Tomie – Come l’arte di Junji Ito ridefinisce il genere horror nel fumetto


La prima cosa che viene in mente pensando alla parola “horror” sono solitamente gli iconici film slasher o i molti mostri che hanno definito il genere. Ma una sfaccettatura che spesso viene dimenticata è la sua controparte artistica, che si ritrova anche nel fumetto. È proprio per questo motivo che ho deciso di parlarvi di Tomie – la perfetta introduzione a questo mondo, o una lettura interessante per i fan più sfegatati dell’horror.

La firma è quella, inconfondibile, di Junji Ito.

Copertina di Tomie, libro di Junji Ito.

Copertina di Tomie, di Junji Ito (Credits: J-Pop)

Junji Ito – Il genio del grottesco

Tomie, le cui parti furono pubblicate dal 1987 al 2000, è il manga che ha dato inizio alla lunga carriera di Junji Ito – uno degli artisti più conosciuti del genere horror giapponese, noto anche per libri come Uzumaki e Gyo.

Junji Ito trova inizialmente successo mentre lavora come odontotecnico, quando per lui essere un’artista horror era ancora solo un passatempo. Il suo hobby divenne inaspettatamente un lavoro a tempo pieno quando presentò il primo capitolo di Tomie al mensile Gekkan Halloween. Il racconto ricevette molte attenzioni. E, pur non avendo vinto il concorso per cui era stato inviato, diede inizio alla sua carriera artistica.

L’autore spesso cita il fatto che molte sue idee nascono da esperienze personali, proprio come nel caso di Tomie. L’ispirazione per questo manga deriva dalla morte di un suo compagno di classe, la quale lo portò a pensare a come avrebbe reagito se un giorno fosse ricomparso.

Junji Ito ha voluto mettere su carta questo sentimento, creando così una storia agghiacciante ma mantenendo un retrogusto di familiarità.

Tomie – Dall’amore all’ossessione

Tomie è la storia di una giovane ragazza, Tomie Kawakami, che dopo un terribile incidente viene uccisa e smembrata dai suoi stessi compagni di classe. Il suo insegnante così fa spargere pezzi del suo corpo per tutta la città.

Nessuno sa come reagire quando, poco dopo il suo funerale, quest’ultima si presenta a scuola, come se nulla fosse successo.

Tomie nella sua forma umana rivolge uno sguardo verso l’osservatore. Il testo, di Jusnji Ito, legge “Fui subito conquistato dalla sua bellezza. Decisi che quella donna sarebbe stata mia.”

Tomie nella sua forma umana (Credits: J-Pop)

È così che comincia la storia di Tomie, una distorsione della femme fatale il cui fascino fa impazzire gli uomini intorno a lei fino a volerla uccidere. Ma dopo ogni morte, dal suo corpo, rinascono altre Tomie, facendo ricominciare tutto da capo. Il libro è diviso in diversi capitoli, dei quali solo alcuni sono collegati tra loro, mostrandoci eventi nelle sue diverse vite.

La paura in questo libro deriva in parte da un senso di impotenza, che si sviluppa lentamente nel lettore mentre osserva la protagonista perdere sempre di più la sua speranza nel poter scappare dalla propria mostruosità. Tomie è un personaggio affascinante, anche solo per il modo in cui Junji Ito la rappresenta, ma il suo fascino è facilmente messo in conflitto con il suo carattere opportunista e acido.

Questo è ciò che la differenzia dalla tipica femme fatale: Tomie corrompe le persone intorno a sé senza un vero impegno nel farlo e molto spesso lasciando intravedere la sua mostruosità.

Un uomo sorregge un dipinto, in cui Tomie sembrabstar crescendo un secondo volto.

Una delle immagini più rinomate del manga Tomie, illustrato da Junji Ito (Credits: J-Pop)

Come Junji Ito ci fa rabbrividire

Le illustrazioni di Junji Ito mettono perfettamente in risalto il contrasto tra la bellezza e il grottesco presente in Tomie. L’autore infatti suscita inquietudine distorcendo il nostro concetto di “corpo umano” fino ai suoi limiti, creando immagini terrificanti ma allo stesso tempo incredibilmente affascinanti.

Tomie nella su forma umana davanti a uno sfondo rosso, in cui si intravede una rappresentazione della sua forma mostruosa, icome la illustra Junji Ito.

La misteriosa Tomie, protagonista della raccolta scritta e illustrata da Junji Ito (Credits: J-pop; rielaborazione: Sofia Smiderle)

La genialità dei lavori di Junji Ito sta nel rendere la normalità terrificante, dando una nuova definizione a ciò che ci spaventa.

Credo siano proprio opere come Tomie a rappresentare un perfetto esempio delle possibilità dell’horror, con tutto il potenziale per permettere a molte persone di cambiare giudizio nei confronti di questo genere.

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