#6 …dalla porta accanto: Isabella Santacroce


Per chi non lo sapesse, Isabella Santacroce è uno dei casi letterari italiani più complessi degli ultimi vent’anni.

Osannata, mistificata da fan e critica, derisa e messa al bando dagli amanti della letteratura classica. E con buone ragioni.

L’autrice, nata a Riccione nel 1970, ha sempre celato ogni informazione che esuli dalle pubblicazioni dei suoi manoscritti: il perché non è mai stato rivelato, ma la recentissima stesura della propria autobiografia (sono stati stampati solo dieci esemplari), con conseguente asta (offerta minima duecento euro), ci suggerisce un astuto meccanismo commerciale, nascosto dietro quest’assurdo personaggio.

È stata accostata a scrittori come Tondelli e Brizzi (anche lei viene identificata, agli esordi, nella corrente letteraria I Cannibali), ma molti le hanno visto negli occhi una “luce in più”; l’alone di mistero che la attornia ha funto da motore propulsore delle vendite, il numero di fan aumenta a dismisura nel corso delle pubblicazioni, fino a culminare nell’ultima opera Amorini (terzo episodio della trilogia V.M.18, di cui fanno parte l’omonimo libro e anche Lulù Delacroix) che sembra mettere d’accordo contestatori del suo talento e lettori fanatici.

Il linguaggio è criptico, non tutti riescono a coglierne il vero significato.

Io neppure.

Ammiro il coraggio della scrittrice e dei suoi editori/protettori nel cercare di emulare Dante (la trilogia, infatti, vede nei suoi volumi l’Inferno, il Paradiso e il Purgatorio), e devo riconoscere nelle sue trame il punto di riferimento per il gusto gotico- trash degli anni seguenti (nonché i giorni nostri), dove protagonisti di libri e film sono vampiri, esorcisti, adolescenti “complessati”,  il tutto condito da un’improbabile erotismo, esoterismo e notti di luna piena.

Ma ciò che leggo nei tomi della Santacroce non riesco proprio a definirla Poesia. No.

È un’abile mossa di marketing, ma ritengo che la critica sia stata troppo indulgente con una simile manipolazione della lingua italiana. Sono consapevole del fatto che forse sto incorrendo nell’errore di Samuel Jonhnson quando biasimò aspramente il metafisico Donne, non riuscendo a coglierne la genialità e l’originalità, ma la Santacroce con il suo registro linguistico non comunica nulla. Un grande vuoto.

Che sia questo il suo obiettivo? Vendere le sue mancanze, i suoi vuoti sfruttando gli altrettanto vuoti e giovani lettori in cerca di emozioni, di buio dove acquattarsi e vedere i demoni danzare?

La Poesia è difficile da leggere, ma è qualcosa che riempie gli animi, riempie gli occhi e ci parla di tutto, della vita. La poesia vera arricchisce, la Santacroce svuota.

Lasciamo Dante riposare in pace, lasciamo stare i grandi letterati, non a caso detentori di tale titolo, e smettiamola di definire Lovers e tutte le altre pubblicazioni di Isabella casi letterari  o fenomeni letterari o ancora di considerarla una luminare del “nuovo italiano”. Apprezziamola, invece, per le sue collaborazioni musicali con Gianna Nannini e quelle cinematografiche, campi in cui, rimanendo in secondo piano, non ha potuto fare forza sulla presunzione e mistero del suo personaggio e di conseguenza non ha destato indignazione o sgomento negli amanti della vera letteratura italiana.

7 Comments

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  1. Sara Pasini

    Grazie a te! Mi piace il tuo blog e sono molto contenta di aver trovato qualcuno che non fa parte degli adulatori fanatici della Santacroce!

  2. jack85

    Isabella Santacroce e’ cosi’: o la ami o la odi. Io personalmente apprezzo molto i suoi libri, ed e’ capace di reinventare e reinventare stili diversi ad ogni pubblicazione. Ha scritto libro prosati (Lulu Delacroix) in forma di lettera (Amorino), altri in forma di poesia (lovers), altri che suonano come spari di pistola Revolver e Fluo). la trovata della biografia puo’ apparire commerciale, ma la Santacroce e’ un personaggio molto schivo e non ama molto apparire: per lei scrivere una Biografia e poterla far leggere e’ come un privilegio per pochi, e chi vuole deve pagarla caro prezzo…ovviamente non apprezzo molto questa sua uscita, ma la Sntacroce e’ cosi’, prendere o lasciare.

  3. massimo

    Un consiglio a chi non ama Isabella Santacroce :
    Non leggete i suoi libri. Stop.
    Per me è un personaggio al di là della letteratura ed i suoi libri uno più stupefacente dell’altro.Sto leggendo l’ultimo, ” Supernova ” : leggetelo.
    Nella mia biblioteca ho l’unico libro di Asia Argento : quanti di voi lo conoscono ?
    Ai giovani e giovanissimi fan di Isabella che non conoscono la lingua italiana dico di stare attenti.
    Isabella e’ una innovatrice della lingua più di Aldo Nove e più di Paolo Nori ; ma è più difficile, più ricca,più stupefacente, più . .
    Basta così.
    Firmato : Massimo Romita , over 70.

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