Sul set di “ The Young Pope ” – Intervista a Gioacchino Sbordone


the-young-pope-posterÈ l’appuntamento televisivo più atteso della nuova stagione, che rompe le barriere perché porta sul piccolo schermo un campione del cinema italiano e vincitore del premio Oscar come Paolo Sorrentino, per la prima volta alle prese con il linguaggio della serialità.
” The Young Pope “ è la nuova serie tv che Sky Atlantic trasmetterà per cinque venerdì consecutivi a partire dal prossimo 21 ottobre, per un totale di 10 episodi.
I primi due sono stati proiettati in anteprima nientemeno che al Festival del Cinema di Venezia e sono stati accolti in maniera strepitosa, alzando ulteriormente le aspettative qualitative per questo prodotto bizzarro che nasce già carico di primati: è stata la prima coproduzione europea a coinvolgere HBO, portando a Roma e in altre location quali Venezia, il Sudafrica e gli Stati Uniti grandi attori internazionali come Jude Law e Diane Keaton a mescolarsi con talenti di casa nostra come il grande Silvio Orlando, per la prima volta alle prese con la recitazione in inglese.
Quel poco che si sa della trama è che l’elezione rivoluzionaria del giovane cardinale americano Lenny Belardo al soglio di Pietro, manovrata come un’abile azione pubblicitaria per promuovere l’immagine della Santa Sede, finirà invece per sconvolgere gli equilibri del Vaticano con una ventata di conservatorismo e spregiudicatezza.
Di certo Sorrentino alle prese con la spiritualità e le contraddizioni tra sacro e profano è una promessa che saprà unire spettacolare surrealismo a grandi quesiti controversi sul potere e su Dio, senza rinunciare a voler mostrare l’immaginaria quotidianità dello piccolo stato oltre il Tevere, che si trova minacciata dai vezzi di Pio XIII.
A parlarci in anteprima, ed in in esclusiva per Discorsivo, della propria magica esperienza sul set romano di The Young Pope è Gioacchino Sbordone, un giovane attore ventiseienne partito dalla provincia di Caserta alla volta del mondo del cinema, passando per la corte papale di Sorrentino:
the-young-pope-sorrentino-sbordoneCiao Gioacchino, nel tuo curriculum leggiamo “animazione, cabaret, teatro”, la prima domanda è: cosa vuoi fare da grande?
« La classica domanda che riceviamo tutti prima o poi nella vita..[ride] Io sono un tipo un po’ narcisista perché mi piace stare sempre al cento dell’attenzione, quindi fare l’animatore è il lavoro che fa per me, stare a contatto con la gente 24 ore su 24.
Ho studiato all’accademia di cinema e stavo sempre al centro dell’attenzione anche durante le lezioni, ovviamente il mio sogno sarebbe diventare un attore affermato.
Tra i miei preferiti c’è di sicuro Lino Banfi, per me il prototipo dell’attore comico italiano, mentre a livello teatrale mi piacciono molto Carlo Buccirosso e tutta l’ex compagnia di Vincenzo Salemme.»
Come sei arrivato a “ The Young Pope ”?
« Io faccio miliardi di casting a settimana e questo fu a marzo 2015, lo ricordo particolarmente bene perché c’era un forte temporale e la mia ragazza mi aspettò chiusa in auto a studiare, quando tornai da lei ero tutto zuppo! Fu uno di quei classici provini che finiscono con un “le faremo sapere”, dopodiché quasi me ne dimenticai fino al mese di agosto, il mese in cui gli animatori non dormono mai, mi chiamò un numero sconosciuto e un tizio mi disse: “sono un collaboratore di Paolo Sorrentino, ci vediamo domani mattina sul set a Roma per l’inizio delle riprese!”.
All’inizio pensai si trattasse di uno scherzo, anche perché mi trovavo ad Agrigento!
Ma poi dovetti mollare tutto e prendere il primo aereo per Roma, a Fiumicino il giorno prima c’era stato pure un incendio al terminal, ma in qualche modo riuscii comunque ad arrivare in tempo!!»
the-young-pope-jude-lawIn quali luoghi si svolgevano le riprese a Roma?
« Abbiamo girato in varie location in giro per la capitale, il set in cui ho passato più tempo è stato a Piazza Venezia, all’interno dello storico palazzo da cui Mussolini si affacciava per i propri discorsi, poi anche a Villa Pamphili
Che atmosfera si viveva sul set?
« Ho provato l’emozione di ritrovarmi in un mondo molto più grande per me, indescrivibile perché era proprio durante il picco dell’azione ed io ero coccolato un po’ da chiunque, a partire da Paolo [Sorrentino] che era il capo di tutto e tutti e aveva sempre la situazione sotto controllo, fino all’ultimo cameraman, anche perché era un piccolo set e ci volevamo tutti bene.
Certo, c’erano i responsabili di produzione stranieri che vegliavano su di noi, si girava e si parlava in inglese, circondati da star internazionali come Jude Law e Diane Keaton che ho comunque scoperto essere persone umilissime che, anche se avevano i propri camerini, stavano sempre in compagnia col resto del cast e venivano spesso a chiacchierare e mangiare insieme noi; personalmente ho legato molto con un mostro sacro del cinema italiano come Silvio Orlando [che nella serie interpreta il segretario di stato vaticano, cardinal Voiello], che considero tuttora come una guida, un padre artistico, perché mi ha dato molti consigli, tra noi è nata una bellissima amicizia e ci sentiamo ancora
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Che tipo di regista è Paolo Sorrentino, sempre presente e vigile oppure delega a seconde unità? Hai avuto modo di conoscerlo?
« Tutti i giorni Paolo era il primo ad arrivare sul set e l’ultimo ad andare via, riusciva a gestire tutto, era il bravissimo autista di un grande pullman!
Insieme si scherzava spesso, si parlava di calcio (lui è tifoso del Napoli, io del Milan) e di quali giocatori comprare al Fantacalcio!
All’inizio dovevo essere una semplice comparsa, interpretare l’assistente di un vescovo e restare per un solo giorno ma poi, come a volte succede, durante la produzione le scene vengono modificate e capita che ai ruoli vengano attribuite più o meno battute e allora mi sono ritrovato a fare il salto di qualità, a comparire in parecchie scene e a mescolarmi con gli attori!
the-young-pope-sbordoneMi hanno dato un bel calendario di date da agosto fino a gennaio in cui tornare sui set a girare, così facevo avanti e indietro tra la capitale e casa mia in provincia di Caserta; alla fine non so se il mio personaggio sullo schermo avrà molte battute o non parlerà per niente, perché non so ancora quante scene il regista abbia conservato o tagliato al montaggio, lo scoprirò il 21 ottobre!
Anche se non dovessi rivedermi affatto sullo schermo, conservo comunque un ricordo indelebile di questa esperienza, che mi ha fatto crescere tantissimo a livello umano e professionale!»
Prima di lavorare con lui conoscevi i film di Paolo Sorrentino, eri già un suo fan?
« Certo, lo conoscevo come il grande regista che ha vinto il premio Oscar, ma i suoi film li ho recuperati quando mi sono iscritto al provino: sono spettacolari anche se difficili da capire e richiedono un’attenzione particolare per cogliere i messaggi che Paolo vuole trasmettere, infatti “La Grande Bellezza” l’ho visto due volte e penso comunque di essermi perso alcuni significati!
Il suo film che preferisco è proprio questo, anche perché vi recitano Carlo Buccirosso e pure Carlo Verdone, che è il top degli attori italiani!»
Pensi che questa esperienza avrà conseguenze sul tuo percorso lavorativo dopo la messa in onda della serie?
« Mi auguro proprio che succeda! Prima di “ The Young Pope ” avevo partecipato ad una fiction storica sulle stragi nazifasciste intitolato “Terra Bruciata” di Luca Gianfrancesco, girato qui dalle mie parti, in cui interpretavo un contadino che fugge con il proprio figlio dalla ferocia dei tedeschi.
Poi ho anche realizzato un video con i ragazzi di The Jackal, che sono bravissimi! »
Parlando di serie televisive, trovi il tempo di seguirne? Quali ti piacciono?
gomorra-la-serie_stagione_1_1466091191« Tutte quelle poliziesche, “Squadra Antimafia”, “Romanzo Criminale”,“il Capo dei Capi” e anche “Gomorra – La Serie”.
Infatti in tanti mi dicono: “perché non vai a recitare in Gomorra?” purtroppo però non è facile rientrare nei provini per queste grandi produzioni, che hanno casting a cui si presentano migliaia di aspiranti comparse.
Non vedrei l’ora di salire sul set di “Gomorra”, perché è una fiction molto ben fatta e diretta da un regista molto preparato come Stefano Sollima.»
E al cinema che genere di film scegli di andare a vedere?
Gioacchino Sbordone, uno degli attori di The Young Pope« Quando organizziamo di andare al cinema con gli amici, la mia preferenza è in assoluto per i film meno impegnativi, quelli che fanno ridere e portano allegria, perché ho le idee chiare su quello che voglio fare ed aspiro a diventare un attore comico! »
Auguriamo il meglio a Gioacchino per la propria carriera, che ci ha fatto capire voglia costruire con grande entusiasmo, e lo ringraziamo per aver condiviso con noi il racconto dell’esperienza sul set di questa importante produzione.
Non ci resta che lasciarvi con il trailer di “ The Young Pope ” e attendere l’arrivo del rivoluzionario Papa col volto di Jude Law, dal 21 ottobre ogni venerdì su Sky Atlantic!

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