Showboat, la vita di Kobe Bryant


Oggi Kobe, non voglio parlare di basket giocato. Vi dirò solo che in un Est dominato dai biancoverdi di Boston, alla sedicesima utile di fila, si cominciano a rivedere i “veri” Cavs (10-7 ed un Lebron sempre sfavillante) e che ad Ovest, come previsto, Houston e Golden State continuano la loro marcia trionfale. Tenete d’occhi Houston, tenete d’occhio  un uomo soprattutto… oltre i 30 di media con 10 assist… quest’anno l’MVP passa dalla barba… (fear the beard!)

Come detto, oggi si parlerà di KOBE.

Nel weekend è uscito il libro “Showboat, la vita di Kobe Bryant”, prima vera biografia ufficiale del campione NBA più “italiano” che ci sia.

Ebbene sì, quando sue padre Joe “Jellybean” Bryant militava in Italia (Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia) il giovane Bryant imparava l’arte dei fondamentali di gioco, la lingua italiana, andava a scuola, giocava a calcio in porta (perché gli scarsi stanno in porta), diventava tifoso del Milan e faceva tutto quello che facevano i “normali” ragazzini italiani. Kobe è del 1978 e suo padre è rimasto in Italia dal 1986 al 1991.

La lingua dicevamo, sì certo, perché ancora oggi Il nostro Black Mamba (soprannome che gli è valso un intero settore dedicato dalla NIKE) parla un italiano comprensile, tanto che è stato intervistato anche nella nostra lingua e non raro che in alcuni momenti di gioco parli italiano con i compagni che come lui sono stati in Italia. [Godetevi questo estratto ]Quando le cose vanno bene, certo, perché quando le cose vanno male Kobe non parla (mezza citazione Federico Buffa, ndr)

In questa biografia scopriremo tutti i lati del campione Kobe, dal liceo al palcoscenico NBA, passando anche dall’Italia, dalla Francia… e dai fondamentali che lui non ha mai nascosto di aver imparato con lo stile FIBA.

Che dire? Vi lascio, dandovi come sempre appuntamento alla prossima settimana con “NBA-SevenDay”, perchè devo scappare in libreria!

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