
Come scegliere auto meno inquinanti – Le elettriche tra pregi e difetti
Come scegliere auto meno inquinanti – Le elettriche tra pregi e difetti è scritto in collaborazione con Alessandra Modica e Laura Panini
Nella prima puntata dedicata alla mobilità sostenibile abbiamo preso in esame la situazione italiana, insieme a qualche consiglio per muoversi rispettando l’ambiente. Che significa preferire i mezzi pubblici, le biciclette o piccoli veicoli elettrici come i monopattini.
L’obiettivo di una mobilità più sostenibile, infatti, passa necessariamente attraverso una riduzione nell’uso dell’auto. Ma è innegabile che la maggior parte delle famiglie ha la necessità di averne a disposizione almeno una.
Il problema, quindi, diventa come scegliere auto meno inquinanti.
Mobilità e qualità dell’aria – Come scegliere auto meno inquinanti
Lo studio dell’Istat Principali fattori di pressione sull’ambiente nelle città italiane sottolinea come a fronte di un rapido aumento delle auto nelle città italiane, il potenziale inquinante dei veicoli non stia diminuendo alla stessa velocità.
Questo significa che oltre a migliorare le nostre abitudini di mobilità, possiamo contribuire alla transizione ecologica anche con le nostre scelte in materia di acquisto di auto. Scelte che sono spesso tutt’altro che facili, vista la complessità della materia e le cifre in ballo.
Come scegliere auto meno inquinanti – Go electric!
Potrà suonare ovvio, ma in un momento storico in cui i prezzi delle materie prime sono alle stelle, la scelta più logica per inquinare meno è scegliere un’auto elettrica o ibrida. Purtroppo, ancora oggi, intorno alle auto elettriche aleggiano una serie di leggende metropolitane che meritano di essere sfatate.
Stimando una vita di 17 anni e 234mila km, un’auto elettrica produce meno emissioni nocive di un modello analogo a benzina per una quota compresa tra il 66 e il 69%. Il rapporto chilometrico, secondo la no-profit Transport & Environment, è di 90 grammi di CO₂/km contro 253.

Auto elettrica in ricarica (Credits: Ernest Ojeh, Unsplash)
Un risparmio in termini di emissioni spesso sottovalutato, così come si sopravvalutano i problemi relativi alle batterie. Grazie alla tecnologia di oggi, infatti, queste durano per l’intero ciclo di vita del veicolo e possono avere una seconda vita, in quanto quasi completamente riciclabili (98% dei componenti).
Le criticità delle auto elettriche
Non a caso, con il pacchetto Fit for 55 l’Unione europea obbliga le case automobilistiche a ridurre del 55% le emissioni dei nuovi veicoli entro il 2030, mentre dal 2050 i costruttori dovranno produrre solo auto a zero emissioni. Ma anche i veicoli elettrici non sono esenti da criticità: vediamole insieme.
Il primo punto critico riguarda le materie prime utilizzate per produrre i veicoli. Materiali rari spesso prodotti in Paesi largamente privi di tutele sociali e ambientali. Nelle miniere del Congo, che esporta il 70% del cobalto mondiale, lavorano secondo Amnesty International almeno 40mila bambini.
Il litio, che arriva per il 78% dal Cile, è prodotto utilizzando due milioni di litri di acqua – il consumo giornaliero di circa 12mila persone – per ciascuna tonnellata di materiale. Per fronteggiare questi problemi, l’Ue ha dato vita alla European Battery Alliance e alla Raw Materials Initiative.

European Battery Alliance (Credits: Unione europea)
Altra criticità da segnalare, oltre alla percentuale di materiali riciclabili non ancora sufficiente impiegata nella costruzione dei veicoli, è la provenienza dell’energia utilizzata per alimentarli. Come abbiamo visto nel nostro speciale sulle bollette sostenibili, è fondamentale che almeno l’energia delle ricariche effettuate a casa provenga da fonti rinnovabili, per non ridurre l’impatto positivo sull’ambiente.
Qualche consiglio per concludere
È vero, le auto elettriche costano ancora un po’ di più rispetto alle altre, in media. Ma calcolando incentivi, agevolazioni e risparmio sul carburante, forse vale la pena fare un investimento. Senza contare che le diverse tipologie di auto ibrida – mild, full e plug-in – offrono soluzioni per quasi tutte le tasche.
Chi vive in una grande città, poi, può scegliere la mobiltà elettrica condivisa. Considerando che un’auto privata è inutilizzata per il 90% del suo tempo, contro il 60% di un mezzo in car sharing, oggi questa opzione rappresenta una valida alternativa anche in termini ambientali, oltre che economici.
Certo, il sogno rimane quello di veder sperimentare soluzioni avveniristiche come le piste ciclabili pavimentate con celle solari che si sono inventati in Olanda.
Ma la strada per la sostenbilità – ormai lo sappiamo – è fatta anche e soprattutto di piccoli passi.
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