The book of Boba Fett – Una serie sospesa tra momenti altissimi e il pozzo del Sarlacc


Per descrivere le sensazioni che mi ha lasciato The book of Boba Fett – la serie ambientata nell’universo di Star Wars che prende le mosse dalla post credits della seconda stagione di The Mandalorian – basta un dettaglio. Che lascia perplesso anche me, ma tant’è: il finale è uscito lo stesso giorno del quarto episodio di Pam & Tommy, ma avevo molta più voglia di vedere quest’ultimo.

Se sono ancora vostro amico dopo aver detto questa cosa, proseguite pure nella lettura di questa recensione con spoiler di The book of Boba Fett. Sennò… scusatemi, davvero. Non è colpa mia.

Il fascino inspiegabile di Boba Fett

Chiarisco subito una cosa: non sono un fan di Boba Fett. Mai stato. Sono cresciuto con la trilogia classica di Star Wars quando ancora lo chiamavamo Guerre stellari, in cui Boba rimane in scena qualcosa come tre minuti in più di Greedo, il rodiano freddato da Han Solo nella celebre scena Han shot first. Tutto quello che saprei dire di lui è che ha un’armatura fighissima e (per quanto ne sapevamo) muore come un deficiente nel pozzo del Sarlacc. Fine.

Le cose migliorano leggermente con l’avvento dei prequel, perché almeno gli si dà un minimo di background. Ma, anche lì: l’attenzione è su suo padre, Jango Fett; non su Boba.

Ultimo ricordo: una missione di Jedi Knight: Jedy Academy in cui devi trovare il modo di sconfiggerlo nonostante abbia la resistenza di un boss di Dark Souls, l’arsenale di un repubblicano dell’Alabama e la capacità di dileguarsi in volo dei miei introiti mensili.

Quello che non sapevo all’epoca era che negli Usa la sua primissima apparizione è stata durante una parata alla San Anselmo Country Fair (California) nel settembre 1978, seguita poi da un ingresso in scena a cavallo di un dinosauro (!) nell’unico momento decente dell’incredibilmente trash Star Wars Holyday special dello stesso anno. Poi, nel 1980, finalmente, L’impero colpisce ancora.

Fossi stato partecipe di questa presentazione del personaggio di Boba Fett, forse, l’avrei visto con un pochino di interesse in più nel corso degli anni. Ma non essendo un fruitore di opere che vadano oltre i film della saga di Star Wars, l’avrei comunque considerato sprecato e sopravvalutato.

Almeno fino a The Mandalorian.

Prima di The book of Boba Fett – La seconda stagione di The Mandalorian

All’uscita del primo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, avevo ipotizzato come il personaggio interpretato da Temuera Morrison nella scena finale fosse letteralmente chiunque altro tranne Boba Fett. Non pensavo avrei potuto accettare facilmente di scoprire che nonostante tutto fosse sopravvissuto al Sarlacc, ma The Mandalorian mi ha convinto.

Fennec Shand (Ming-Na Wen) e Boba Fett (Temura Morrison) in una scena

Ming-Na Wen e Temura Morrison nei panni di Fennec Shand e Boba Fett in una scena sul trono di Jabba (Credits: Disney plus)

Boba Fett era carismatico, quasi invincibile, in grado di rubare talvolta la scena a Mando e la post credits in cui fa secco Bib Fortuna e si siede sul trono di Jabba lasciava presagire uno spin-off interessante.

L’abbiamo avuto? Per quanto mi riguarda, no.

The book of Boba Fett è The Mandalorian 2.5 con molte parti noiose

I primi quattro episodi di The book of Boba Fett mi hanno abbastanza annoiato. Non mi interessava così tanto vedere i flahsback di Boba Fett che si salva dal Sarlacc e mette in scena Balla coi lupi nello spazio, ma ancora meno mi stava catturando l’idea di vedere cosa avrebbe dovuto architettare per mantenere il potere sui vecchi domini di Jabba.

Certo, c’è più di una scena memorabile che non rende la visione totalmente sconsigliata, e nel complesso sa essere anche piacevole. Solo che ha l’impatto di una passeggiata per il corridoio di casa dopo che si è stati seduti al pc sei ore di fila: godibile, meglio di niente, ma molto poco avvincente.

Poi però arrivano gli episodi 5 e 6, rispettivamente terzultimo e penultimo, e il livello si alza. Il problema è che Boba fa un cameo negli ultimi due minuti del sesto episodio. Per il resto, è tutto incentrato su Din Djarin e il piccolo Grogu, con la partecipazione straordinaria di Luke Skywalker e Ahsoka Thano.

E lì crolla tutto.

“È previsto che si veda Boba Fett in The book of Boba Fett?”

Se prima The book of Boba Fett ti dava l’impressione di avere un protagonista molto sottotono, incapace di reggere la scena e di prendere una decisione giusta che fosse una, con l’ingresso di Mando questo problema diventa ancora più evidente. Specialmente sul finale, quando i due combattono fianco a fianco.

Da una parte ti ritrovi ad ammirare un cacciatore di taglie abilissimo, incarnazione del termine badass e con una profondità coltivata episodio dopo episodio. Dall’altra, hai Boba Fett, a cui forse affideresti il compito di andare al supermercato al posto tuo, ma senza la certezza che non si dimentichi qualcosa sullo scaffale. O che riesca a trovarlo, il supermercato.

La locandina di The book of Boba Fett

La locandina di The book of Boba Fett (Credits: Disney plus)

Boba Fett è l’elemento più debole di The book of Boba Fett, ovvero una serie che porta il suo nome. E sapere che dietro questa produzione ci sono persone capaci come Jon Favreau e Dave Filoni lascia veramente molto sorpresi. Almeno quanto far partire il quinto episodio e trovare una puntata extra di The Mandalorian, tra l’altro neanche di poca importanza per la comprensione della prossima stagione.

Non che me ne stia lamentando più di tanto: mi farebbe piacere guardare Love is in the air (o un’altra serie turca a caso che non mi aggrada per nulla) e vedere che a un certo punto l’azione si sposta su Walt e Jesse di Breaking bad. Tuttavia, è difficile non trovarlo strano.

Consigliato per maniaci del completismo. Se invece volete solo mettervi in pari per la terza stagione di The Mandalorian, guardatevi solo gli episodi 5 e 6, più i cinque minuti finali dell’ultima puntata. Già, perché pure l’ultima scena è dedicata a Mando e Grogu.

“È previsto che si veda Boba Fett in The book of Boba Fett?”.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi