Harry Potter and the Cursed Child


Il nuovo libro di Harry Potter, tratto dallo spettacolo teatrale the cursed childOggi, a nove anni di distanza da Harry Potter e i Doni della Morte, è stata pubblicata quella che JK Rowling assicura essere il racconto finale dell’epopea magica più celebrata degli ultimi vent’anni: Harry Potter and the Cursed Child, ovvero Harry Potter e il Bambino Maledetto.

 Non si tratta di un romanzo questa volta, bensì del copione di un’opera teatrale che ha già ricevuto recensioni entusiaste ed la cui programmazione risulta già completamente prenotata fino a 2017 inoltrato.

Io ho quasi trent’anni e con Harry ci sono davvero cresciuta: ho preso in mano Harry Potter e la Pietra Filosofale che avevo esattamente undici anni, la sua stessa età. Perciò oggi il semplice atto di scaricare da Pottermore questa nuova avventura mi ha letteralmente lasciata tremante di emozione e con una brama famelica di saperne di più, di toccare ancora una volta con mano quei personaggi, e quel mondo, che non ho mai smesso di amare.

Ovviamente l’impatto visivo e la narrazione stessa sono molto differenti da quello a cui siamo abituati, le azioni sono molto più dirette ed il racconto spazia su diversi anni, contrariamente ai romanzi che hanno sempre ricoperto solo un anno ciascuno. Eppure ci si immerge ancora con facilità nel mondo di Harry, la nostalgia presto dimenticata nel turbine di azione,avventura ed emozione che quest’opera sa evocare.

Il protagonista questa volta non è più Harry bensì suo figlio Albus,  che abbiamo incontrato per la prima volta nell’epilogo del settimo capitolo della saga, quando un nuovo contingente di Potter e Wesley si prepara ad affrontare l’anno scolastico ad Hogwarts.

Albus assomiglia fisicamente a suo padre ma caratterialmente si rivela molto diverso, nel bene e nel male, e contrariamente rispetto al fratello maggiore vive con difficoltà l’essere il figlio del più grande eroe del mondo magico, subendo la presenza ingombrante di un padre che è sempre stato, suo malgrado, al centro dell’attenzione di tutti. Ad un certo punto Albus ricorda moltissimo l’Harry furibondo del quinto volume, l’adolescente quasi fuori controllo de l’Ordine della Fenice: padre e figlio facce della stessa medaglia, trascinati da forze più grandi di loro e capaci di emergere solo grazie all’amicizia e all’amore.

Il messaggio che la Rowling ci manda in ogni suo romanzo è cristallino: amore, amicizia, famiglia e la pura e semplice compassione umana sono le cose che ci aiuteranno a sopravvivere in un mondo maledetto, anche quando tutto sembra perduto, il solo ricordarsi che non siamo mai da soli può salvarci la vita e cambiare la direzione del destino.

Non avendo ancora visto l’opera sul palcoscenico non posso ovviamente esprimere un giudizio completo, ma posso affermare che la storia è affascinante e complessa, che finalmente si dà credito ad un teoria che fan di tutto il mondo sostengono da anni (oooh le fanfiction che ne usciranno!) e che il copione rende  giustizia ad alcuni dei personaggi più bistrattati, oltre a donarci alcuni incontri inaspettati ed emozionanti.

Insomma, se non avete voglia di leggerlo in inglese iniziate pure a prenotare la vostra copia in italiano, da bravi Babbani, e preparatevi ad un tuffo nel mondo della magia.

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