Playoff del campionato italiano di basket: gara-3, gara-4 e gara-5


Termina il primo turno dei playoff, e termina con una sorpresa: Pesaro, sotto 2 – 0 nella serie con due prestazioni inguardabili nei primi due episodi, rimonta sino al 2 – 2 e poi piazza il colpaccio al Pianella. Nella storia della post season, non era mai accaduto che una squadra rimontasse dal 2 – 0 avendo in fattore campo a sfavore: la Benetton Treviso allenata da Messina nel 2003 vi era riuscita, ma il quinto e decisivo atto lo giocò al PalaVerde. Pesato torna così in semifinale dopo ben otto anni, e la serie contro la Milano di Scariolo (che proprio a Pesaro cominciò la carriera di allenatore, prima come assistente di Bianchini poi da head coach, con scudetto al debutto) sarà un revival di un duello che negli anni ’80 era diventato un must. Mentre Sassari, che se la vedrà con Siena, dal canto suo spera che la scorta di fortuna non si sia esaurita con i due buzzer beater che in gara-2 e in gara-3 hanno condannato la Virtus Bologna.

 

GARA-3: CANADIAN SOLAR BOLOGNA 71 – 72 BANCO DI SARDEGNA SASSARI (

Manuel Vanuzzo sulla sirena con una tripla regala alla Dinamo il 3 – 0 nella serie e la miglior stagione della sua storia. In una gara condotta per gran parte da Bologna gli uomini di Sacchetti hanno il merito di crederci fino in fondo e rimanere attaccati alla partita, per poi piazzare, a fil di sirena, il tiro che decapita la Virtus. Gara  offensivamente modesta per entrambe le compagini, ma è commovente il saluto di Koponen che sigla 21 punti per la sua partita in maglia bianconera dopo quattro anni. Con lui, se ne andranno con tutta probabilità Douglas – Roberts, Sanikidze. Gailius, Paunic e Lang. E, stando alle voci che girano in città, anche lo stesso Sabatini sarebbe pronto a mollare le redini dopo nove anni. A Bologna l’ estate sarà torrida.

 

BANCO DI SARDEGNA SASSARI VINCE LA SERIE  3 – 0

 

GARA-3: CIMBERIO VARESE 73 – 70 MONTEPASCHI SIENA

Il maestro dimostra all’ allievo che quest’ ultimo avrà sì vinto tanto in questi ultimi sei anni, ma che ancora ha qualcosa da imparare. Siena, già con il biglietto delle semifinali in tasca, decide di farselo rimborsare e trova Rok Stipcevic allo sportello che lo fa molto volentieri. I toscani dominano la prima parte dell’ incontro, chiudono avanti di 11 il primo tempo dopo aver toccato anche vantaggi ben più consistenti e sembra che la gara e la serie possano dirsi già terminate. Non la pensa così Recalcati, che nel terzo quarto, ovvero nel periodo in cui  di norma Siena piazza i break decisivi, manda in campo una Varese che sorprende la Mens Sana e riapre la contesa, grazie soprattutto ai 10 punti (su 19) di Stipcevic. Gli ospiti non riescono più a rientrare, Varese festeggia.

 

GARA-4: CIMBERIO VARESE  75 – 91 MONTEPASCHI SIENA

Scottata da gara-3, Siena si vendica e sin dal primo quarto rimane in controllo del match, aiutata anche da una Varese che perde 20 palloni e tira con 46% dal campo. Mattatori dell’ incontro sono Andersen, McCalebb e Lavrinovic, con un prezioso Aradori a rimorchio. Non bastano ai lombardi i 20 punti di un ritrovato Phil Goss e i 26 di Diawara, continuo come mai in questa stagione. Ora Varese attende nuovi soci per il suo consorzio e spera di non perdere tutti i suoi pezzi pregiati. A cominciare dal talento cristallino di Stpicevic.

 

MONTEPASCHI SIENA VINCE LA SERIE  3 – 1

 

 

GARA-3: UMANA VENEZIA 80 – 82 EMPORIO ARMANI MILANO

Si chiude con una sconfitta la bella stagione di Venezia, portata da Mazzon dalla Legadue ai playoff di Serie A. Da incorniciare l’ annata anche e soprattutto per come è stata impostata una squadra che in settembre doveva partecipare al campionato cadetto e poi, grazie alla giustizia sportiva, si è ritrovata in Serie A, facendo addirittura meglio di chi l’ aveva preceduta in Legadue nel 2010/2011 (Casale Monferrato) o di chi, a causa di una regola assurda come quella della wild card, le aveva impedito di raggiungere la promozione (Teramo). Per tutta l’ estate scorsa si è andati avanti a colpi di carte bollate, fino al verdetto di settembre: Serie A con 17 squadre. Da lì un’ annata straordinaria, che si è chiusa con i 20 punti del sempre positivo Clark, degli 11 di Alvin Young e del 15 di Slay. Contro Milano, però, il pronostico era chiuso fin dal principio, e solo un miracolo poteva riaprirlo. Anche se il vero miracolo, che di miracoloso tuttavia non ha nulla perché è stato compiuto da uomini normali, è stato arrivarci, nei playoff.

 

EMPORIO ARMANI MILANO VINCE LA SERIE 3 – 0

 

GARA-3: SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 91 – 78 BENNET CANTÙ

Nella prima gara in terra marchigiana, Pesaro cambia volto completamente rispetto alle pessime prove offerte al Pianella, e come un rullo compressore passa sopra una Cantù che comincia a patire le assenze e gli acciacchi. La Scavolini vince grazie a Hickman, Jones e White,  autori rispettivamente di18, 22 e 21 punti. Trinchieri, dal canto suo, trova Brunner a predicare nel deserto dell’ area e Mazzarino che da cardinale prova  a farsi Papa, e quasi ci riesce, visti i suoi 18 punti finali. Ma il modesto contributo degli altri elementi pone Cantù in difficoltà.

 

GARA-4: SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 80 – 68 BENNET CANTÙ

Torna in mente Dan Peterson, quando ricordava che non conviene mai vincere con uno scarto troppo ampio contro gli avversari che si hanno di fronte, perché questi, una prossima volta, potrebbero avere il dente avvelenato per la batosta subita, e perché si portano tutti gli altri a stare più attenti. Così, il -27 di gara-2 diventa un’ arma a doppio taglio per la Bennet, che subisce la rimonta di una Pesaro di sicuro ferita per la larga sconfitta. Al pareggio nella serie la guida Hickman, coi suoi 20 punti, coadiuvato dagli 11 di Hackett e dai 15 di White. La pressione torna sulle spalle di Cantù.

 

GARA-5: BENNET CANTÙ 69 – 78 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

Se hai in squadra uno che ha giocato le finali NBA partendo in quintetto (Philadelphia 2001), è molto probabile che nei momenti caldi sappia essere decisivo. Non fa eccezione Jumaine Jones, che nel quinto e decisivo atto della serie sfodera una prestazione da 17 punti e 7 rimbalzi, con 5 triple su 9 realizzate, alcune di esse da «cose che noi umani non potremmo immaginare», e porta di peso la Scavolini alle prime semifinali dal 2004. Con una prestazione del genere, quasi ci si dimentica che James White di punti ne ha segnati più (21, con 3 schiacciate) con 10 rimbalzi e 4 assist. Cantù, dopo i primi due quarti chiusi entrambi in parità, esce dalla partita, e le assenze la costringono a non poter utilizzare tutte le armi che ha disposizione, prima fra tutte la terrificante capacità di Trinchieri di ruotare gli uomini e mischiare le caratteristiche. Stavolta, però, va avanti Pesaro.

 

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO VINCE LA SERIE  3 – 2

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