
Il film su Tetris – La rocambolesca storia dietro il videogioco
A volte le cose più banali, quelle che abbiamo da sempre sotto gli occhi, hanno storie straordinarie. È il caso di Tetris, il celeberrimo videogioco a 8-bit con cui molti di noi hanno passato ore e ore a ruotare blocchi geometrici e cercare di farli sparire, incastrandoli.
Qualcuno magari sa che la sua origine è sovietica (perché il suo inventore è stato il russo Aleksej Leonidovič Pažitnov, nel 1984) ma nessuno aveva ancora mai raccontato sullo schermo la rocambolesca storia di come questo divertente gioco di logica sia entrato nelle case di tutto il mondo.
Entra allora in scena Taron Egerton, indossando completi improbabili e un paio di vistosi baffi.
Gli incastri del film su Tetris
Siamo verso la fine degli anni Ottanta, in piena febbre da console di videogiochi.
A una fiera informatica, l’imprenditore Henk Rogers (interpretato da Taron Egerton) rimane colpito da uno sconosciuto gioco di origine sovietica chiamato Tetris, e ne compra i diritti di distribuzione per il Giappone, per pochi dollari.
Rogers trova però sulla propria strada il tycoon Robert Maxwell – proprietario del giornale britannico Mirror – e suo figlio, interessati a impossessarsi dei diritti di Tetris a colpi di milioni.

Il protagonista Taron Egerton in un’inquadratura che più anni Ottanta non si può! (Credits: Apple Tv +)
Il piccolo imprenditore, che nel frattempo ha ipotecato casa e futuro per investire nel gioco, tenta di salvare il proprio investimento rivolgendosi al colosso Nintendo. Qui scopre che la casa madre di Super Mario Bros sta per lanciare sul mercato la propria rivoluzionaria console portatile – il Game Boy! – e intuisce che Tetris sarebbe l’abbinamento perfetto per questa novità.
Sia Henk che i suoi agguerriti concorrenti volano a Mosca, per cercare di convincere i vertici della società informatica statale di elettronica Elorg a vendere loro i diritti di distribuzione del loro gioco. Ne seguirà un intrigo di spionaggio in puro stile Guerra fredda, con tanto di inseguimenti e coinvolgimento dei vertici del morente impero sovietico.
Capitalismo e comunismo si scontrano (per gioco)
Tetris è da considerarsi un film riuscito, per il solo fatto che riesce a trasformare la storia di una compravendita di diritti di pubblicazione in una vicenda appassionante. E questa è magia del cinema.
Certo, la trama è molto romanzata per ottenere questo effetto – come affermano gli originali Henk e Aleksej, che hanno comunque supervisionato la sceneggiatura. Però, se vogliamo i fatti più oggettivi, possiamo sempre andare a cercare qualche libro o intervista a riguardo. Il film su Tetris è prima di tutto intrattenimento.

L’americano Rogers e il russo Pajitnov collaborano a Tetris e formano una solida amicizia, oltre che partnership (Credits: Apple Tv+)
Gli ideali che vediamo scontrarsi sullo schermo (l’intraprendenza americana contro l’immobilismo sovietico) sono trattati a cuor leggero. Quasi come se Davide e Golia si fossero sfidati a un lancio di sassi con la Wii.
C’è l’americano senza talento, se non la sua furbizia, che affronta senza paura i meccanismi del capitalismo e contemporaneamente gli inganni del comunismo morente. Si imbatte poi nell’informatico buono ma povero, che ha inventato Tetris ma che ingiustamente non può trarne alcun profitto – al contrario di tutti gli altri partecipanti – e decide di aiutarlo. Ne nasce un’amicizia, oltre che a una collaborazione che va avanti ancora oggi.
E questo è quel poco di verità che ci basta per voler bene a un film.
Stile, pregi e difetti del film su Tetris di AppleTv+
Il film su Tetris è un po’ The social network, ma molto meno serioso. E un po’ richiama i film di spionaggio ambientati nella Guerra fredda, con costumi e pettinature che sembrano usciti dalla serie The Americans: i baffetti da papà degli anni Ottanta e le pessime cravatte di Taron Egerton sono semplicemente irresistibili!
Lo stile e il ritmo del film sono dati dal regista Jon S. Baird (che ha diretto episodi delle serie tv Babylon e Vynil) e da produttori del calibro di Matthew Vaugh (Kingsman) e Ron Howard.
E poi c’è un calcolatissimo momento nostalgia: la presentazione della console portatile Game Boy, che non può non sciogliere i cuori di chiunque ne abbia posseduto o desiderato uno durante l’infanzia.

Taron Egerton – e i suoi baffi – campeggiano nel poster di Tetris (Credits: AppleTv+)
Quello che non risulta credibile in Tetris è che la compravendita dei diritti di un videogioco abbia avuto a che fare con una catena di comando che arriva, sullo schermo, persino al segretario Gorbacev e alla sua Perestroika. Insomma, Tetris si aggiungerebbe agli attori che hanno portato alla caduta del comunismo sovietico. Come papa Wojtyla. Ma il gioco di specchi funziona quando ci mostra la fredda e decadente Urss minacciosa, violenta e doppiogiochista come la Russia di oggi. Anche se non mancano i personaggi di buon cuore.
Quello che conta è che il risultato finale sia un bel film, pieno di tensione e anche divertente. Però è una pellicola originale Apple e, a meno di avere l’abbonamento a AppleTv+, non potrete vederlo in tempi brevi. Anche perché non arriverà al cinema.
La beffa è quindi che una pellicola la cui trama è incentrata sul portare qualcosa tra le mani di un vasto pubblico non possa raggiungere un pubblico vasto.
E su questa contraddizione ideologica, andiamo tutti a rileggerci Marx e Keynes!
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