Le depressioni natalizie del Christmas Blues


Quando parliamo di depressione, dobbiamo stare attenti a non generalizzare. Di depressione non ce n’è, infatti, un solo tipo. Parliamo di un fenomeno complesso, uno spettro di sintomi più o meno gravi che si possono vedere in modi e tempi diversi.

Una particolare manifestazione della depressione si può notare proprio a Natale, e viene chiamata Christmas Blues (depressione natalizia in italiano).

Christmas Blues, quello senza strumenti

Gli americani coniarono il termine blues nel XVII° secolo, attraverso il modo di dire “to have the blue devils” (letteralmente: avere i diavoli blu). Si riferiva alla sensazione di tristezza, agitazione e depressione che spesso accompagna l’astinenza da alcool. Successivamente, l’espressione si distaccò dall’uso e abuso di alcool e rimase collegato ad una generale sensazione di tristezza e malinconia. To be blue, nella lingua inglese, è ancora oggi un’espressione comune.

Il termine, oltre ad appartenere ad uno dei generi musicali più importanti e rivoluzionari del XIX° secolo, è anche stato collegato a diversi tipi di depressione, di solito leggere e/o passeggere, come il baby blues (il leggero stato di tristezza che può colpire le donne subito dopo il parto) e, appunto, il Christmas Blues.

Questo particolare tipo di depressione, se così si può definire, è quella leggera sensazione di malinconia e tristezza che accompagna le feste di Natale. Può essere presente sia in soggetti già predisposti a disturbi dell’umore sia in chi non lo è, ma è soggetto a stress esterni come conflitti familiari, perdita del lavoro, malattie o lutti recenti.

Le origini del blues

Autore: Doug Savage

Il Natale della nostra società occidentale è spesso farcito di immagini di famiglie sorridenti, riunite a tavola per festeggiare una ricorrenza all’insegna della felicità, del cibo, della generosità reciproca e delle tradizioni familiari. Come ben sappiamo, però, la famiglia del Mulino Bianco non esiste, e la sua rappresentazione a ciclo continuo nei mass media e nei social network a ridosso delle vacanze natalizie di certo non aiuta chi con la felicità ha un rapporto complicato.

Coloro che combattono con sintomi depressivi durante l’arco dell’anno rischiano di vedere le feste Natalizie come una costrizione alla felicità. Un mettere su una maschera che, se già era pesante durante l’anno, a Natale sarà un macigno ancora più gravoso da portare. Questa aspettativa può acuire i sintomi e rendere il Natale una festa poco gradita e, anzi, persino temuta.

Tanti stereotipi, poca conoscenza

Nell’immaginario collettivo, il Natale è un giano bifronte. Da una parte, la festa della bontà, della generosità e della famiglia, dall’altra, il giorno della depressione e della solitudine. La realtà è un po’ diversa. Se la prima faccia è già stata smascherata (sappiamo bene come a Natale possano (ri)sorgere conflitti e attriti in famiglia e non), la seconda è ancora poco chiara. Un pensiero comune, per esempio, è che il tasso di suicidi aumenti esponenzialmente a cavallo delle giornate del Natale.

In realtà, le statistiche ci dicono il contrario: a Natale il tasso di suicidi risulta addirittura diminuire, seppur di pochi punti percentuali. E’ a vacanze finite che questi aumentano, quasi come a bilanciare la diminuzione pre-festiva. Perché questo strano fenomeno? Sembra che il Natale sia un fattore protettivo per chi lotta contro idee suicidarie, quasi come se concedessero la possibilità di vivere momenti positivi e di gioia. Quasi come se credessero, appunto, alla magia del Natale. Quello che succede dopo, però, potrebbe essere l’effetto di una “promessa infranta” a causa di aspettative troppo elevate di positività e gioia. Una delusione post-natalizia.

Non possiamo, quindi, biasimare i Grinch del Natale, quando ammettono di odiare le feste dicembrine, luci e regali annessi. Forse sono gli unici ad aver compreso i rischi di un’idealizzazione estrema di una festività.

Fonte: Singloids

Il mio consiglio?

Se sentite di essere soggetti al Christmas Blues, provate a seguire queste indicazioni:

  • Spegnete la televisione con le pubblicità del pandoro, stoppate la playlist di canzoni natalizie e dedicatevi a voi stessi. Uscite a farvi una passeggiata nella natura, oppure leggete un buon libro.
  • Allentate le aspettative e le pressioni su voi stessi: aumentate gli incontri gradevoli e imparate a dire di no a situazioni che vi creano disagio. Le feste sono una scelta, non un obbligo. Se non volete festeggiare, non fatelo. Semplice.
  • Perdonatevi la tristezza: se sentite che le feste vi creano malinconia e che non “dovrebbe” essere così, sappiate che non c’è niente di sbagliato. E’ la vostra tristezza e se c’è è un segnale. Accoglietelo e comprendetelo, piuttosto che rifiutarlo e trasformarlo in qualcosa che non è.

Buon 2019! 🙂

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