Fast X – Famiglia & Furious (e volergli bene nonostante tutto)


Fast X si avvia verso la conclusione della sua avventura al botteghino. Non possiamo non notare come i 700 milioni (scarsi) di dollari globali siano un segnale di rallentamento della corsa del franchise.

Arrivato a toccare vette di oltre un miliardo per alcuni episodi, negli ultimi anni i film sembrano catturare meno i favori del pubblico. Non parliamo chiaramente di flop (sono comunque numeri stratosferici) ma il segnale che gli spettatori si stiano stufando è sotto gli occhi di tutti.

Il mio rapporto con la saga – The story so far

Flashback: è il 2011. Al cinema è uscito Fast 5.

Io, ex-adolescente combattuto tra Iron Maiden e auto con più vetroresina di Luna Rossa e più luci di Times Square, mi reco fedelmente in sala. Sono ancora vagamente scottato dall’ultimo capitolo – uscito ormai un paio di anni prima – ma sono fiducioso.

Sì, sono strano.

Dall’uscita del primo Fast & Furious intraprendo una dilaniante battaglia interiore. Una battaglia tra un defender del vero metallo e un ammiratore di auto ribassate e fisici conturbanti strizzati in short grandi quanto un fazzoletto. Una volta ogni tanto tocca lasciare nell’armadio le t-shirt di gruppi metal e sottostare al mio altro “Mr Hyde”: la visione in sala dell’ultimo Fast & Furious.

Fast 5 scena della camera blindata

Camere blindate portate a spasso al guinzaglio manco fossero Chihuahua (Credits: Universal)

Fast 5 fu il film in cui definitivamente sconfinammo nella cosiddetta “Fast-ascienza” (copyright del sottoscritto).

Nulla ebbe più senso logico, la fisica smise di esistere, le camere blindate ancorate nei muri potevano essere divelte e scorrazzate in giro per Rio de Janeiro! Tutto grazie ovviamente a macchine “grosse-più-grosse”, la cifra stilistica del franchise. Dove gli altri eroi action usano armi o arti marziali, il Toretto-Team usa veicoli di ogni forma e dimensione.

Da lì in poi sarà una gara al rilancio per la saga capitanata da Vin Diesel. Ci saranno più azione, più implausibilità, più plot armor – la tendenza dei protagonisti dei film di essere a prova di morte!

Fast X: chi (non) muore si rivede

Oggi: Fast X.

La premessa sopra le righe era esclusivamente per una ragione: perché questo ultimo capitolo si riallaccia direttamente ai fasti (“Ha fatto la battuta!”) di Fast 5.

Il cattivone proprietario di mezza Rio de Janeiro è morto a causa del team Toretto. A distanza di anni, il figlio Dante (Jason Momoa in un turbinante mix che sembra fondere Joker, Jack Sparrow e Elettra Lamborghini) vuole vendetta.

Fine della trama. Da qui in poi, il delirio. Un progressivo accumulo di volti conosciuti, redivivi comprimari e qualche (superflua) faccia nuova, il tutto calato in città con topografie reimmaginate per esigenze di trama, fisica dei corpi trascurabile e siparietti tra il comico e il grottesco.

Fast & Furious è da sempre l’emblema anni 2000 del “larger than life”, dell’eccesso, del tamarro, ma parallelamente accumula questa ossessione per l’onore della Famiglia. Di come amici, figli, fratelli siano ingranaggi – o pistoni – nel tonitruante motore V8 allestito da Vin Diesel (un nome d’arte non scelto a caso, immagino) di una grande comune con valori etici in bilico tra fuorilegge e vigilantes. Man mano che le ambizioni – e l’inverosimile – crescono, si allarga anche la Famiglia.

Parenti, colleghi, sgherri, antagonisti storici (vedi Cipher, interpretata dall’inossidabile Charlize Theron, già donna battagliera in The old guard, Mad Max – Fury road e tanti altri film) e ovviamente amori dispersi: tutto finisce nel carburatore di questo gigantesco Monster Truck che travolge tutto quello su cui passa.

In una corsa inarrestabile verso una spettacolarità sempre più di fattura supereroistica e in cui nessuno è mai realmente deceduto finché non ci siano prove inequivocabili.

ATTENZIONE! Da qui in avanti, SPOILER! Siete avvisati!

La familia di Fast&Furious al gran completo

La family di Fast & Furious al gran completo (Credits: Universal)

Arrivati al decimo capitolo ci è stato chiarito che essere intrappolati in una macchina capovolta e in fiamme (Han) o essere risucchiati in un aeroplano in procinto di esplodere (Gisele) NON siano cause verosimili di morte.

Il paradosso è che il compianto Paul Walker, deceduto nel mondo reale nel 2013 proprio in un incidente automobilistico, sia invece ancora tirato in ballo, saltuariamente preceduto dall’iconica Skyline GT R.

La sua separazione dal franchise era stata gestita bene nel settimo episodio. Lo vedremo invece tornare con le magie della Cgi nella conclusione della saga?

Come ho imparato a convivere con il nonsense di Fast & Furious

Se quanto scritto fin qui vi ha dato l’impressione che sia uno dei detrattori della saga, beh… è vero a metà.

Mi spiego: Fast & Furious per me è un buffo mostro. È uno sconclusionato personaggio uscito direttamente da Monsters & Co, che dovrebbe “far paura” e invece fa ridere. Gli voglio bene nonostante tutto.

Se all’inizio si prendeva molto sul serio e cercava la via dell’emulo (ancora più testosteronico) di Point Break, è palese che già da parecchi capitoli abbia tirato i remi in barca sul fronte serietà – se mai ne abbia avuto la parvenza. Ormai sembra costruire lui stesso tutto lo sviluppo per essere terreno fertile di meme e ironia spicciola online.

La lista è infinita: piste d’atterraggio interminabili, auto nello spazio, siluri deviati a mani nude, inseguimenti con sommergibili, cascate di automobili, flipper con gru da costruzione… potrei scrivere un articolo solo di esempi!

Se questa cifra stilistica era limitata nei primi capitoli e anzi era carburante carico di ottani per scene spettacolari, la tendenza degli ultimi episodi a inventare soluzioni sempre più assurde sta facendo disaffezionare un po’ tutto il pubblico.

Il fatto che tutti tornino dalla (presunta) morte cinematografica toglie pathos e immedesimazione. E rende molto poco sentite le roboanti esplosioni che avvengono su schermo. Cosa ce ne può fregare che ponti vengano demoliti, precipitino oggetti di ogni dimensione, carriarmati travolgano auto se tutti i protagonisti sono a prova di morte?

Fast X è innocuo

È ormai palese che Diesel e la sua squadra stiano allungando il brodo oltre ogni limite. Si gira in tondo attorno al solito cattivone che vuole vendetta, si inventano scene action che sono fotocopie sbiadite di materiali già visti nei film precedenti, e pare che non ci credano più neanche loro.

A nulla servono iperbolici stunt reali (plauso alle maestranze coinvolte) affiancati da effetti speciali traballanti! Un impianto visivo perlomeno coerente e professionale; ma non può salvare dialoghi imbarazzanti e sviluppi di trama al limite della soap opera.

Fast & Furious è rimasto vittima del suo stesso peso. E ormai ha una strada segnata, dalla quale non può più discostarsi. Può solo accumulare scene sempre più assurde su trame sempre meno interessanti.

Fast X bomba a Roma

Le tipiche bancarelle e auto esplosive presenti a Roma in ogni strada! (Credits: Universal)

E gira che ti rigira, la saga dei Toretto non ha più un appeal. Noi veterani andiamo in sala per staccare il cervello quel paio d’ore e scoprire quale nuova minchiat… ASSURDITÀ si siano inventati gli “sceneggiatori”. Ma di quell’onesta sbruffonaggine della prima trilogia, di quell’escapismo basato sulla vita da farabutti divisi tra corse e rapine, donne e luci al neon, è rimasto solo un timido riflesso sbiadito.

Come la saga dei Pirati Dei Caraibi perse buona parte della sua verve nel momento in cui tutti diventarono pirati, così è successo con Fast & Furious: una volta diventati tutti fuorilegge (e, a stretto giro tutti supereroi nella lotta al crimine) si è appiattito ogni minimo guizzo di trama.

Conclusioni

Per chi come il sottoscritto ormai procede per inerzia a recarsi in sala, un film in più o in meno fa poca differenza. Per tutti gli altri, vi suggerisco caldamente di lasciar stare questi titoli. Certo: una serata con amici per ridere di gusto, prendendo in giro ogni sviluppo parossistico davanti ad una pizza e (molte) birre ci può anche stare, ma sappiate a cosa andate incontro!

Per chiudere col botto, un easter egg per appassionati del trash!

Il regista Louis Leterrier, chiamato in cabina di regia dopo il forfait dello storico Justin Lin (regista dei capitoli del “rinascimento torettiano” della saga) ha incluso in Fast X una manovra che aveva già utilizzato nel suo precedente Transporter: Extreme.

Film orrendo, nel caso aveste dubbi.

Eccola: un’auto con una bomba incollata sotto al pianale rimuove l’ordigno a seguito di un avvitamento in aria andando a impattare contro un corpo contundente…

Le citazioni, quelle raffinate, no?

Post scriptum ecosostenibile

Abbiamo parlato di carburante, pistoni e tutto quello che potesse richiamare lo spirito di una saga basata sui motori a scoppio e similia, ma se invece volessimo una tregua da questi gas tossici e pensare a una mobilità differente e più ecosostenibile?

Colgo la palla al balzo per rilanciarvi questo bellissimo articolo del team di Sosteniamoci, perchè…

“La famiglia è importante, ma l’ambiente di più!” (semi-cit)

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