Super Mario Bros questa volta centra l’obiettivo!


Prima di parlare di Super Mario Bros, il film che ha triturato i record del cinema di animazione post-pandemia, devo fare una premessa.

Poi parliamo del film, ma vi chiedo solo un pochino di pazienza.

Il mio rapporto con Super Mario Bros prima del film

Non sono mai stato un fan sfegatato dei videogiochi di Super Mario Bros, ma nella mia formazione ha avuto un ruolo decisivo un’esperienza di ormai 15 anni fa. Nel 2008, finiti gli studi, impacchettai un po’ di cose e sbarcai al quartier generale di Nintendo of Europe, a Francoforte. All’epoca cercavano costantemente madrelingua che correggessero la traduzione dei propri titoli per il mercato europeo.

Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, spagnoli e olandesi, tutti in un palazzone a ricevere giochi pieni di bug testuali dal Giappone e metterci una pezza. Il tutto ovviamente per aiutare sviluppatori che (giustamente) non avevano nessuna cognizione di cosa i nostri bizzarri simboli significassero o suonassero rispetto ai loro kanji.

Ho passato otto mesi in questa realtà e mi ha aiutato parecchio a capire l’approccio ai videogiochi della compagnia con base a Kyoto. In un mondo di console che inseguiva il mondo dei pc – quantomeno nel promuovere principalmente la veste grafica dei propri giochi, con schede video, processori e RAM sempre più performanti – la Nintendo puntava tutto sulla user experience. Aveva capito che basarsi solo sull’aspetto grafico era un territorio spinoso, che la corsa all’ultimo pixel poteva funzionare per alcuni, ma che la ricerca di un gameplay sempre più raffinato fosse invece la vera strada da percorrere.

Raccolta di personaggi Nintendo

Una carrellata di molti dei personaggi Nintendo più famosi (credits: Nintendo)

Se ci fate caso sono decenni che i personaggi principali Nintendo hanno uno sviluppo della trama molto lineare (Super Mario Bros, Zelda, Metroid, Pokemon etc etc), ma hanno invece modalità sempre nuove e azzeccate di coinvolgimento della propria base di giocatori sul fronte della giocabilità.

Perché questa premessa? Il nuovo film di animazione di Super Mario Bros è l’esatta riproposizione di questo concetto, nel bene e nel male. Ma procediamo per gradi.

In un periodo di remake live action, Nintendo va nella direzione opposta

Da anni, Disney prende i suoi grandi classici e prova a renderli appetibili con attori veri e animali parlanti in Cgi fotorealistica – con risultati ottimi al botteghino e pessimi come spirito.

Nintendo invece, dopo un precedente sconclusionato con attori veri (ne parleremo), ci mette la faccia. E assieme alla maestria tecnica della Illumination – lo studio dietro ai famosissimi Minions –  si mette saldamente in produzione e ovviamente sceglie come primo esperimento la sua mascotte: Super Mario Bros.

Flashback: nel 1993, per cavalcare il boom che stavano avendo i videogiochi, si pensò di abbracciare l’altro grandissimo caposaldo dell’intrattenimento mediatico. Stiamo parlando, ovviamente, del cinema.

Si produsse un film (Super Mario Bros – The movie) con un budget sostanzioso… ma un estetica che non c’entrava nulla con il materiale di partenza. I colori pastello e il mondo solare e scanzonato dei giochi lasciarono lo spazio ad un fantasy/sci-fi cupo che mescolava la pioggia incessante di Blade Runner, creature deformi e un’invasione di funghi per niente colorati.

Mario e Luigi incontrano il vecchio re fungo di Super Mario Bros

Mario e Luigi al cospetto del vecchio re, “de-evoluto” a fungo. Una scena in grado di rivaleggiare con svariati horror quanto a raccapriccio. (credits: Hollywood Pictures, Allied Filmakers, Lightmotive)

Queste premesse, unite a un tono farsesco e una grandissima confusione di intenti, produssero un ibrido indigeribile per ogni tipo di pubblico e critica. Gli appassionati non ritrovarono praticamente nulla del materiale originale, i bambini uscivano angosciati da umanoidi torreggianti con testoline microscopiche o funghi putrescenti, e gli adulti ignari del materiale di partenza semplicemente non trovavano nessun tipo di coinvolgimento in grado di soddisfarli. Fu un disastro, un tonfo clamoroso al botteghino che condizionò in modo negativo (fortunatamente?) la carriera cinematografica dei due registi.

Trash quasi fino a fare il giro e diventare apprezzabile, quasi un cult e un succulento guilty pleasure, ma resta comunque un sonoro disastro.

La rivincita cinematografica di Super Mario Bros

A distanza di 30 anni spaccati torna al cinema Super Mario Bros, questa volta in una sfavillante veste animata. Riprende palette, colori e look dei personaggi dai giochi e satura ogni fotogramma di citazioni praticamente impossibili da cogliere interamente alla prima visione. Musiche ri-orchestrate, avversari storici, dettagli visivi sconfinati: per gli appassionati è finalmente il coronamento di un sogno.

Sotto la supervisione diretta dei creatori giapponesi e con la produzione tecnica affidata allo studio francese Illumination (campione di incassi con i vari Cattivissimo Me e Minions) il film finalmente svolge il compito prefissato. Super Mario Bros finalmente è un prodotto in grado di intrattenere un pubblico di ragazzini strizzando l’occhio ai genitori – un target che andava catturato tanto quanto quello dei giovanissimi.

Mario e Luigi incontrano il vecchio re fungo di Super Mario Bros

Già dai materiali promozionali si capisce subito come character design e mood siano decisamente in linea con i videogiochi (credits: Universal Pictures/Illumination/Nintendo)

Se per questioni anagrafiche è impossibile che il pubblico imberbe abbia reale cognizione di che fenomeno fosse stato Super Mario al tempo, i genitori sprofonderanno nella dolce malinconia dei bei tempi andati in sala giochi – o davanti a un minuscolo schermo illuminato. In questo sta l’intuizione: non innovare o inventarsi nulla, ma svolgere in maniera filologica il compito assegnato.

Gli incassi stratosferici che sta registrando Super Mario Bros ne sono la testimonianza lapalissiana: il film ha già vinto.

Perché Super Mario Bros ha incassato così tanto?

Come anticipato, Super Mario Bros non si inventa molto: ha una storia molto classica di salvataggio in un mondo nuovo e spiazzante e la variazione principale è che invece di salvare la bella principessa (tosta e addestratissima, questa volta), serve recuperare il fratello Luigi.

Da qui è tutto un percorso “a livelli” per apprendere le capacità necessarie a destreggiarsi in un mondo coloratissimo composto da piattaforme fluttuanti, oppure per fidelizzare preziosi alleati o ancora per corse sfrenate su percorsi sospesi, al volante di veicoli tra i più disparati.

Insomma, una straripante sintesi multicolor di quattro decadi di proprietà intellettuale targata Nintendo. Era veramente plausibile che un progetto simile facesse fiasco?

Mario e Luigi recuperano monete

Mario e Luigi non raccolgono monetine solo in game! (Credits: Nintendo)

Nel momento in cui scriviamo queste righe – alla fine della corsa cinematografica nelle sale – il film segna incassi per 1,3 miliardi di dollari a livello globale. Per rendere l’idea, gli altri film usciti fino ad ora in questo 2023 sono fermi a circa un terzo degli incassi!

Vedremo se i grandi blockbuster in arrivo prossimamente (Fast X, Dune: Parte due, Mission Impossible: Dead Reckoning) riusciranno a replicare risultati simili.

Conclusioni

Questa nuova interazione cinematografica di Super Mario Bros è molto furba.

Non rischia praticamente nulla sul piano dello sviluppo dei personaggi, si “accontenta” di uno sviluppo scatenato ma senza guizzi e ripesca invece da uno degli ultimi giochi un Bowser (lo storico villain) che dimostra una cotta per nulla celata nei confronti della Principessa Peach.

Ascoltare il buon Jack Black (nella versione originale in inglese) per crederci!

A fronte di quanto detto, i lati positivi e negativi si sovrappongono fino a sparire, perché tutta la differenza la fa l’approccio con cui siamo disposti ad affrontare il film.

Ci aspettavamo una coraggiosa rielaborazione dei fondamenti del gioco? Difficile, data la volontà di passare un colpo di spugna sull’infausto predecessore. Molto più corretto approcciarvisi convinti di assistere a uno spettacolo colorato per famiglie, saturo di riferimenti al mondo videoludico targato Nintendo. Con questo approccio, tra strizzatine d’occhio e un buon ritmo, il film non potrà deluderci!

Restiamo molto curiosi di come svilupperanno possibili (probabilissimi) sequel, perché con un pelo di coraggio in più il film potrebbe avere anche dei numeri per fare il definitivo salto di qualità anche nei contenuti.

Volete saperne di più su un altro caposaldo della cultura videoludica? Il nostro buon Alessio ha guardato e recensito il film di Tetris approdato recentemente su AppleTv+!

Ma attenzione, se vi aspettate un altro colorato cartoon potreste rimanere spiazzati perché… Beh, lascio a voi recuperare l’articolo!

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