3° turno della Serie A italiana di basket


«Chi sa essere povero sa tutto». Così parlava Jules Michelet, ed è difficile non essere d’ accordo. Il campionato di basket sta lì a dimostrarlo: Pesaro, Varese, Sassari, Avellino e per certi versi anche la stessa Virtus Bologna in questi ultimi anni si sono ritrovate a diver fare quasi le nozze coi fichi secchi. Lontani erano i tempi dei grandi investimenti e dei cospicui patrimoni, per la maggior parte di esse, e così ora stanno stupendo grazie alla loro abilità di organizzazione e grazie a strutture solide e compatte. Caserta, stessa, che pure in questa giornata è caduta contro Biella, ha fatto rimangiare i primi pronostici a qualche gufo che dava (lei e Pesaro) già in LegaDue. Perché quando le risorse scarseggiano, la cosa più intelligente da fare è valorizzare quello che hai.

SUTOR MONTEGRANARO 73 – 80 SAIE3 BOLOGNA

È un incrocio di destini quello del PalaRossini di Ancona. Finelli sfida la squadra con cui in due anni ha raggiunto risultati prestigiosi e che gli regalato le luci della ribalta, Recalcati ritrova per l’ ennesima volta quella Virtus di cui fu grande antagonista quando allenava sulla sponda biancoblù di Bologna (a cui regalò il primo titolo nel 2000). Ne viene fuori una partita tirata, caratterizzata da sorpassi e controsorpassi. Ai padroni di casa non bastano i 22 punti di Steele, i 10 di Slay e i 13 di Daniele Cinciarini: la porta a casa la Saie3, grazie ai 19 punti di un sempre più positivo Hansbrouck, ai 15 di Gigli e agli 11 che segnano sia Smith che Poeta. A loro si aggiungono anche i 14 di un sorprendente Gaddefors dalla panchina. La Virtus rimane imbattuta, e, a differenza dell’ anno scorso, dimostra di essere solida anche in trasferta e capace di non dipendere solo dal suo quintetto quando si tratta di vincere l’ incontro. Segni entrambi di una maturità forse acquisita.

SCAVOLINI BANCA MARCHE 88 – 75 UMANA VENEZIA

Continua il convincente campionato di Pesaro, sempre più la vera sorpresa di questo inizio di stagione. I marchigiani, dopo il colpo a Biella, superano anche Venezia, più accreditata vista la campagna acquisti che ha ulteriormente rinforzato la squadra rispetto all’ anno passato. Come nella trasferta in Piemonte, a fare la differenza sono ancora Crosariol e Barbour, i migliori marcatori rispettivamente con 18 e 16 punti. È in particolare il rendimento del centro italiano che fa ben sperare, visto che azzecca la seconda partita consecutiva , dopo che all’ esordio contro Roma era uscito presto dalla partita per problemi di falli: incrociando la dita, se dovesse continuare a tenere un rendimento simile, gioverebbe anche alla Nazionale, che ritroverebbe una promessa mai mantenuta del tutto. Insieme a loro, è ottimo anche l’ apporto di Cavaliero ed Hamilton (13 per entrambi) e di Mack dalla panchina. Per Venezia, tengono in piedi la baracca Diawara e il solito Clark. Che però non può fare pentole e coperchi.

ACEA ROMA 77 – 66 TRENKWALDER REGGIO EMILIA

Roma torna alla vittoria, e lo fa passando come un rullo compressore su Reggio Emilia. Non inganni il punteggio finale, frutto di un 26 – 6 nel quarto periodo a favore degli emiliani: il punteggio a fine terzo quarto era infatti 71 – 40. Sono un ritrovato Phil Goss (15 punti) e Gigi Datome (13) a condurre per mano i capitolini, e stavolta a loro si aggiunge un Alexander Czyk da 15 punti in 17 minuti e il 75% al tiro. Reggio Emilia regge con Taylor, Brunner e Andrea Cinciarini, mentre rimane in ombra Jelamic, rispetto al rendimento che aveva offerto prime giornate. A 24 anni, ci può anche stare, soprattutto se si incontra una squadra in forma come Roma.

ENEL BRINDISI 78 – 69 VANOLI CREMONA

Un grande Jonathan Gibson (21 punti e 5 falli subiti in 28 minuti) trascina alla vittoria l’ Enel di Bucchi, che ottiene così il primo successo stagionale. I pugliesi mantengono il controllo della partita dall’ inizio, mentre dal canto suo la Vanoli non supporta adeguatamente i propri leader offensivi (Jackson, 19 punti, ed Harris, addirittura 30). Nei padroni di casa brillano anche Ndoja (13) e Reynolds (10), e così il PalaPentassuglia può finalmente festeggiare, dopo che alla prima giornata le mura amiche erano cadute contro Varese, dopo una partita emozionante finita ai supplementari.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 65 – 64 CHEBOLLETTA CANTÙ

In Sardegna non si passa. La legge del PalaSerradimigni colpisce anche l’ ambiziosa Cantù, reduce dal tonfo interno in Eurolega di giovedì scorso contro Lubiana. Il match è combattuto sino all’ ultimo secondo, quando, con Cantù sopra di 1, Drake Diener inventa sulla sirena la tripla della vittoria. Alla fine sono gli esterni a fare la differenza: i due Diener (15 punti Travis, 13 Drake) e un Thornton finalmente al suo livello (12) limitano l’ apporto dei dirimpettai brianzoli, che si fermano ai 16 di Markoishvili e ai 15 di Smith. Tra i sardi si conferma affidabile anche Ignerski (11 e 4 rimbalzi, oltre a 2 recuperi, mentre tra i lunghi ospiti il solo Brooks offre un rendimento adeguato.

ANGELICO BIELLA 82 – 65 JUVE CASERTA

Biella si riprende dopo il capitombolo interno contro Pesaro e ha la meglio su Caserta. Protagonisti sono i due americani, Brackins (21 punti con 5/5 da due e 10 rimbalzi) e Robinson (28 punti, 7 falli subiti, 7 rimbalzi e 4 recuperi). Bene anche il giovane Laganà, con 8 punti in 16 minuti, mentre Caserta dal canto suo manda a referto solo sei uomini, dei quali la metà va in doppia cifra: Akindele (21) Chatfield e Jelovac (13 per entrambi). Troppo poco, per sperare di espugnare Biella.

CIMBERIO VARESE 74 – 67 MONTEPASCHI SIENA

Varese vince il match interno contro Siena e si prepara ad incontrare Bologna alla Unipol Arena in un inaspettato scontro tra capoliste. È ancora una volta il quartetto americano dei varesini a fare la differenza: Green inventa (8 assist, uniti a 16 punti e 5 rimbalzi), Ere e Banks finalizzano (rispettivamente 20 e 16 punti) e Bryant e Polonara, con 5 stoppate in coppia, chiudono ogni varco all’ attacco toscano. Kasun e Hackett provano a tenere in piedi la situazione, siglando 16 e 20 punti, ma è tutto il resto a fare acqua. L’ epopea senese, per il momento, sembra conclusa.

SIDIGAS AVELLINO 80 – 58 EMPORIO ARMANI MILANO

Doveva essere un incontro a senso unico, guardando complessivamente ai roster (Avellino era anche senza Johnson). Lo è stato. Per i padroni di casa. Che sono partiti in balia delle iniziative milanese, ma poi si sono sciolti e hanno macinato un gioco veloce e dinamico. Fenomenale Ere, che oltre a 19 punti ci mette anche 11 rimbalzi, 5 stoppate e atletismo in quantità industriale, chirurgico Dragovic da tre punti (18 alla fine per lui), mentre la prestazione elettrizzante e illuminante di Shakur fa dimenticare per un momento che il giocatore ex- Casale è un gettone, in attesa del rientro di Hardy. Mavroeidis ci prova a buttare tutto all’ aria, con 3 palle perse che dovrà ricordarsi, per non ripeterle (la prima è un cambio di mano di fronte a Cook che gli ruba palla e va in contropiede solitario verso canestro). Milano però gioca con troppa sufficienza, e quando rientra lo fa grazie a chi c’ era la anno scorso (Cook, Fotsis, Hairston). Da aggiungere anche un Biligha che è il baluardo di una difesa che per l’ Olimpia risulta impenetrabile. E la festa è tutta irpina.

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