
Rosa Parks – Il fumetto sulla donna che si fece ascoltare senza alzare la voce
Beccogiallo è una casa editrice già da tempo attenta alle storie di donne straordinarie. Basti pensare ai graphic novel dedicati a Marie Curie, a Marilyn Monroe o alla giornalista Ilaria Alpi. A questa, da oggi, si aggiunge Rosa Parks, un fumetto interamente dedicato alla famosa attivista statunitense e che abbiamo potuto leggere in anteprima. La sceneggiatura è di Mariapaola Pesce e i disegni sono di Matteo Mancini.

(Credits: Beccogiallo)
Il tema è sempre scottante, ma ultimamente è anche più sentito del solito. Con la drammatica storia di George Floyd, infatti, e con la nuova attenzione al movimento Black lives matter, le persone sembrano più sensibili alla sempre calda questione razziale. Certamente Floyd non è stato il primo a fare questa terribile fine, e neanche il primo a suscitare scalpore. Ma, chissà perché, proprio questa storia è diventata il grande fenomeno mediatico che tutti conosciamo.
Un fumetto su Rosa Parks e il suo storico “No!”
E cosa c’entra Rosa Parks? Per chi avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, Rosa Parks è la donna afroamericana che, nel 1955, si rifiutò di cedere il suo posto sull’autobus a una persona bianca.
Erano gli anni della segregazione razziale, e Rosa venne arrestata per il suo comportamento, ma questo innescò il famoso boicottaggio degli autobus da parte delle persone di colore e diede inizio a una protesta non violenta che pose finalmente fine alla segregazione in America. “Rosa non è stata la prima a ribellarsi”, scrive l’autrice Mariapaola Pesce nella prefazione, “ma è stata quella giusta al momento giusto”.
Il fumetto di Pesce e Mancini è capace di far immergere il lettore in una storia vera, intrigante e davvero ben documentata. Non mancano le fonti e le note storiche, e la narrazione procede addirittura mese per mese.

(Credits: Beccogiallo)
Non solo Rosa Parks
Sebbene si intitoli Rosa Parks, questo fumetto non narra la storia di una donna, ma di un’intera comunità. Certamente Rosa ha avuto un ruolo cruciale nella lotta contro la segregazione. Ma ciò che ha reso possibile l’importante vittoria ottenuta in quegli anni è stata l’unione delle persone.
La determinazione di pochi ha aiutato a infondere coraggio, ma non sarebbe bastata senza lo spirito di comunità e fratellanza di tutto il gruppo. Il 5 dicembre 1955, Rosa Parks viene processata e multata per non aver ceduto il suo posto nell’autobus. Martin Luther King dice: “Oggi non abbiamo avuto giustizia” davanti alla folla di afroamericani che proprio quel giorno iniziavano il loro tenace boicottaggio. “Oggi però una cosa straordinaria è successa: oggi noi tutti siamo stati un uomo solo!”.

(Credits: Beccogiallo)
Camminare a testa alta…
Oltre la forte unione che lo ha portato alla vittoria, il gruppo di protesta di quegli anni ha avuto un altro grande merito che questo fumetto riesce benissimo a raffigurare.

(Credits: Beccogiallo)
Se guardiamo alla storia, vediamo che la tendenza generale di chi si impegna nelle grandi proteste è spesso quella di passare da un estremo all’altro o di tornare al punto iniziale prendendo semplicemente il posto di quelli contro cui si combatteva…
È facile, da una rivendicazione più che legittima, passare dalla parte del torto. Anche oggi queste cose succedono di continuo, tanto che spesso sembra che le persone non abbiano l’umiltà di provare a mettersi nei panni dell’altro. Sembra che la cosa importante non sia trovare un punto di accordo, ma urlare più forte e vincere.
Cosa mette in luce, invece, il fumetto di Rosa Parks sul movimento contro la segregazione? Come ha fatto questo enorme gruppo di persone, che avevano tutte le ragioni per essere arrabbiate e pretendere ascolto, a non mettere mai il piede in fallo?
…ma senza pestare i piedi
Queste persone ce l’hanno fatta perché non hanno commesso l’errore di cedere alla rabbia, ma sono riuscite a farsi forza l’una con l’altra. Non hanno perso mai la speranza che le cose potessero cambiare e credevano di avere davvero il potere di fare qualcosa, ma avevano anche capito che scagliarsi ciecamente contro chi non era dei loro era sbagliato, in ogni caso.
Non tutti coloro che hanno lottato contro la discriminazione concordavano con questa filosofia: basti pensare a Malcom X, che credeva che la non-violenza andasse a vantaggio dei bianchi, insegnando ai neri a non reagire all’oppressione. Per lui, era una lotta da affrontare “con ogni mezzo necessario”, inclusi quelli più aggressivi. Eppure è la non-violenza l’aspetto più ammirevole nella storia di Rosa Parks. “Siate amorevoli abbastanza da assorbire il male e comprensivi abbastanza per trasformare un nemico in un amico”. Così scrive Martin Luther King in una lettera ai cittadini neri di Montgomery nel 1956, quando ci si preparava a usare, per la prima volta, autobus non segregati.
Che questo ci sia d’esempio anche oggi. Per la ferita sempre aperta del razzismo, ovviamente, ma anche per tutte le altre lotte che ci sentiremo di dover affrontare nella nostra vita.

(Credits: Becco Giallo)
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