L’Aida di Sergio Gerasi – Il mondo reale e virtuale a confronto


L’Aida di Sergio Gerasi, in fumetteria e libreria ormai da due mesi, è una delle poche note positive del travagliato 2020.

Il fumettista milanese classe ’78 è arrivato al suo terzo libro come autore completo con la casa editrice Bao Publishing, dopo In inverno le mie mani sapevano di mandarino e Un romantico a Milano. Se già con l’opera precedente aveva dato prova di saper scavare nell’animo umano e nel suo disagio, qui si confronta con la complessa coesistenza tra mondo reale e mondo digitale.

L’Aida di Sergio Gerasi: una storia di crescita corale

Aida è una ragazza come tante a Milano. Deve terminare gli studi universitari, così come la sua migliore amica Ludo e il suo amico Tancredi, ma si trova in un periodo di crisi esistenziale non indifferente. Di tavola in tavola comprendiamo che Aida soffre di un malessere fisico che la turba anche nella psiche.

Le allucinazioni che si susseguono e riempiono la sua quotidianità sono bizzarre e riflettono una disconnessione con la realtà che la divora internamente di giorno in giorno. Questa situazione di stallo cambia repentinamente quando Aida, così come tutta Milano, scopre la prima performance del collettivo artistico The Virus.

Le azioni e le installazioni del gruppo di giovani anticonvenzionali sono mirate alla destabilizzazione di una società troppo assuefatta a una routine consumistica e a una dipendenza digitale che la consuma. Il dibattito sulla legittimità dell’arte di azioni di disturbo, scioccanti e palesemente non autorizzate dalle autorità si scatena nei media, mentre Aida viene sempre più attratta dai componenti di The Virus, che nel frattempo ha conosciuto.

Una composizione con L'Aida di Sergio Gerasi in formato ebook

(Credits: Enrico Cantarelli)

Un evento così squassante determina naturalmente un cambiamento radicale nella vita della protagonista, che muta sia a livello materiale che a livello caratteriale. La trasformazione fisica in L’Aida di Sergio Gerasi riflette la crescita emotiva di una ragazza circondata da persone superficiali, da una madre che fatica a capirla e cresciuta senza una figura paterna.

Prendendo piena consapevolezza di sé, delle sue capacità e di ciò che realmente vuole, Aida può vincere le sue paure e iniziare a camminare da sola. E questa crescita è corale: anche i personaggi che la conoscono evolvono insieme a lei, grazie a lei e per lei.

Una fauna umana variegata quanto alienata

Le figure che si muovono nella storia inquadrano un ventaglio di tipologie riscontrabile nella società moderna.

Se Aida incarna le insicurezze e le paure di una ragazza con una situazione familiare complicata, sua madre di riflesso rappresenta l’incomunicabilità che spesso si crea tra genitore e figlio. È chiaro come questa donna matura si preoccupi – anche troppo – della figlia, finendo per soffocarla e arrivando a non comprenderne il comportamento.

La madre è un personaggio di riferimento della storia, che prosegue su un binario di crescita parallelo alla figlia, senza mai poter arrivare a toccarla realmente.

Un momento di L'Aida di Sergio Gerasi

(Credits: Bao Publishing)

Gli amici Ludo e Tancredi si trasformano prepotentemente alla fine del libro, per non rimanere esclusi dalla vita di Aida e mantenere il passo con l’aria di cambiamento che ormai ha avvolto la loro esistenza. Il loro mutamento è sorprendente e radicale, dovuto al confronto violento con la loro amica in difficoltà.

All’opposto stanno i componenti di The Virus. The Virus è un gruppo di ragazzi di varie età con storie diverse alle spalle, sempre comunque provenienti da situazioni di disagio, economico o sociale. La loro profonda consapevolezza artistica, il loro acume intellettuale e la capacità di osare li rendono quasi dei paladini. La loro è una causa mirata a far risvegliare una società schiava della tecnologia.

L’Aida di Sergio Gerasi non è comunque una critica assoluta all’epoca del digitale. Al contrario è una esaltazione delle possibilità date dalla tecnologia, che rappresenta un elemento inscindibile dalla nostra vita quotidiana. Il messaggio che filtra è che è necessaria una coesione tra vita reale e mondo digitale, che consenta all’una di completare l’altra e viceversa. Sfruttare le infinite possibilità del virtuale senza dimenticare i rapporti sociali.

L’esplosione di forme e colori in L’Aida di Sergio Gerasi

A livello grafico il nuovo libro di Gerasi diventa ancora più realistico dei lavori precedenti. Le tavole di In inverno le mie mani sapevano di mandarino mostrano un segno che richiama quello ovattato di Le tragifavole e di G&G, i suoi primi graphic novel come autore completo.

In Un romantico a Milano, invece, è molto presente l’aspetto onirico e le visioni fantastiche che accompagnano il protagonista durante la storia.

L’Aida, dal canto suo, è una storia ben piantata nella realtà materiale, che si interseca con quella digitale, ma lascia poco spazio a rappresentazioni dell’immaginazione. Tranne quando la protagonista viene assalita dalle allucinazioni che la turbano, legate ai problemi fisici e alle costanti insicurezze.

Un'altra scena del graphic novel di Sergio Gerasi

(Credits: Bao Publishing)

Le figure di Gerasi sono decisamente dinamiche, principalmente spigolose e comunicano una sensazione di tensione. È come se tutta la realtà della storia fosse tirata all’inverosimile e in attesa di strapparsi. Come effettivamente a un certo punto avviene.

Come al solito Sergio è bravissimo a raccontare la città in cui vive: una Milano descritta nei suoi elementi più caratteristici, ma anche in dettagli meno conosciuti. E i colori, realizzati insieme alla talentuosa Valeria Brevigliero, sono davvero una esplosione di vita, di intensità e di sensazioni.

L’empatia che l’autore crea col lettore tramite le immagini e i colori è davvero sorprendente: denota una maturità eccezionale e una capacità di toccare con precisione l’animo di chi ha in mano il fumetto. L’Aida di Sergio Gerasi è un libro potente, che affronta una tematica attuale, delicata e impossibile da evitare, soprattutto per le generazioni future.

In un prossimo articolo di Discorsivo, in uscita martedì, riporteremo la stimolante intervista fatta all’autore, per comprenderne meglio certi aspetti. Restate sintonizzati!

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