Operazione Piombo Fuso: per non dimenticare


https://www.youtube.com/watch?v=5eXf82JP0bA

27 dicembre 2008: Israele dà il via all’Operazione Piombo Fuso nella Striscia di Gaza.

Gaza è una regione di circa 360 km quadrati e una delle aree più densamente popolate al mondo. La popolazione è di circa 1,5 milioni di persone: la metà sono bambini.
Obiettivo dell’attacco israeliano: colpire Hamas, partito al potere dal 2007 e responsabile di lanci di razzi Qassam sul Sud di Israele. Negli ultimi 8 anni solo su Sderot (città nel Distretto sud di Israele, distante un chilometro dalla Striscia) sono caduti 8mila razzi causando la morte di 8 israeliani.

L’ Articolo 53 della IV Convenzione di Ginevra recitaÈ vietato alla potenza occupante distruggere beni mobili e immobili appartenenti individualmente o collettivamente a privati. Allo Stato o a enti pubblici”.
L’ Articolo 28 della IV Convenzione di Ginevra puntualizza “Gli ospedali civili, organizzati per prestare cure ai feriti, ai malati, agli infermi e alla puerpere, non potranno essere fatti segno ad attacchi”.
La Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali (CCWC) specifica cheÈ vietato in tutte le circostanze rendere la popolazione civile, i singoli o gli obiettivi civili, oggetto di attacchi di qualsiasi arma incendiaria”.

L’Operazione dura 22 giorni.
I bombardamenti israeliani da terra e cielo portano alla distruzione di abitazioni di 325.000 persone. Vengono distrutte 18 scuole e 280 danneggiate. Tra queste anche 50 scuole dell’UNRWA (United Nations relief and works agency for Palestine refugees in the near East). Il bilancio finale è di più di 1400 palestinesi uccisi, di cui un quarto bambini. I morti israeliani risultano 13.
Israele
nel corso dell’Operazione utilizza come arma il fosforo bianco colpendo, tra le altre, la sede dell’UNRWA e l’ospedale al-Quds a Gaza City. Quando il fosforo bianco entra in contatto con la pelle può continuare a bruciare anche in profondità, fino a raggiungere la massa muscolare e la spina dorsale.

Il governo di Tel Aviv, durante l’Operazione, ha vietato l’ingresso nella Striscia a tutti i corrispondenti israeliani e stranieri. Solo i cronisti e i cameraman palestinesi hanno potuto diffondere le immagini del massacro in corso. Anche i centri di informazione sono stati obiettivi dei bombardamenti e sei cameraman hanno perso la vita.
Conclusi i bombardamenti, Israele ha vietato l’entrata di materiali di ricostruzione, come ferro e cemento, nella Striscia, permettendo l’ingresso solo di medicinali e cibo.

Quattro anni sono passati, ma l’assedio non si è concluso. Gaza è ancora la più grande prigione a cielo aperto al mondo.

Per non dimenticare.

4 Commenti

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  1. SAKURA

    MI VENGONO IN MENTE LE BELLISSIME PAROLE DI TIZIANO TERZANI “TUTTI DOBBIAMO CHIEDERCI -E SEMPRE-SE QUEL CHE STIAMO FACENDO MIGLIORA E ARRICCHISCE LA NOSTRA ESISTENZA .O ABBIAMO TUTTI,PER UNA QUALCHE INNATURALE DEFORMAZIONE,PERSO L’ISTINTO PER QUEL CHE LA VITA DOVREBBE ESSERE,E CIOE’SOPRATTUTTO UN OCCASIONE DI FELICITA’?”…LE IMMAGINI SI COMMENTANO DA SOLE

    • Anonimo

      Verissimo!
      Stavo per scriverlo io.
      Vittorio era corrispondente per il manifesto.
      ha documentato questo genocidio nel suo libro “Restiamo umani”

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