elena per ottenerla in sposa.

La canzone di Achille, copertina del romanzo di Madeline Miller

La canzone di Achille, copertina del romanzo di Madeline Miller (Credits: Marsilio)

Anche Patroclo fa la sua offerta, timido e impacciato come solo i bambini sanno essere.

A un certo punto, un uomo in disparte con una cicatrice sul ginocchio espone il suo pensiero: Elena, e non suo padre, dovrà scegliere il suo futuro marito, altrimenti scoppierà una guerra tra i rifiutati. Ulisse è l’eroe che ha parlato, e ha già intuito che questa fanciulla creerà problemi. Ma ciò non basterà: tutti i pretendenti firmeranno un patto di non belligeranza tra loro e si impegneranno a soccorrere il futuro marito in caso di rapimento o simili della bella Elena.

Tutti sono d’accordo e firmano. Anche Patroclo. Elena allora fa la sua scelta: lo sposo sarà Menelao.

Patroclo si ricorda di tutto questo come un sogno, ma già allora era rimasto colpito dalla forza emanata da ciascuno di questi eroi ed era già allora rimasto stupito da Ulisse e dalla sua abilità nella parola. Ma soprattutto dalla sua lungimiranza: realmente gli uomini si sarebbero fatti la guerra per una donna?

Madeline Miller racconta una piccola Arcadia

La seconda scena che mi ha colpito è l’incontro di Achille e Patroclo con il centauro Chirone.

Achille deve trascorrere per volere del padre un certo periodo di tempo con Chirone per imparare. Cosa, neanche lui lo sa – anche perché Achille è il più forte e veloce degli esseri mortali, quindi non ha bisogno di insegnamenti. Quando Chirone vede i due avvicinarsi alla sua grotta, li accoglie benevolmente e chiede loro cosa avrebbero voluto imparare. E loro imparano ciò che desiderano, secondo le proprie inclinazioni.

Achille e Patroclo nel vaso attribuito a Sosias

Achille benda Patroclo, dettaglio della Kylix di Sosias, datata intorno al 500 a.C. (Dominio pubblico)

Imparano a medicare le ferite, a cucinare, a cacciare, a cantare e suonare, imparano a tessere e a produrre sandali. Insomma, imparano tutto tranne combattere. Achille perché non ha niente da imparare. Patroclo perché odia gli scontri.

I due vivono come in un’oasi di felicità: isolati dal mondo, scoprono di amarsi, di un amore che trascende il tempo e le circostanze.

La canzone di Achille e la Guerra di Troia secondo Madeline Miller

L’ultima scena che vorrei raccontarvi è a Troia.

Di giorno, i soldati combattono mentre la sera si riposano e si curano le ferite. Patroclo non combatte più perché Achille non vuole, sapendo quanto sia inabile in combattimento. Inoltre, sono passati tanti anni dall’inizio della guerra e ormai non ci sono più punizioni per chi si rifiuta di combattere.

Achille ha ottenuto come bottino di guerra la giovane Briseide per intercessione di Patroclo: gli altri eroi greci l’avrebbero trattata come una schiava mentre Patroclo vuole proteggerla e farla sentire al sicuro. Accade spesso che Achille quindi chieda delle donne per sé, ma a lui non interessano: ha occhi solo per Patroclo e fa tutto quello che è in suo potere per renderlo felice.

Briseide e l’amore impossibile

Patroclo diventa in breve tempo amico di Briseide: pur parlando lingue differenti, i due imparano a capirsi e iniziano a conoscersi. Diventano amici, cercano la reciproca compagnia. Un pomeriggio, mentre stavano sulle alture dell’accampamento, Briseide confida a Patroclo di essersi innamorata di lui. Patroclo, imbarazzato, afferma di amare solo Achille, ma specifica che se mai avesse avuto il desiderio di giacere con una donna e di avere dei figli, quella donna sarebbe stata lei.

Un episodio breve, insignificante nell’economia della storia, ma di un’intensità tale da permettere di comprendere meglio i sentimenti di entrambi. Briseide ama la dolcezza e il buon cuore di Patroclo. Patroclo ama Briseide per la sua femminilità, determinazione e coraggio.

Ma tutto comparato con l’oro luccica meno, e Achille è oro fino.

La canzone di Achille: un rifacimento dell’Iliade?

Il libro può essere letto da due prospettive. Se viene letto con gli occhi di un grecista, delude. Sembra di leggere una fan fiction, soprattutto per via dei personaggi che poco o niente hanno a che vedere con i personaggi omerici.

Ma c’è un secondo modo per leggere il libro. Dimenticatevi dell’Iliade, dimenticatevi di tutto ciò che sapete su Omero, sul Medioevo ellenico, sui poemi epici. E concentratevi su Patroclo.

Il dipinto di Jacques-Louis David su Patroclo, protagonista di La canzone di Achille di Madeline Miller

Il dipinto di Jacques-Louis David del 1780 su Patroclo, protagonista di La canzone di Achille di Madeline Miller (Dominio pubblico)

Proprio Patroclo è la chiave di lettura della vicenda. Madeline Miller racconta tutta la storia dagli occhi di Patroclo, un ragazzo non particolarmente dotato, caratterizzato da timidezza, gentilezza e sempre rispettoso dei ruoli. Un uomo invisibile tra gli eroi, eppure sempre presente. Sa curare le ferite del corpo e dell’anima, si ricorda ancora cosa vuol dire essere umani in un mondo che fa scoppiare una guerra per il rapimento di una donna. Non aspira alla gloria: vuole solo vivere felicemente la vita che gli è stata concessa dagli dei.

E ama profondamente Achille. Il suo è uno di quegli amori di cui non si può più fare a meno. Anche se Achille è l’esatto contrario di Patroclo: bello, capace, divino, predestinato alla gloria. Eppure i due sono in perfetta sintonia tra loro.

Perché quindi leggere il libro? Perché parla di amore, di quell’amore che va al di là dello spazio e del tempo. Un amore così profondo che persino Teti, avversa alla loro relazione fin dal principio, dovrà ricredersi e accettarlo.

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