GRAN PREMIO DI MONACO F1 2017: Doppietta Ferrari, Hamilton settimo!


Nel 75° gran premio di Monaco Vettel vince davanti a Raikkonen e a Ricciardo, allungando notevolmente su Lewis Hamilton, secondo nel mondiale con 25 punti di vantaggio. Al di là del risultato, si possono già delineare alcune considerazioni.           

CASA FERRARI

 Durante il week end la Ferrari ha sempre mostrato di essere la vettura più rapida e performante con qualsiasi tipologia di gomma: la scelta di un passo più “corto” tra gli assali anteriore e posteriore rispetto alla Mercedes (cfr. Test Barcellona 2017) ha certamente premiato la scuderia italiana, sia a livello di messa in temperatura delle gomme che di precisione di guida.

La vera notizia è arrivata sabato pomeriggio con la pole di Kimi Raikkonen che, a 37 anni e con secondogenita in arrivo, è riuscito a piazzare una zampata da leone, battendo per pochi centesimi Vettel e Bottas. Rivederlo in prima fila, dopo quasi 9 anni (Magny Cours 2008), nel circuito più chic e tra i più difficili del mondiale, è stata la conferma che la sua classe e la sua velocità non sono mai scomparsi (nonostante le critiche e la sfortuna).

Tutti gli addetti ai lavori, quindi, si chiedevano prima della partenza: Kimi lascerà passare Vettel oppure prevarrà la voglia del finlandese di vincere la gara più prestigiosa del mondiale, quasi come un “dolce addio” al mondo della F1?

La risposta è arrivata da sola: Vettel è riuscito a superare, con una strategia più aggressiva ed ambiziosa, il suo compagno di squadra. In realtà, l’impressione di alcuni è che Kimi si sia visto sfilare dalle mani una vittoria già in tasca attraverso una strategia (scelta dal team) troppo concentrata su Verstappen e Bottas. In ogni caso, la sua faccia tiratissima sul podio dimostrava quanto ci tenesse a vincere nel Principato.

La Ferrari può rallegrarsi per il fatto di avere un’auto estremamente performante su certi tipi di circuiti, ma d’ora in poi dovrebbe trattenersi dal “maltrattare”, anche mezzo stampa, un pilota corretto e (ancora) veloce come Kimi.

CASA MERCEDES

La scuderia tedesca per tutto il week end di gara ha faticato moltissimo a portare in temperatura le gomme; a questo si sono aggiunte la scarsa reattività dell’auto tra le strettissime curve del principato ed anche una buona dose di sfortuna per Hamilton in qualifica (a causa dell’incidente di Vandoorne è partito 13°). L’auto sembra un missile su certe piste (Sochi), ma un mostro indomabile in altre (come a Monaco). Se non era per Bottas che ci metteva una “pezza” in qualifica, probabilmente staremmo parlando di un risultato molto più grave. Hamilton è riuscito a risalire fino alla settima posizione, ma certamente questi “vuoti” clamorosi di prestazione, permettono di affermare che la casa teutonica deve venire a capo di questa strana situazione.

Basandosi proprio su questa teoria è lecito, però, aspettarsi una Mercedes in gran forma in Canada: passo lungo e motore saranno più che sufficienti per far tornare le Frecce d’Argento nelle prime file.

IL RESTO DEL GRUPPO

La Red Bull non solo ha limitato i danni, ma ha anche seriamente rischiato di rovinare i piani della Ferrari. Verstappen con la sua decisione di rientrare per primo a cambiare le gomme ha trascinato con sé Bottas e Raikkonen, mentre Ricciardo e Vettel (rimanendo fuori) sono riusciti a recuperare alcune posizioni. Haas e Williams hanno sfruttato le disgrazie altrui (vedi McLaren, Force India e Toro Rosso) per agguantare dei punticini.

Degne di nota gli incidenti occorsi ai due della Sauber: Wehrlein, colpito incolpevolmente da Button, ha rischiato notevolmente la vita dato che la sua vettura si era adagiata verticalmente contro le barriere, mentre il suo compagno di squadra Ericsson è riuscito ad andare a sbattere contro le barriere mentre superava la safety car!

PAGELLE GRAN PREMIO MONACO F1 2017:  

VETTEL: il campione tedesco riesce a riportare alla vittoria la Ferrari nel Principato, seguito dal suo compagno di squadra. Ha massimizzato il risultato, sfruttando il colpo a vuoto di Hamilton. L’unica ombra è la mancata pole che avrebbe “legittimato” al massimo la sua vittoria: alcuni maligni potrebbero pensare che la Ferrari lo abbia preferito nelle strategie, ma in ogni caso nel momento del bisogno ha stabilito una sequenza di giri record che gli ha consentito di superare Kimi. Per il mondiale è un risultato ottimo. VOTO 9: CANNIBALE

RAIKKONEN: lui ci sperava e si è visto. La sua faccia, gelida perfino sul podio, dimostra che a 37 anni ha ancora voglia di vincere. Eroe di tenacia e determinazione agonistica. Per i suoi sostenitori è l’ennesima dimostrazione che la sua classe non è sparita: l’impressione è che il vecchietto avrebbe potuto davvero fare il colpaccio, ma la strategia su Verstappen e Bottas lo ha buttato in mezzo al traffico, mentre Vettel volava con pista libera. Se uno riguarda il giro di qualifica (record della pista), sembrava che Kimi danzasse tra muretti e cordoli. VOTO 10: RIPROVACI ICEMAN. SPA TI ATTENDE!

RICCIARDO: l’anno scorso ha perso una vittoria già sua per colpa del team. Quest’anno agguanta un terzo posto in maniera grintosa. Di solito se uno va forte nel principato, vuol dire che può andare forte ovunque. La strategia lo ha premiato, ma la fortuna aiuta gli audaci. Brividi quando alla ripartenza dopo la Safety Car ha rischiato di compromettere il podio andando a baciare il muretto della Sainte Devote. VOTO 9: GLI E’ TORNATO IL SORRISONE

BOTTAS: il finlandese compie un capolavoro in qualifica, ma perde la posizione su Ricciardo in gara. Con questa Mercedes così difficile ed instabile, di più proprio non si poteva fare. VOTO 8: OGGI SEMBRAVA LUI IL CAPITANO

 VERSTAPPEN: Mad Max sembrava che potesse dire la sua nel principato, ma in realtà è arrivato dietro a tutti. Colpa della strategia o sono stati migliori gli altri? VOTO 7: NESSUN ACUTO

 SAINZ: lo spagnolo mette in bacheca un risultato solido che lo candida seriamente per un sedile da top driver. Guida senza errori e tiene dietro uno come Hamilton. Fernandinho ha talento da vendere. VOTO 9: TORO “ROSSO” FERRARI?

HAMILTON: l’inglese sembra il fantasma di sé stesso. Per tutto il week end è lontanissimo dalle Ferrari, nel momento clou in Q2, Vandoorne gli impedisce di portare a termine il suo tempo. Sembrava che l’auto lo portasse in giro e non il contrario. Queste “crisi” di risultati e nervi potrebbero essere l’ago della bilancia nella lotta con Vettel. VOTO 5: ACCONTENTARSI DI UN SETTIMO POSTO NON E’ DA LUI

GROSJEAN – MASSA – MAGNUSSEN: arrivano a punti per demeriti altrui. Almeno non sono andati a sbattere. VOTO 6: SORNIONI

PALMER: impalpabile, ma almeno non ha causato danni. Il suo sedile però dicono che sia a rischio. VOTO 4: NON INQUADRATO

OCON – PEREZ: i due della Force India riescono nell’ardua impresa di non arrivare a punti, con Ocon che non ci arriva a causa di una foratura e Perez che vanifica il 16° arrivo consecutivo a punti con uno sciocco contatto con Kvyat. VOTO 5: TRA SFORTUNE E ORRORI, MEGLIO PENSARE AL CANADA

KVYAT: il russo non stava sfigurando, ma Perez alla Rascasse vede uno spiraglio e ci si butta dentro. Definire la mossa come una “speronata” è forse eccessivo, ma il risultato è lo stesso. VOTO 5: RITIRATO MA NON E’ COLPA SUA

STROLL: il canadese delle meraviglie si stampa contro il muro poco prima del Casinò durante le prove libere, in qualifica parte 17° e poi è costretto a ritirarsi per problemi ai freni. La Williams ripete che il ragazzo si farà, ma se non fosse per i soldi che mette il padre, col… “piffero” che ci troveremmo ancora il facoltoso canadese in griglia. VOTO 2: AD OGNI GARA NE DISTRUGGE UNA

VANDOORNE: il belga riesce ad andare a sbattere alla Sainte Devote, mentre subiva il sorpasso di Perez, proprio quando stava per regalare il primo punto iridato alla McLaren. Purtroppo per lui, non ci fa una bella figura. VOTO 2: GIRA TUTTO STORTO

ERICSSON: lo “stoccafisso” svedese riesce ad andare a sbattere, come Vandoorne sempre alla Sainte Devote, mentre cerca di sdoppiarsi, superando la Safety Car. L’ingegnere che incredulo gli chiede “What happened?” rende bene l’idea di quanto abbia fatto una figura, come dire, “barbina”. VOTO 0: PERCHE’ LUI CORRE E NON GIOVINAZZI?

BUTTON: il ritorno dell’inglese regala spettacolo. Chiamato a sostituire Alonso che corre la 500 Miglia di Indianapolis, regala perle di ignoranza ai posteri. In primo luogo, quando, durante il team radio con Alonso che gli fa gli auguri per la gara, affidandogli la sua monoposto, Jenson gli risponde con un romantico “ti piscerò nell’abitacolo”. In secondo luogo, il modo decisamente spettacolare con cui “spalma” (fortunatamente senza conseguenze) Wehrlein contro il muro prima del tunnel. VOTO 7: TORNA PRESTO!

WEHRLEIN: ha rischiato davvero tanto, la paura che fosse incastrato con la testa (peraltro già sottoposta all’incidente durante la Race of Champions, che gli aveva fatto saltare le prime due gare dell’anno) era palpabile. VOTO 10: E’ BELLO VEDERTI IN PIEDI

HULKENBERG: motore Renault in fumo. Poco da aggiungere. S.V.

ALONSO: corre la sua prima 500 miglia di Indianapolis, con Andretti McLaren Honda…e ovviamente destino vuole che, proprio quando si trova nelle prime posizioni, il motore Honda va a fuoco. NO COMMENT

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