Il mercato del fumetto in Italia – L’evoluzione degli ultimi 20 anni da Tex a Zerocalcare


Il mercato del fumetto in Italia è una bestia in continua evoluzione. Negli ultimi vent’anni i cambiamenti sono stati così tanti, e così radicali, che un avventore dei primi anni del Duemila faticherebbe a credere ai propri occhi. Le fumetterie hanno interi scaffali che prima nemmeno esistevano e l’atteggiamento dei lettori fortunatamente ha iniziato a cambiare.

Ma partiamo dall’inizio.

Ve li ricordate i nerd di una volta?

Vent’anni fa i fumetti erano roba da sfigati. Da gente coi brufoli, l’alitosi e l’apparecchio fluo. Eppure il mercato andava già alla grande, trainato da un settore, quello dei manga, in continua espansione. Di italiano c’era ben poco: una Bonelli in grande sofferenza, tenuta a galla dai soliti Dylan Dog e Tex, e un Leo Ortolani in piena Rat-Man mania. Senza dimenticare l’intramontabile Diabolik, anche se ormai lontani dai fasti degli anni 60-70.

Però stava cambiando qualcosa: stava arrivando una grande novità chiamata web comics. Shockdom prima tra tutte offre una piattaforma digitale agli autori sulla quale pubblicare il proprio lavoro. I lettori possono accedere in maniera assolutamente gratuita e leggere le strip (giornaliere, settimanali, mensili) del proprio autore preferito.

Una volta l’anno le strip degli artisti più seguiti vengono racchiuse in un volume cartaceo e vendute.

Il caos, quello bello, nel mercato del fumetto italiano

Finalmente, tutti possono avere una voce. Persone che non hanno una formazione da fumettista, persone che nella vita “vera” fanno tutt’altro, entrano di diritto nei best-seller. Primo tra tutti, la punta di diamante di Shockdom, Eriadan (al secolo Paolo Aldighieri). E poi a ruota arriva gente i cui nomi conosciamo da anni: Albo, Sio, Giacomo Bevilacqua, che tra tutti è l’unico ad avere studiato alla Scuola internazionale di comics. Il fumetto italiano rinasce.

Il mercato del fumetto in Italia si colora di tante uscite: ecco una selezione di web comics in versione cartacea dalla libreria dell'autrice

Una selezione di web comics in versione cartacea dalla libreria dell’autrice (Credits: Erika Biggio)

Rinasce su una spinta comunicativa vera, con autori giovani liberi di esprimersi e dotati di una fortissima capacità immaginifica. I nuovi artisti sono studenti universitari, operai, commessi. Sono i ragazzi degli anni Ottanta, cresciuti a pane e cartoni animati.

Così il mercato inizia a cambiare. Le prime differenze si notano subito alle grandi fiere, dove gli incontri con alcuni autori diventano blindatissimi, con code interminabili.

Il mercato del fumetto in Italia evolve

In questo modo cambia tutto il mercato del fumetto. Finalmente ci svincoliamo dalla potere giappo-statunitense e scopriamo altre vie. I cugini d’oltralpe non sono più solo oggetto di stereotipi tra Paesi confinanti, ma anche artisti appassionanti. Nascono nuove case editrici, alcune chiudono, altre riescono a svecchiarsi così bene da tornare in auge con nuovi e vecchi successi.

Infine, il miracolo. I fumetti entrano di gran carriera nelle classifiche generali dei titoli più venduti.

I tre titoli di Zerocalcare finiti primi in classifica tra i libri più venduti nella settimana di uscita

I tre titoli di Zerocalcare finiti primi in classifica tra i libri più venduti nella settimana di uscita (Credits: Erika Biggio)

Mentre in Francia questa è la normalità, dato che ogni uscita di Asterix sale in automatico sul podio della settimana e altri titoli entrano stabili in classifica, da noi è il segno che qualcosa sta davvero cambiando. L’apripista è, come ormai da anni, Zerocalcare. Kobane Calling, Macerie prime e Scheletri balzano in cima alla classifica nella settimana di uscita, chiudendo al primo posto.

Bisogna ancora migliorare

Rimane vivo nella percezione di molti italiani il rapporto fumetto=bambini. Il poter dimostrare finalmente che si tratta solo di una forma d’arte diversa è quindi fondamentale.

Probabilmente per i non appassionati questo vuol dire ben poco. Per chi per anni è stato sbeffeggiato per la propria passione, ritenuta infantile, è una piccola rivincita. È una validazione necessaria, dare finalmente dignità artistica a un settore costantemente sottovalutato.

In altri Paesi questo processo è iniziato molto tempo fa e il fumetto gode già di uno status considerevole. Noi siamo sulla buona strada, con prodotti di qualità altissima che finalmente trovano riconoscimento anche nel mercato del fumetto di altre nazioni.

Il futuro non può che riservarci altre fumettosissime sorprese.

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