A volte ritornano: Simone Bolelli


4 Maggio 2008, Monaco di Baviera. Sta per cominciare la finale del torneo ATP che si svolge nella città tedesca da ormai svariati anni. Da una parte della rete  abbiamo Fernando Gonzalez, giocatore cileno che è stato anche numero 5 della classifica mondiale e soprannominato da tutti “Mano de Piedra” per la pesantezza incredibile dei suoi colpi. Dall’altra parte un ragazzo italiano di 23 anni, mingherlino, con la faccia da bravo ragazzo e con un dritto da far invidia a quasi tutti i tennisti sul circuito: Simone Bolelli. Il pronostico sembra scontato ma il tennista di Budrio rende la vita molto difficile al più esperto Gonzalez e si arrende solo per 6-3 al terzo set giocando una partita fantastica e mostrando un tennis vario e potente. Tutti gli appassionati qui in Italia probabilmente quel 4 Maggio hanno pensato: “Sì quel ragazzo può diventare qualcuno, era da tanto tempo che non vedevamo un giocatore così” 

Ma ovviamente non poteva essere così semplice, perchè noi tennisti italiani amiamo complicarci la vita e quindi anche un tennista col talento di Simone ha avuto non poche difficoltà nella sua carriera. L’anno successivo, a Febbraio raggiunge il suo miglior ranking ATP issandosi fino al numero 36, ma da qui in poi paradossalmente, iniziano i problemi. A Maggio Bolelli si separa dal suo coach storico, Claudio Pistolesi, e da lì in poi arrivano sei uscite al primo turno nei successivi tornei a cui prende parte. La crisi continua anche nel 2010 dove Simone colleziona ben 8 sconfitte al primo turno, anche da avversari inferiori a lui, sprofondando così alla posizione 120 del ranking.

Nel 2011 Bolelli si riprende leggermente grazie agli ottimi risultati in doppio, ma in quell’annata sono anche da segnalare il secondo turno raggiunto al Roland Garros e soprattutto il terzo turno a Wimbledon dove nel secondo turno diede una vera  e propria lezione di tennis a Stanislas Wawrinka, attuale numero 4 del mondo. Il buon momento di forma continua anche nel 2012 dove vince un paio di tornei Challenger e buoni piazzamenti nei tornei più importanti, rimanendo così nelle prime 100 posizioni del ranking.

Il 2013 sembra l’anno della definitiva rinascita dato che raggiunge ottimi piazzamenti in tutti i tornei che gioca e diventa anche, insieme a Fabio Fognini, numero due del mondo nella classifica di doppio. A Marzo però l’ennesima tegola nella carriera del bolognese: un infortunio al polso lo costringe a saltare un mese di attività e, appena rientrato, si infortuna di nuovo sempre al polso destro non disputando così più un match nel 2013 e sprofondando in classifica oltre il numero 300.

Simone però non molla e nel 2014 compie una scalata che ha dell’incredibile: nonostante tutto ciò che è successo viene convocato in Coppa Davis dove vince il doppio in coppia con Fognini; questo match vinto gli da la carica giusta perchè da qui in poi Bolelli è una macchina: vince tre tornei Challenger consecutivi e recupera ben 160 posizioni in classifica. A Wimbledon gioca un torneo incredibile arrivando al terzo turno rischiando anche di battere il giapponese Kei Nishikori, e poche settimane dopo vince un altro torneo del circuito Challenger scalando così la classifica. Nel finale di stagione non ci sono acuti particolari da segnalare, a parte lo scudetto in Italia vinto con il suo circolo Canottieri Aniene, ma ciò che bisogna ricordare è la scalata incredibile di questo 2014, dove Simone ha recuperato quasi 300 posizioni in classifica chiudendo l’anno da numero 55 del mondo.

Bolelli è ora atteso dalla prova del nove, perchè deve confermare quanto di buono fatto quest’anno e provare a guadagnare altri posti in classifica, provando magari a superare anche il suo best ranking. Che questo accada o meno, abbiamo comunque ricevuto una buonissima notizia in questo 2014: Simone Bolelli è tornato.

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