Semifinali playoff del campionato italiano di basket: gara-1 e gara-2


Cominciano le semifinali e cominciano subito nel segno delle due grandi favorite di inizio campionati. Siena e Milano regolano con un iniziale 2 – 0 rispettivamente Sassari e Pesaro, e ora a ognuna basterà vincere un’ altra sola partita per ritrovarsi in finale per la terza volta negli ultimi quattro anni. Pesaro, stavolta, sembra meno attrezzata per provare  a ribaltare il risultato come già ha fatto nel primo turno contro Cantù: Milano, rispetto ai brianzoli, ha meno problemi di panchina e di infortuni. Solo il campo dirà se effettivamente le due regine di questa stagione si ritroveranno ancora l’ una contro l’ altra, o se ci sarà una guastafeste.

GARA-1: MONTEPASCHI SIENA 91 – 68 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Tutto facile per Siena, che nel primo atto della serie contro la Dinamo regola gli ospiti sin dall’ inizio. Sassari resta in partita sino alla fine del primo periodo, poi nel secondo i toscani si scatenano e fanno il vuoto. Un magistrale Lavrinovic fa il vuoto con i suoi 19 punti, coadiuvato da Zisis e Moss (13 per entrambi). Per Sassari bene Plisnic e Drake Diener, mentre il cugino, vera bussola della squadra sarda, viene ben contenuto dalla Mens Sana. Così il Banco di Sardegna perde la direzione.

GARA-2. MONTEPASCHI SIENA 92 – 66 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Nel secondo episodio della serie si replica, e anzi si dilata ulteriormente, il punteggio della prima partita a favore di Siena. Stavolta a fare la differenza è l’ intero platoon system dei toscani, con McCalebb miglior realizzatore a 13 punti, on i 12 di Aradori subito dietro. A Sassari non bastano i 18 di Vanja Plisnic. Troppo esperta di gare a questo livello la compagine toscana per farsi intimorire in casa propria. Ma in terra sarda, Pianigiani sa che sarà una bolgia.

GARA-1: EMPORIO ARMANI MILANO 84 – 75 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

Milano rischia un po’, contro Pesaro, che dimostra di sfruttare al meglio l’ entusiasmo frutto della serie vinta contro Cantù. Benché a riposo da più giorni, dunque coi muscoli un po’ meno “caldi”, Milano è però squadra che sa usufruire al meglio della panchina più lunga e qualitativamente migliore. È la coppia Cook- Bourousis a rivelarsi l’ arma in più dell’ Olimpia, con Hairston e Bremer a godere degli spazi concessi dai giochi a due tra il playmaker americano di passaporto montenegrino e il lungo greco. Pesaro ribatte e tiene lì Milano grazie al suo trio americano delle meraviglie, più il prezioso Hackett, arrivando a chiudere avanti la quarta frazione. In cui però si scatena Bremer, che segna 11 dei suoi 13 punti.

GARA-2: EMPORIO ARMANI MILANO 84 – 68 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

I due uomini più discussi del campionati, quelli che a un certo punto erano diventati i principali responsabili dell’ avvio incerto e del periodo balbettante invernale dell’ Olimpia regalano all’ Emporio Armani il vantaggio per 2 – 0 nella serie e si confermano i cardini della squadra di Scariolo. Il playmaker che non sapeva segnare ora ne mette 17 con il 75 % dal campo, il lungo che aveva smaltito brillantezza e che veniva definito un peso morto ora sono i principali punti di forza di Milano. Cook e Bourousis dominano i dirimpettai Hickman e Cusin: non bastano a Pesaro i 20 di Hackett. Anche White stecca la partita nonostante finisca comunque in doppia cifra. E Milano festeggia.

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