Il critico d’arte Focillon ricorda la leggenda greca di Anfione. Suonando la lira, egli sarebbe riuscito a spostare le pietre del Monte Citerone, perché loro edificassero le mura di Tebe. Per Focillon, noi distingueremmo la realtà dal sogno solo tramite l’arte. Chi dorme ha le mani sempre a riposo. L’artista letteralmente “saggia” i venti e le fonti. E’ troppo normale sentirsi “caduti” in un mondo, passivamente come laddove si sogni. Ma l’artista proverà a vivere. Egli risalirebbe da se stesso, al “risveglio” essenzialmente delle proprie mani (chiamate a modellare il blocco di pietra od i colori sulla tavolozza, ad esempio). L’artista sa percepire la fluidità dell’aria. E’ solo tramite questa che si permetterà una figurazione. Suonando la lira, le mani di Anfione avrebbero percepito la “fluidità” della roccia montuosa, “risalente” al vento. Nella sua fotografia, Camilla sta camminando lungo una riva. In realtà noi le vediamo solo una mano. Il pollice e l’indice giocano a “strizzare” l’irradiazione del Sole. Qualcosa che ci ricordi la configurazione della lira, dalla cui cassa armonica risalgono due bracci. Il mignolo, l’anulare ed il medio, avendo le falangi flesse, sarebbero deputati a “suonare” dall’indice al pollice. Sullo sfondo, s’intravede la fluidità appena “giunzionale” dell’acqua fuori fuoco. Qui la morbidezza dei polpastrelli, per l’indice ed il pollice, saggerebbe “a sorsi” l’irradiazione del Sole.

Bibliografia consultata:
H. FOCILLON, Vita delle forme – Elogio della mano, Einaudi, Torino 2002, pp. 114-116

Nota biografica sull’artista recensita:

 
Camilla Caffi (nel suo autoscatto) è nata a Brescia. Lei ha coltivato gli studi in Giurisprudenza, per poi dedicarsi alla carriera legale. Nel contempo, Camilla è molto interessata all’arte ed alla fotografia. La sua passione principale resta quella dei viaggi, per scoprire il mondo tramite nuovi colori, sapori, emozioni. Qualcosa che Camilla mostra dal profilo “Instagram”, da lei precisamente rinominato Follow the Pink Bunny.

 
https://instagram.com/follow_the_pink_bunny/