Ghost music (for those who like it)


-La storia della volta scorsa non ti è piaciuta molto, vero? – chiese il nonno al nipote.

-Insomma. Era graffiante, lo riconosco, ma non mi ha preso troppo.

-E’ perché ho sbagliato il tema. Tu vuoi qualcosa di più giovanile, più vicino a te.

-Può darsi – ammise in nipote. –Hai qualcosa in mente?

-Certo – sorrise il nonno.

–Ascolta…

 

C’era una volta una band di musica rock, i Merry Men, che eseguiva perlopiù cover di classici come i Black Sabbath, gli Areosmith o gli Zeppelin ma ogni tanto anche qualche brano inedito. Avevano un grande successo nell’ambiente del loro paese, e durante l’estate riuscivano a suonare in locali quasi tutte le sere, a volte addirittura i locali se li contendevano ed erano costretti a scegliere dove andare. Tutto questo non succedeva per caso: loro, a differenza degli altri gruppi, non chiedevano soldi per suonare, nemmeno un rimborso spese per il viaggio o un panino e una birra gratis dopo il sound check, e anche se a volte i titolari dei vari pub li pregavano di accettare qualcosa, giusto per non sentirsi dei totali sfruttatori nel farli suonare senza corrispondere loro nulla, il cantante e portavoce dei Merry Men negava sempre, risoluto.

In più, la band non si risentiva mai se durante un concerto il pubblico la criticava pesantemente o peggio non la considerava proprio. I musicisti erano impassibili e non cedevano mai ad alcuna provocazione. Questo perché erano fantasmi. Entità residuali, per la precisione, che avevano deciso di non seguire la luce e rimanere nel mondo dei vivi per poter continuare a suonare dal vivo, perché nonostante fossero morti, i live erano l’unica cosa che gli interessava.

Un giorno, il titolare di un pub dove dovevano suonare per la centesima volta o giù di lì fece loro uno sgarbo, annullando il concerto nel giorno stabilito e affidando la serata a un’altra band, i Cani da riporto, che avevano iniziato anche loro, come i Merry Men, a non farsi pagare nulla pur di riuscire a suonare. A questo punto la band fantasma decise di vendicarsi, e lo fece in un modo davvero crudele.

Poche ore prima del concerto ciascuno dei quattro membri dei Merry entrò nel corpo di uno dei Cani da riporto, rispettando però i ruoli, ovvero il bassista fantasma si impossessò del bassista, e così di seguito. Il concerto della sera ebbe un gran successo, loro si impegnarono tantissimo, e invece di lasciare i corpi continuano ad occuparli abusivamente, andarono a letto con le fidanzate dei Cani e vissero le loro vite. Intanto i concerti continuavano, e ben presto furono notati da un’etichetta indipendente ma molto solida che fece firmare ai Cani da riporto un contratto importante, con un tour italiano e tutto il resto.

Un anno dopo, quando la popolarità dei Cani era alle stelle, il tour europeo era andato benissimo e la band era sul palco in attesa di esibirsi in un concerto davanti al presidente Obama e a Papa Francesco, proprio quando stavano per attaccare con il primo brano, i Merry Men lasciarono liberi i corpi, volandosene via.

-Ora sta a voi – dissero i fantasmi, in tono di sfida. –Vediamo come ve la cavate.

 

-E come se la cavarono? – chiese il nipote.

-Oh, malissimo ovviamente. I Cani non avevano idea di dove fossero, cosa dovessero fare, eccetera. Ma il punto non è tanto questo, quanto che la vendetta va gustata lenta, e quanto più tempo sarà passato, tanto più risulterà micidiale – rispose il nonno.

-Quindi il messaggio è che ci vuole pazienza.

-Sì, puoi vederla anche così – sorrise l’anziano, e si alzò per raggiungere il telecomando sul tavolino.

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Ghost music (for those who like it) diFabio Pirola è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

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