Arcane – La serie tv targata Netflix e Riot Games è il gioiello di cui avevamo bisogno


Non sono un’appassionata di videogame. Forse non lo sono perché so che sarei potuta entrare in un loop senza via di uscita – visto che quei pochi a cui ho giocato mi hanno tenuta incollata per settimane, giorno e notte.

Probabilmente è per questo che quando ho visto la locandina di Arcane – la nuova serie Netflix in collaborazione con Riot Games ispirata all’universo di League of Legends (noto anche come LoL) – ho aspettato un po’ per darle una chance. E ho dovuto aspettare anche un po’ di tempo per fare questa recensione, perché terminata la prima stagione – composta da nove episodi – l’unico pensiero razionale che riuscissi a fare era: “Ne voglio ancora, e subito”.

Vi rivelo un segreto: sono passati dieci giorni da quando ho finito l’ultimo episodio, e quella è comunque la prima frase che continua a venirmi in mente.

Arcane è un piccolo gioiello di scrittura e produzione

Se siete appassionati di League of legends non potrete non amare la serie che racconta la genesi di Zaun e di alcuni dei suoi personaggi più famosi – anche se non esente da differenze rispetto a quella narrata nel sito.

In che modo Vi e Jinx si sono divise? Perché Jinx la odia così tanto? Cosa porterà Viktor a diventare la forma potenziata? Quando Vi incontrerà Caitlyn? Dov’è il grande martello di Jayce? Dove sono i grandi guanti di Vi? Scopriremo come Ekko ha imparato a tornare indietro nel tempo?

A quello che conoscete di Runeterra si aggiungeranno scenari inediti, personaggi creati appositamente per la serie e un sacco di easter egg che strizzeranno l’occhio direttamente a voi.

I 2bambini sperduti" di Zaun, la famiglia delle protagoniste di Arcane Vi e Powder/Jinx

La famiglia di Vi e Powder a Zaun (Credits: Netflix e Riot Games)

Ma se, come me, non avevate la minima idea di chi siano Vi, Jinx, Caitlyn o tutti gli altri non preoccupatevi: potrete godervi la storia esattamente come uno spettatore Marvel che può distinguere l’Mcu dai fumetti.

Fortiche Production e Arcane: missione compiuta

Con Arcane Riot Games ha dimostrato una grandissima maturità per ricreare Runeterra (l’universo di League of legends) in un nuovo formato, senza snaturarlo e anzi sfruttando appieno le possibilità date dalla struttura episodica di una serie tv.

Una scommessa matura potremmo dire. Scommessa, sì, perché l’idea è stata quella di affidare la realizzazione del progetto al team creativo della Fortiche Production. Uno studio che ha sempre dato prova di abilità a partire dai video musicali dei Gorillaz, ma che non si era mai impegnato in prodotti così complessi come una serie tv. Sono rischi che non sempre pagano: vi ricordate il progetto di Final Fantasy: The Spirits Within del 2001, che quasi costò la bancarotta alla Squaresoft? Se l’avete rimosso sicuramente c’è una ragione.

Una scommessa matura però, dicevamo. Perché benché la serie sia stata annunciata nel 2019, per il decimo anniversario della piattaforma, Arcane era già in produzione da tempo, con un investimento economico davvero notevole.

Il risultato supera ogni aspettativa: una storia solida e credibile, un lavoro di realizzazione grafica a mio avviso esente da difetti, una colonna sonora magnifica e un doppiaggio di livello elevatissimo, sia in inglese che in italiano.

Entrando nel mondo di Runeterra: la trama di Arcane

Prima di parlare della trama di Arcane dobbiamo raccontare Runeterra e, in particolare, le due città un tempo unite di Piltover e Zaun. La prima è la parte ricca, piena di mercanti e di famiglie benestanti, la seconda è il lato squallido della città sotterranea.

Piltover e Zaun sono inizialmente in una situazione di stallo. Vander, la figura politicamente più influente di Zaun e proprietario della locanda The Last Drop, collabora con la polizia di Piltover per mantenere la pace tra le due parti della città.

Ma le tensioni sono già molto elevate.

Le sorelle Vi e Powder contro tutti in una scena del primo atto di Arcane

Vi e Powder in una scena del primo atto di Arcane (Credits: Netflix e Riot Games)

È qui che entrano in gioco Violet (Vi) e Powder (la futura Jinx), due sorelle rimaste orfane che vengono adottate da Vander e crescono su Zaun insieme ad altri “bambini smarriti”.

Vi è la leader del gruppo: una testa calda in grado di tener testa anche agli adulti a suon di pugni, ma con la determinazione necessaria per poter prendere forse un giorno il ruolo del padre adottivo. Powder è una bambina smarrita, con un’intelligenza fuori dal normale ma ancora troppo acerba per poter incanalare la sua genialità in decisioni mature. Proprio per questo Powder viene spesso allontanata dagli altri compagni, ad eccezione di Vi, con l’accusa di far solo danni o, addirittura, portare sfortuna.

Durante un furto in una ricca casa di Piltover, Powder trova delle strane gemme azzurre. Una di esse le cade, provocando una grandissima esplosione. Questo scatenerà una concatenazione di eventi che porterà Zaun a un cambiamento di rotta epocale e le due sorelle a separarsi – forse – per sempre.

Piltover e Zaun, le due facce della medaglia di una stessa città

Nel frattempo, su Piltover, Jayce – uno studioso dell’accademia con la personale missione di riportare la magia nel mondo – è il creatore delle gemme trovate da Powder e compagni.

Con l’intenzione di unire la scienza alla magia, Jayce e il giovane studioso Victor riusciranno a creare l’Hextech, perfetta fusione di magia e scienza. L’Hextech consente infatti di tenere sotto controllo l’energia magica ma, al tempo stesso, ha ancora moltissime e pericolose incognite.

Victor e Jayce in una scena di Arcane

Victor e Jayce in una scena del secondo atto di Arcane (Credits: Netflix e Riot Games)

Nel frattempo, anche Zaun sta scoprendo una nuova risorsa: lo shimmer, una nuova droga che trasforma gli umani in mostri. E che – se incanalata nel modo giusto – può portare a potenziamenti terribili e incredibili al tempo stesso.

Non voglio anticipare troppo per non fare spoiler. Vi dico solo che la struttura di Arcane è divisa in tre atti. Ogni atto si concentra su un tassello della genesi di personaggi conosciuti e originali, facendo salti avanti nel tempo e mostrandoci le conseguenze delle azioni di ciascuno di loro.

Colonna sonora e un cast da Oscar: l’altra faccia di Arcane

Se del livello grafico e della trama abbiamo già parlato, l’altra faccia di Arcane è sicuramente composta da cast e colonna sonora. E anche questa è di altissimo livello.

Doppiatrice di Vi è la lanciatissima Hailee Steinfeld, accompagnata da Ella Purnell (vista recentemente in Army of the dead) nel ruolo di Powder/Jinx. Ci sono poi Katie Leung (Cho Chang della saga di Harry Potter) a dare il volto di Caitlyn, Kevin Alejandro (Lucifer) per Jayce e molti altri nomi di indubbio talento.

Notevole cura e attenzione è stata dedicata alla colonna sonora, che si incastra perfettamente non solo nella trama ma anche nelle ambientazioni.

Tanto per darvi un’idea: tra gli artisti che hanno partecipato ci sono Sting, gli Imagine Dragons e Denzel Curry, Gizzle, Bren Joy.

Ascoltando What Could Have Been di Sting e Rey Chen riusciamo a provare le stesse emozioni che invadono i personaggi davanti alle conseguenze delle proprie scelte e di quelle che il mondo ha fatto per loro. Con Dynasties & Dystopia di Denzel Curry, Gizzle, Bren Joy non riusciamo a non vedere davanti ai nostri occhi Jinx ed Ekko combattere sull’arena sotto casa e sul ponte di Piltover: bambini sperduti diventati adulti troppo presto.

Infine Enemy degli Imagine Dragons (che con il gioco hanno un legame particolare da sempre) ci riporta direttamente a Zaun, complice anche il bellissimo video che trascina la band all’interno dei bassifondi di Piltover.

In un prodotto già di alto livello a far da padroni restano comunque i personaggi

Non possiamo chiudere senza tornare a parlare di loro: i personaggi di Arcane. E anche qui è tornata la maturità della Riot Games, che è stata in grado di trasformare i campioni di LoL in personaggi ancora più tridimensionali. Puoi amarli o odiarli, però è impossibile non comprendere il loro punto di vista.

Vi e Powder osservano la città di Piltover da una collina di Zaun

La vista di Piltover da Zaun (Credits: Netflix e Riot Games)

Ciascuno di loro agisce in base al proprio background e alle proprie credenze. Nessuno è davvero nel giusto, nessuno è davvero dalla parte del torto. Sono tutte persone che – proprio a causa delle vite che hanno vissuto – si ritrovano a fare determinate scelte.

Prova ne è il fatto che, alla fine, potresti trovarti con le guance rigate davanti a una scena che – forse – nelle prime puntate desideravi moltissimo.

Arcane non è solo un prodotto di “fanta-scienza”, ma la rappresentazione della vita stessa, dove non ci sono né vincitori né vinti. Dove le scelte di uno influiscono su tutti gli altri e dove non c’è davvero una vera e propria soluzione. E soprattutto, proprio come nella vita vera, può accadere che quando pensi che i tasselli si stiano incastrando e che le cose stiano andando finalmente per il verso giusto accade qualcosa che stravolge tutto quanto.

La domanda ora è: siamo davvero pronti per aspettare la seconda stagione – già annunciata da Netflix – tutto il tempo necessario per avere un altro piccolo gioiello come questo?

Vi lasciamo con il trailer della prima stagione.

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