12° turno della Serie A italiana di pallacanestro


Dopo essersi fermata un turno causa All- Star Game, la Serie A di pallacanestro è tornata in campo il 23 dicembre per il 12°, e già dal 30 si giocherà quello successivo. Su tutti i risultati, colpisce l’ ennesimo rovescio di Biella, la società che più di tutte era considerata la gemma del campionato italiano. Capace di scoprire talenti e di valorizzarli come nessun altro, da tre stagioni a questa parte in Piemonte sembra si sia spenta la luce che faceva brillare l’ Angelico di luce propria. In questa stagione in particolare, sono arrivate solo tre vittorie, a fronte di nove sconfitta, di cui l’ ultima è un -35 di fronte al proprio parquet, che proprio la settimana prima aveva visto la Nazionale Italiana battere le stelle straniere nel già citato All- Star Game. Ora a Biella  è necessario che si ragioni su cosa non va, e che si metta mano agli errori evidenti di questa stagione. La qualità del roster è troppo bassa, e per l’ Angelico il rischio di affondare è tangibile. La speranza è quella che Biella torni a essere presto la stella del nostro campionato, che brillava grazie a campioni desiderosi di mettersi in mostra. Ricordando le parole di Giuseppe Fanciulli, che descriveva le stelle come  “lucciole erranti per prati infinitamente vasti, con un palpito continuo, mai stanco”.

ACEA ROMA 81 – 83 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Nonostante i 34 punti e 17 rimbalzi di Gani Lawal, Roma si inchina in casa a Sassari. La partita vive sul filo dell’ equilibrio, spezzato inizialmente dagli ospiti e poi ripreso dell’ Acea già nel secondo periodo. La situazione procede così fino all’ ultimo quarto, quando la squadra di Sacchetti dà il colpo d’ acceleratore decisivo grazie ai 13 punti (su 22 totali) di Drake Diener. Il cugino Travis ne scrive 15 con 6 assist, e Easley 16 con 6 rimbalzi. Datome e Taylor segnano dal canto loro 19 punti ognuno, ma purtroppo per i capitolini non sono sufficienti.

VANOLI CREMONA 91 – 73 SCAVOLINI BANCA MARCHE

Prosegue la caduta verticale di Pesaro, desolatamente ultima in classifica a soli 4 punti. E ciò avviene nonostante i 21 punti di Barbour, i 12 del neo- acquisto Kinsey, gli 11 di un indomito Cavaliero e i 17 di un Crosariol finalmente continuo, forse perché finalmente investito di fiducia incondizionata. Purtroppo è la difesa che ha grossi problemi, e questo nonostante l’ arrivo di un coach, Markovki, che proprio sulla difesa ha costruito il suo successo più prestigioso (in finale scudetto con la Virtus Bologna nel 2006/2007). Luca Vitali, un altro che sta mostrando continuità e un rendimento eccellente, segna 26 punti, Harris 18, Jackson 14, e Stipnovic 17. E Cremona tiene una distanza di sicurezza dalla zona calda.

JUVECASERTA 77 – 83 UMANA REYER VENEZIA

Seconda vittoria consecutiva per la squadra di Mazzon, che espugna Caserta non senza qualche difficoltà. Sotto all’ intervallo, Venezia torna in campo nel terzo periodo e lì costruisce il vantaggio che sembra decisivo, salvo poi farsi recuperare sul 69 pari. Ai supplementari, la porta a casa grazie ai 6 punti (su 13) di Young e ai 4 di Rosselli e Bulleri, rispettivamente con 10 e 11 punti alla fine. Miglior marcatore per gli ospiti Szewczyk con 17, seguito anche da Diawara (11) e Zoroski (12). Caserta manda invece in doppia cifra quasi tutto il quintetto titolare, tranne Maresca: Jonusas ne mette 16, Akindeele e Gentile 13 e Jelovac 12 (come Mordente, uscito dalla panchina).

SAIE3 BOLOGNA 66 – 77 MONTEPASCHI SIENA

L’ approccio morbido e confusionario di Bologna favorisce i toscani, che tornano a casa con i due punti. Siena soffre solo nel secondo quarto, quando la Virtus prova un recupero infruttuoso affidandosi a Moraschini e Smith. Per i bianconeri vanno in doppia cifra solo l’ americano ex- Pana (28) e Hansbrouck (12). Per la Mens Sana bene invece Moss e Janning (15 per entrambi), Ress (14), Brown (12) e Kangur (11). Troppo, per una Saie3 versione soft.

ANGELICO BIELLA 59 – 94 ENEL BRINDISI

Il solito dilemma: sono più i demeriti di Biella o i meriti di Brindisi? Domanda legittima, anche se i primi secondi sembrano prevalere, date le proporzioni della sconfitta. L’ ex di turno Viaggiano ne fa 23, Gibson 25, Ndoja 13 e Robinson 10. Non serve neppure un apporto consistente (in termini di punti) di Simmons e Reynolds, a questa Enel, che Bucchi a plasmato bene, con coerenza e intelligenza. Per Biella è notte fonda: Johnson segna 17 punti, mentre 11 sono quelli del Robinson dei piemontesi, Russel. Il resto è inconsistente.

SUTOR MONTEGRANARO 79 – 100 CHEBOLLETTA CANTÙ

Ora che avrà un solo impegno settimanale e un nuovo playmaker (Kevin Anderson, proveniente sa Strasburgo), sapremo quanto vale veramente questa Cantù. Il sospetto è che la risposta sia “tanto”, dato che anche le prove nella massima manifestazione continentale sono state positive, anche se è arrivata l’ eliminazione. In terra marchigiana, la guida alla vittoria il solito, immenso, Markoishvili (19 punti e 7 rimbalzi, stesse cifre di Tyus), con un Aradori rientrante e subito stratosferico (24, 5 rimbalzi, 3 assist) e i 13 di Brooks. Montegranaro fa quello che può, portando in doppia cifra Johnson (14) e Amoroso (23).

TRENKWALDER REGGIO EMILIA 91 – 64 SIDIGAS AVELLINO

Reggio Emilia mette fin da subito la gara sui binari giusti, non soffre mai, e alla fine porta a casa due punti che l’ avvicinano sempre più a una Final Eight meritata quanto insperata alla vigilia del campionato. La trascinano gli italiani, che qui sono sempre stati un valore aggiunto (d’ altra parte, proprio qui è nato il tricolore): i punti di Antonutti sono 24, quelli di Cinciarini 17, come quelli di James, di cui si ricorda la proposta di matrimonio (accettata) davanti a tutto il Lauretana Biella Forum durante l’ All- Star Game. Tra i reggiani alla fine Jeremic segna 11 punti, e altrettanti ne fanno Shakur e il neo- arrivato Ivanov tra gli irpini (che hanno anche i 10 sia di Hardy che di Johnson).

EMPORIO ARMANI MILANO 77 – 83 CIMBERIO VARESE

Una delle grandi classiche del nostro campionato finisce come più o meno era prevedibile. Varese espugna il parquet di una Milano in crisi d’ identità, prima ancora che tecnica. Tagliato Cook, fuori squadra Hendrix, cacciato il vice- allenatore Frates, l’ Olimpia sembra una stazione: gente che va, gente che viene, gente che non sa dove andare e che prega sperando che il prossimo treno arrivi. L’ Emporio Armani viaggia fin dove la sospingono i suoi talenti (18 di Bourousis, 17 di Langford, 13 di Hairston), ma come spesso accade questo non basta. Banks fa il bello e il cattivo tempo (26 punti) Grenn organizza (19), Dunston (11) è un ombrello in area anche se limitato dai falli, e Polonara batte il disperato pressing milanese finale con una schiacciata che chiude i giochi. Chapeau, Varese.

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