La pagella femminile degli Australian Open 2013


Diamo un voto alle protagoniste dell’Australian Open 2013.

Azarenka: Si conferma vincitrice in carica dello Slam (il secondo in carriera) e difende il primato in classifica, messo in pericolo da Serena Williams. Il compito le è facilitato dall’uscita, una dopo l’altra, delle sue più dirette avversarie. Percorso ordinario: fino alla finale lascia un solo set al terzo turno a favore della Hampton; in finale è favorita da un ulteriore colpo di fortuna quando, sotto di un set, la Na Li si infortuna alla caviglia spianandole la strada verso il successo. Discutibile la scelta di chiamare un medical time out in semifinale contro la Stephens sul 6-1 5-4 a suo favore per un presunto attacco di panico, considerando anche che il regolamento non lo permette. In conferenza stampa poi correggerà il tiro affermando di aver avuto prima dolori al petto, poi alla schiena.
Per questo,  mezzo voto in meno:

Na Li: Fantastica. Non ci sono altri aggettivi per commentare il suo gioco. Da un anno si fa seguire dal coach Rodriguez e i risultati si vedono. Sempre propositiva, appena può attacca sia di dritto che con il rovescio. Batte in fila Goerges, Radwanska e Sharapova, tutte con una disinvoltura disarmante e in 2 set. Paradossalmente soffre di più con la Goerges, riservandosi il tie-break per andare avanti di un set. Era chiaro che in finale si sarebbe avuta partita contro la Azarenka. E infatti vince il primo set 6-4. Il secondo set non inizia bene. Va subito sotto 3-0 ma continua a macinare gioco. Il destino ha voluto che si infortunasse alla caviglia sinistra, cadendo a terra 2 volte. Simpatica anche nell’accettare la sfortuna: 9

Sharapova: Brutalizza fino alla semifinale tutte le sue avversarie, lasciando loro appena 9 games. Alla prova del nove però non riesce a trovare nessuna contromisura alla cinese Na Li. Credo che le avversarie abbiano ormai capito il tipo di gioco monotono della russa: cioè tirare a tutto braccio qualsiasi cosa che le capiti sotto tiro. Tale tattica paga finchè incontra avversarie al di sotto del suo livello. Il servizio, al solito, non è dei migliori. Anche per questo credo che abbia più chance al Roland Garros: 5

Stephens: La sorpresa del torneo. Ha dimostrato bravura nello sconfiggere al terzo turno la Robson, che aveva mandato a casa la Kvitova. Accede in semifinale dopo aver sfruttato l’infortunio di Serena Williams, ma non ha ancora i mezzi per contrastare l’attuale numero 1 del mondo: Azarenka. Sentiremo parlare di lei in futuro, perchè ha un gioco molto solido, un dritto formidabile e ha grandi margini di miglioramento. E anche grande tenuta mentale, dimostrata quando, perso un break nel terzo set decisivo con la Williams, ha continuato a spingere con insistenza. La ritroveremo nella Fed Cup femminile contro l’Italia la settimana prossima: 8

Serena Williams: Inizialmente destinata a rivincere questo Slam, il destino ha voluto che prima la caviglia poi la schiena le si bloccassero, arrestandone il più grande punto di forza: il servizio. Come la Sharapova, lascia le briciole alle avversarie fino ai quarti di finale, perdendo solo 8 games. Nonostante fosse infortunata, ha cercato di limitare i danni che le stava procurando la Stephens. In campo e fuori si sente la numero uno, anche se non lo è: 6

Radwanska: Altra preda succulenta per la Na Li. La polacca è una di quelle tenniste che ha grandi doti dal punto di vista tattico. Ricordo ancora come mise in crisi Serena Williams a Wimbledon l’anno scorso. Se dovessi però constatare quale sia il suo colpo preferito, quello su cui poggiano i suoi punti, avrei molte difficoltà a individuarlo. È una giocatrice discreta, senza un colpo decisivo, che eccelle sugli altri. Quando si è in difficoltà può essere utile affidarsi a uno schema consolidato. Non credo quindi che possa fare più di quello che ha già fatto, tranne miracoli: 5

Makarova: Le vittorie su Bartoli e Kerber non equivalgono di certo alle imprese della Stephens, ma aggiungono un’altra gradevole sorpresa al torneo. Riesce però a rifilare solo 4 games alla Sharapova: 7,5

Kuznetsova: Veterana del circuito, ormai numero 75 del mondo, torna in campo dopo 6 mesi per un infortunio al ginocchio. Agli Australian Open si trova sempre a suo agio. Sofferta ma meritata la vittoria su Wozniacki. Il problema è che, per la restante parte della stagione (cioè quasi tutta), torna nell’oblio. Speriamo di vederla più presente: 7

Kvitova: Si nota una involuzione preoccupante nel suo gioco e sotto l’aspetto mentale. Inoltre urge al più presto una cura dimagrante: 4

Stosur: Non regge la pressione di dover giocare in casa. Perde un incontro che aveva già praticamente vinto, avendo servito per 2 volte per il match. È in cura da un psicologo. 3

Errani/Vinci: Ho parlato di loro la scorsa settimana nell’ambito del singolo. Non un buon torneo da parte di entrambe. (Errani 4, Vinci 5). In compenso si confermano numero 1 del mondo, vincendo il torneo di doppio. Si prendono addirittura la rivincita sulle sorelle Williams, che le avevano fatte piangere a Wimbledon: 10 e lode.

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