Quaderni russi – Igort e il ricordo a fumetti della giornalista Anna Politkovskaja


Quaderni russi di Igort torna nuovamente sugli scaffali in una nuova edizione per la collana Herriman di Oblomov Edizioni.

Copertina di Quaderni russi

(Credits: Oblomov Edizioni)

Uscito per la prima volta nel maggio 2015, rimane, insieme a Quaderni ucraini una delle inchieste a fumetti più importanti nel panorama italiano. A distanza di ormai quasi otto anni dal viaggio che portò Igort in Ucraina, Siberia e Russia, la sua testimonianza rimane di un valore inestimabile, una preziosa memoria storica espressa a fumetti.

La Russia di Putin, coperta di sangue

Stiamo vivendo un periodo storico eccezionale, nel senso più letterale del termine. Gli spostamenti vengono limitati, a volte impediti del tutto, così il viaggiare viene visto con nostalgia e un briciolo di romanticismo.

Tuttavia, questa chiusura forzata non ha solo accentuato la voglia di muoversi ma anche il sospetto con cui si guardano gli altri Paesi. È una storia vecchia quanto il mondo stesso, ogni nazione nasconde ombre profonde destinate a uscire allo scoperto e far parlare anche chi è lontano.

Con il massacro dei ceceni, i numerosi attentati e omicidi politici, gli strascichi dell’Urss, la Russia entra nel il XXI secolo con un vestito di sangue.

Quaderni Russi e Igort, il suo autore

Igort, che abbiamo già trattato a proposito di 5 è il numero perfetto, è uno dei più importanti autori e personalità creative presenti in Italia. La sua serie di Quaderni (che comprende anche la più “leggera” Quaderni giapponesi) è un prodotto perfetto, un racconto fatto con occhio critico che riporta con crudezza fatti e vissuti di uomini veri.

Nel caso di Quaderni russi, sarà centrale il tema di Democraura, un governo di stampo dittatoriale travestito da democrazia, e di come viene vissuto sia dai carnefici che dalle vittime.

Una piazza con dei fiori per le vittime

(Credits: Oblomov Edizioni)

Chi era Anna Politkovskaja?

In Quaderni russi, la figura centrale è quella di Anna Politkovskaja, giornalista, attivista politica e fondatrice del giornale d’opposizione Novaja Gazeta, uccisa a Mosca nell’ottobre 2006. Dedicherà la sua vita e, in un certo senso, anche la sua morte, all’archiviazione e raccolta di esperienze, testimonianze, documenti sullo sterminio del popolo ceceno attuato dal governo russo.

Il suo caso farà scalpore a livello internazionale, riportando con forza l’attenzione sulla strage di oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin sin da quando è arrivato al potere. Centinaia di questi omicidi hanno riguardato giornalisti, e sono rimasti spessissimo senza colpevoli.

Anna Poltkovskaja in un dettaglio della copertina del fumetto di Igort, Quaderni russi

Anna Politkovskaja in un dettaglio della copertina del fumetto di Igort, Quaderni russi (Credits: Oblomov)

Igort, tramite le pagine di Quaderni Russi mette insieme i racconti dei collaboratori di Anna Politkovskaja, degli stessi testimoni della giornalista, che nuovamente trovano il coraggio di esporsi. Racconta la vita di Politkovskaja tanto quanto quella degli uomini e donne di cui lei stessa parlava perché la sua figura appare imprescindibile dai suoi racconti.

La violenza in Quaderni russi

In Quaderni russi, Igort non ha paura di macchiare le pagine di sangue, di parlar apertamente di mutilazioni, sparizioni, stupri. Lo fa con un realismo tale da far accapponare la pelle ai lettori, facendo comprendere loro come una tale violenza possa essere perpetrata da degli esseri umani, per di più così vicini a noi nel tempo.

Questo volume prova il grande talento di Igort nell’usare un tratto e dei colori che complimentano le testimonianze senza farle passare in secondo piano. Lo stile realistico e crudo – realizzato con l’uso di linee sottili e tremolanti affiancato all’uso di colori freddi e profondi – conferisce un senso di drammaticità.

Ma lo fa senza cadere nella stereotipizzazione dei caratteri, dove uomini buoni e cattivi appaiono con lo stesso e terribile volto comune.

Un uomo punta la pistola contro un prigioniero

(Credits: Oblomov Edizioni)

È grazie a letture come Quaderni russi che (anche in questi giorni chiusi in casa) possiamo ricordarci che il mondo è tremendamente vasto e complicato.

E che i conflitti e gli orrori hanno radici profonde che molte volte possono essere viste solo se qualcuno si sacrifica scavando.

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