AAA Cercasi disperatamente il vero Napoli


Due sconfitte consecutive tra campionato e Champions League. Il Napoli sembra essere smarrito e lontano anni luce da quella squadra che fa dello spettacolo il proprio credo.

Il momento negativo del Napoli

Maurizio Sarri è stato più volte esaltato per il magnifico modo di far giocare le proprie squadre. Dopo l’esperienza con l’Empoli, arriva il grande salto in una big. Napoli è l’occasione della vita e l’allenatore toscano non la spreca, imponendo il suo credo calcistico in una grande piazza come quella partenopea.

Primi due anni fantastici. Al secondo anno arriva un terzo posto finale che lascia l’amaro in bocca, dato che poteva essere un secondo posto e qualificazione diretta in Champions League. La stagione 2017/2018 parte fortissimo, il preliminare di Coppa è una formalità e approda ai gironi della massima competizione europea.

In campionato non c’è nè per nessuno, nelle prime quattordici giornate collezziona 12 vittorie e due pareggi con 35 gol fatti e 9 subiti. Un vero rullo compressore, una macchina da guerra che nel mese di Dicembre inizia a dare qualche segno di cedimento. Il primo del mese va in scena la quindicesima giornata di campionato, al San Paolo arriva la Juventus dell’ex Higuain. La partita finisce 0-1 per i bianconeri che espugnano Fuorigrotta proprio con un gol dell’ex dal ingrato. Dopo la sconfitta con i rivali storici, iniziano i primi mugugni della piazza che al bel gioco inizia a preferire le vittorie.

Dopo cinque giorni, il 6 Dicembre, sfida decisiva in Champions League. In un girone piuttosto facile con Manchester City, Feyenoord e Shakhtar Donetsk, l’obiettivo del Napoli era palesemente il passaggio del turno. Gli azzurri di Sarri si complicano la vita nelle prime partite e all’ultima sono costretti a vincere in Olanda e sperare che il City già qualificato vinca con gli Ucraini. Guardiola molla la presa e regala i tre punti allo Shakhtar ma in terra olandese il Napoli non fa neanche il suo dovere, perde 2-1. Obiettivo iniziale fallito.

Il Sarrismo del Napoli ha più di qualche limite

Scambi ravvicinati, triangolazioni veloci e tante occasioni create, il bel gioco piace a tutti ma sono i risultati finali a fare la differenza. La tifoseria napoletana è divisa tra sarrismo e ricerca della vittoria. Il modo di giocare di Sarri è da applausi ma il tecnico toscano ha più di qualche colpa nelle ultime prestazioni azzurre. Schierare sempre gli stessi 11 titolari e al massimo rotare 2/3 giocatori non è il massimo per una squadra che lotta su tre fonti. Se si pensa che il Napoli ha iniziato la stagione ufficiale ai primi di Agosto, per il preliminare, è da masochisti non allargare gli orizzonti visivi e schierare altri giocatori.

Sulla panchina azzurra ci sono dei veri e propri investimenti del patron De Lauretiis che in questa stagione hanno giocato pochissimi minuti. Da Maksimovic a Rog, da Giaccherini a Ounas. Non sono all’altezza dei titolarissimi ma contro squadre di bassa classifica possono rendere ottimamente e dare possibilità ai titolari di recuperare energie fisiche e mentali. Una piccola pecca nella maniacale gestione di Maurizio Sarri.

Ai tifosi napoletani non resta che sperare che questo calo sia solo momentaneo e che le vittorie e il bel gioco ritornino ad essere un marchio di fabbrica targato Napoli.

2 Comments

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  1. Antonio

    Sarri benché bravissimo, non capisce che se non ha i suoi gioelli in attacco in forma smagliante, deve cambiare tattica di gioco coprendosi un po in più e agire sulle ripartenze. ( vedi juve e inter). E poi come già detto da altri deve far giocare altri giocatori della panchina per dare respiro a quelli che sono sempre in prima linea.

    • Francesco Sbordone

      Il Sarrismo ha più di qualche limite… Alla base sbaglia il principio di non rotare mai i titolari. Contro le squadre di bassa classifica serve far giocare i vari Giaccherini, Ounas e Maksimovic.

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