Love Me Knight / Kiss Me Licia: amore a tempo di rock!


Due cose succedono tutti gli anni a Febbraio: il Festival di Sanremo e San Valentino.

Quest’anno entrambe sono state per me di fortissima ispirazione: vedere quella che è stata la Regina incontrastata dei nostri pomeriggi, la Signora dei Cartoni Animati, Cristina D’Avena, sul palco dell’Ariston, ha emozionato la bambina che è in me e che ancora la ama. Bellissima come al solito, le è stato chiesto tra le altre cose di cantare una sigla in particolare che credo sia tra le più evocative per i, ma soprattutto le, trentenni come me: Kiss Me Licia. E quindi, ancora avvolta dai residui di quella nuvola rosa che è San Valentino, voglio parlarvi di Love Me Knight!

Love Me Knight / Kiss Me Licia n. 1Prima di tutto, le informazioni base: Love Me Knight è un manga ormai datato della mangaka Kaoru Tada: la pubblicazione giapponese di Ai Shite Naito risale infatti al 1982, mentre in Italia non arriva che molti anni dopo, nel 2002, ad opera di Star Comics, contrariamente alla fortunatissima serie animata che raggiunge le italiche sponde già nel 1985.

Il manga è stato per me una piacevole sorpresa: comprato sull’onda emotiva del “vedevo l’anime da piccola quindi devo avere il manga” ma senza grandissime aspettative, si è invece rivelato una lettura piacevole e senza tutti quei capovolgimenti di fronte, rigiri emotivi e giravolte sentimentali che mi facevano venire voglia prendere a schiaffi Licia ogni mezza puntata (povero Satomi!).

L’opera ha decisamente uno stile grafico anni 70/80, dai tratti delicati e non dettagliatissimi, che lo accomuna a molti altri manga dell’epoca, da Ransie la Strega al più recente Sailor Moon. Questa è una caratteristica tipica degli shojo manga, opere dedicate alle giovani donne: la protagonista stessa, Yakko, è infatti una giovane universitaria orfana di madre che, cresciuta dal padre protettivo (e chi se lo dimentica il buon Marrabbio!), si ritrova catapultata nel mondo del rock giapponese grazie alla frequentazione con il dolce Satomi, che lei fino all’ultimo crede gay, e del famoso incontro-scontro con il travolgente Go Kato, in Italia Mirko, leader della rock band emergente Beehive.

I protagonisti di Love Me Knight / Kiss Me LiciaContrariamente all’anime, che fa patire le pene dell’inferno prima di vedere insieme i protagonisti, nel manga l’amore sboccia piuttosto velocemente, anche se i due dovranno superare diversi ostacoli prima di avere il loro happy ending, tra manager impiccioni e ragazzini punk innamorati di Yakko. Ma alla fine l’amore trionfa sempre!

Rileggendo in tempi recenti quest’opera non possono che saltare agli occhi tematiche modernissime: in Love Me Knight Yakko accetta l’idea che Satomi possa essere gay con quel lieve imbarazzo che sembra essere tipico dei nipponici quando vanno ad impicciarsi dei fatti altrui, ma senza ombra di pregiudizio o disgusto. Inoltre uno dei personaggi meglio caratterizzati è proprio Sheila, leader della band rivale dei Beehive, i Kiss Relish, che appare come un bisessuale innamorato di Go. Stupisce quindi la totale mancanza di rigidità sull’argomento e la maniera disinvolta con cui viene trattato in un manga che ha quasi 35 anni quello che ancor oggi in Italia è un tema scottante.

Love Me Knight/Kiss Me Licia è in sostanza un’opera leggera e dolce, capace di far emozionare ancora oggi, anche se la si può trovare sorprendentemente profonda e matura nel trattare, con delicatezza, anche tematiche importanti, perchè non si ferma come molte altre nel momento in cui i due protagonisti si innamorano e lo rivelano l’uno all’altra, bensì prosegue seguendo un percorso di maturazione della coppia da giovani ragazzi a giovani adulti.

Inoltre, è un piacevole ricordo della nostra infanzia e tornare bambini, ogni tanto, fa bene!

Buona lettura a tutti!

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