Recensioni – Tutto può cambiare


la-locandina-di-tutto-puo-cambiareTutto può Cambiare

di John Carney, con Keira Knigtley, Mark Ruffalo, Adam Levine, James Corden, Hailee Steinfeild

Greta(Keira Knightley) è arrivata a New York dalla lontana inghilterra assieme al fidanzato Dave(Adam Levine), giovane promessa della musica: in un lampo l’idillio finisce e la ragazza perde l’amore ed un posto dove vivere. Dan (Mark Ruffalo) è un produttore musicale che ha avuto il suo momento di gloria negli anni 80 e 90, ma ora annaspa tra gli alcolici ed un matrimonio fallito. Greta scrive ballate sentimentali ma non ama esibirsi: per un caso fortuito Dan, ubriaco, la sente cantare e le propone di lavorare insieme…

Nel 2006 John Carney girava Once, un film a basso costo, con veri musicisti come attori e che gli sarebbe valso lodi e premi, tra cui l’Oscar alla miglior canzone per Falling Slowly. In Tutto può cambiare il regista riprende il tema della musica, ma la storia questa volta è ambientata a New York ed è recitata da attori professionisti e stelle di Hollywood. Il risultato però non muta: Carney ci guida con leggerezza  in una storia che mescola l’arte ed i sentimenti  e che, una volta iniziata, è difficile lasciare a metà. Se sulla carta la trama non ha molto di originale, ciò che conquista è il modo in cui i clichè vengono declinati fino ad un certo punto, per poi essere puntualmente smentiti.

Il film prende le mosse da una serata storta per Keira e Mark, ed all’inizio si muove con agilità tra il presente ed il passato recente dei protagonisti, in un miscuglio di realtà e pensiero. Ed ecco che la vicenda si dipana tra le strade di New York e la pellicola accenna alla commedia sentimentale senza esserlo veramente: Tutto può cambiare assomiglia più ad una poesia urbana e il romanticismo di Carney è tutto rivolto alla musica.  Keira Knightley, forse uscita dal tunnel dei film in costume, è una Greta incantevole ed assolutamente convincente, mentre Mark Ruffalo è un vero mattatore per questo suo Dan che anche nei momenti più bui conserva l’energia dell’uomo brillante, che ama il suo lavoro.

Tuttavia a questo Tutto può cambiare non manca qualche scivolone: del discorso sull’autenticità della musica (si, l’ennesimo), così come della lezione di Greta alla figlia di Mark sul vestirsi “non come una facile” per conquistare un ragazzo(non ci si dovrebbe vestire per se stessi?) se ne poteva fare anche a meno. Le riflessioni di Carney sono migliori quando suggerite, non esplicitate: vale la pena di cogliere gli spunti (e la critica) sul rapporto tra case discografiche, musicisti e.. mondo del web.

Per inguaribili romantici della musica. Da vedere. 

 

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