La rilegatrice di storie perdute, di Cristina Caboni


Quanti segreti può racchiudere un libro?

A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. (Novecento, Baricco)

Sofia Bauer ha una vita perfetta: è una bella donna, vive in una grande casa nel centro di Roma, ha un marito che la ama e una famiglia che la sostiene. Eppure… eppure a ripensarci le manca qualcosa.

Sono anni che vive in funzione di suo marito, Alberto. Per lui ha persino lasciato il lavoro che amava: la rilegatura di libri.

Un giorno, durante un galà di beneficienza, viene esposta una prima edizione di Affinità elettive di Goethe: Sofia rimane a contemplare quel libro, ammaliata. Improvvisamente, i pensieri iniziano a vorticare. Che sta facendo? Sono anni che mente a se stessa. Suo marito è un inetto: non la ascolta e non l’ha mai amata veramente. Mille volte gli avrà ripetuto di desiderare ardentemente un figlio ma lui ha sempre ignorato questa sua richiesta. Quante volte la loro vita è girata intorno alle sue necessità e quante volte invece Alberto ha fatto qualcosa per lei? Ha persino trascurato il suo amore più grande, i libri, per lui.

Così, Sofia prende in mano la sua vita.

Si separa dal marito, riscopre le amicizie di un tempo, ma soprattutto riprende a rilegare libri. Sì, perché un vecchio libraio che abita sotto la casa di suo nonno, dove momentaneamente sta vivendo, le ha prestato la prima edizione del primo volume dell’unica trilogia del filosofo Fohr per restaurarlo. Caso strano proprio Fohr, autore che lei ha scoperto mentre stendeva la tesi sugli scrittori romantici e che da allora ha profondamente amato.

Tornata a casa, mentre con amore solleva la copertina per poterla restaurare, scopre una lettera di una donna vissuta nell’ Ottocento, che racconta una storia incredibile.

Inizia quindi un viaggio straordinario per Sofia, nel quale riscoprirà se stessa. Sofia vuole assolutamente saperne di più di questa Clarice che si è firmata nella lettera e per questo fa spola tra Italia e Germania per trovare le prime edizioni degli altri due libri della trilogia. La accompagna un personaggio d’eccezione, Tommaso, uno dei più bravi studiosi di calligrafia al mondo. E, giorno dopo giorno, il mistero di Clarice, una giovane donna che ha imparato a rilegare nonostante le fosse stato interdetto, si dipana, e si scopre dell’amore tra lei e Fohr. Il tutto proprio mentre Sofia e Tommaso si stanno iniziando ad innamorare. Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse.

Una storia meravigliosa, il cui tema centrale è l’amore.

L’amore per un’altra persona, puro, sincero, senza fronzoli o convenienza. Ma anche l’amore per i libri, in tutte le loro sfaccettature: la carta, la calligrafia, il carattere, il profumo, l’infinità di storie racchiuse in poche pagine. E poi, l’amore per il proprio lavoro, per evitare di essere travolti dalla vita. Ma soprattutto, l’amore per se stessi: prima di amare gli altri bisogna amare se stessi, e fare ciò che realmente fa stare bene, e non dimenticarsi dei sogni che si avevano da bambini come se fossero state solo fantasie. Il messaggio più grande del libro è questo: non lasciamoci vivere ma prendiamo ogni giorno il coraggio a due mani e viviamo la vita che vogliamo, senza soluzioni di comodo.

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