Kenobi – Obi-Wan torna con la sua serie tv (ma non lascia il segno)
Con colpevole ritardo, ho recuperato le puntate mancanti di Kenobi, la serie tv su Obi-Wan disponibile su Disney Plus e conclusasi ormai un mese fa.
Una serie che però non sembra aver lasciato il segno, a differenza di The Mandalorian – ma più di quella noia mortale che è stata The book of Boba Fett, probabilmente.
Si è conclusa meritatamente così in sordina? Oppure avrebbe meritato un’eco maggiore?
Vediamolo assieme.
Kenobi – Obi-Wan, Anakin e tutti gli altri
Rivedere Ewan McGregor nei panni del mio cavaliere Jedi preferito è stato un vero piacere.
Penso che qualunque fan abbia provato una grande emozione nel ritrovarsi di fronte un Obi-Wan un po’ più anziano e depresso, ma capace in un attimo di tornare a essere il potente e saggio guerriero che conosciamo e amiamo.
E non è tutto: le prime puntate della serie non sono affatto male. L’ambientazione c’è, i personaggi anche, e il potenziale è lì, pronto a esprimersi. Vedremo Darth Vader? Quale sarà la missione di Kenobi? Obi-Wan e Luke bambino si incontreranno per la prima volta davanti ai nostri occhi?
Tutte domande a cui verrà data una risposta. Non sempre del tutto soddisfacente.
Il problema di Kenobi, tra un Obi-Wan limitato e buchi di trama da colmare
Obi-Wan Kenobi ha un problema, che in parte affliggeva anche la trilogia prequel: il fatto che alcune svolte di trama siano obbligatorie limita di molto la tensione.
Quando uscì La minaccia fantasma avevo 14 anni, e lo vidi al cinema. Appena Qui-Gon Jinn annuncia di voler addestrare Anakin, era già chiaro a me e al resto della sala che non sarebbe arrivato ai titoli di coda. Sapevamo infatti tutti chi sarebbe stato ad addestrare il giovane Jedi, e come sarebbe andata a finire la vicenda.
Quindi, era ovvio che Qui-Gon sarebbe stato ucciso, lasciando il compito di addestrare il bambino al suo allievo.
Eppure i prequel sono riusciti tutto sommato a darci approfondimenti soddisfacenti, scenari interessanti e scontri pirotecnici a colmare la mancanza di veri e propri colpi di scena.
Obi-Wan Kenobi, invece, non ci riesce quasi mai.
Da guardare per l’effetto nostalgia
L’unico motivo vero per guardare Kenobi è… Obi-Wan. E tutto quello che ne consegue.
Vederlo in scena è fantastico, così come sentire di nuovo i doppiatori italiani in azione (più un certo Luca Ward su un certo Darth Vader); per chi lo segue in originale, è pazzesco notare quanto il timbro di Ewan McGregor si avvicini a quello di Alec Guinness, primo interprete del personaggio nella trilogia classica.
E, ovviamente, sì: c’è anche Hayden Christensen, anche se spesso interpreta la sua versione giovanile… senza che si siano presi la briga di ringiovanirlo almeno un minimo!
E poi ci sono i combattimenti. I combattimenti sono sempre belli da vedere, sul piano estetico. Il problema, lo dicevo prima, è che sai già come andranno a finire. Inevitabilmente.
Peggio ancora: spesso, dovendo forzatamente concludersi tutti in pareggio, resti lì a chiederti perché quel personaggio non abbia ucciso il suo avversario. Benché abbia annunciato di volerlo fare, in modo assolutamente esplicito, mezza scena prima.
Obi-Wan Kenobi – Una base per altri spin-off
Questa serie su Obi-Wan Kenobi, in sostanza, non è da bocciare. Regala qualche emozione, perlopiù ai fan di vecchia data, colma qualche piccolo buco di trama – ma ne apre altri – e ci permette di assistere a duelli veramente molto intensi. E a una Leia bambina che (al netto di qualche eccesso qua e là in maturità o idiozia) è una degna versione in miniatura del personaggio di Carrie Fisher.
Di contro, non sorprende mai. Sembra sempre pronta a regalare un guizzo, che però non arriva.
Al contrario di un annuncio, che è arrivato eccome: quello dell’assolutamente irrinunciabile spin-off dedicato alla Terza Sorella. Esultate con moderazione, anche se lo so che non state nella pelle.
Evviva.
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