24° turno della Serie A italiana di basket


«Per correr miglior acque alza le vele/ omai la navicella del mio ingegno, /che lascia dietro a sé mar sì crudele». È l’ incipit del Pugatorio di Dante che può descrivere al meglio quanto accaduto nel turno infrasettimanale della Serie A italiana di basket. Casale Monferrato, Virtus Bologna e Scavolini Pesaro, dopo le sofferenze patite nelle ultime settimane, trovano ognuna una vittoria importante, e insieme a questa, un motivo per sorridere: la gestione di gara e il modo in cui ciascuna ha  affrontato le difficoltà palesatesi sono un ottimo motivo per guardare ai  rispettivi obbiettivi con nuova fiducia, dopo le ultime interlocutorie prove che tutte avevano fornito. Al contrario, nel «mar crudele» continuano a navigare Treviso e Teramo, e, dopo alcune prove convincenti, ora sembra esserci tornata anche Roma.

 

NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO 96 – 65 SIDIGAS AVELLINO

Sembrava essere la solita partita punto a punto che si sarebbe risolta con l’ inevitabile capitolazione per pochi, pochissimi punti. Invece anche per Andrea Valentini, coach della Junior da un mese dopo aver ereditato la squadra da Crespi, arriva la prima soddisfazione. Il primo quarto si era messo in discreta salita, con Golemac e Johnson a fare il bello e il cattivo tempo per Avellino, e la Novipiù a ribattere con la forza del collettivo. Nel secondo periodo l’ allungo dei padroni di casa era un raggio di sole, grazie a Stefano Gentile, Ricky Minard e David Chiotti, chiamato da Pianigiani a rinfoltire il parco lunghi della Nazionale, almeno per l’ All- Star Game di questo weekend. Nel terzo parziale, sempre l’ americano ex- Reggio Emilia e Montegranaro, insieme a Stevic, confeziona il +18 con cui si apre l’ ultima frazione. Che non ha storia: Shakur e Temple si uniscono al connazionale e furoreggiano contro un’ Avellino alle corde, dove l’ ultimo ad arrendersi è Valerio Spinelli. Casale  così respira aria fresca.

 

BENETTON TREVISO 66 – 77 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

A costo di sembrare ripetitivi, o peggio ancora faziosi, non si può non rimarcare nuovamente la modestia dell’ operato in panchina di Sasha Djordjevic. Un grandissimo giocatore, uno dei migliori playmaker della storia del basket europeo, con una visione di gioco e un timing del passaggio praticamente perfetti. Eppure, in tutte le sue esperienze da allenatore ha deluso, forse perché al traguardo di una panchina importante ci è arrivato un po’ troppo presto, senza quella gavetta che per un coach è necessaria. All’ Olimpia Milano dal gennaio 2006 al giugno 2007 e ora in questa sua nuova esperienza trevigiana la sensazione è che abbia limiti evidenti, come allenatore. Nel match contro Pesaro, per dire, gli ospiti hanno vinto tre quarti su quattro. Certo, con margine minimo, ma che comunque è risultato decisivo. Nonostante gli elementi di valore che Treviso ha in rosa (Becirovic, Thomas, Goree, Mekel e Ortner, per dire), i veneti sembrano non riuscire mai a trovare la quadratura del cerchio. È vero che Pesaro ha americani di valore (White 21 punti, Jones 11), un discreto parco lunghi (14 per Lydeka) e una panchina profonda (Cavaliero ne segna 13), ma ciò non giustifica però i crolli mentali che Treviso mostra con paurosa continuità. E anche gli alibi delle partenze e della chimica di squadra da trovare cominciano a non reggere più.

 

OTTO CASERTA 58 – 75 BENNET CANTÙ

Sacripanti subisce una sgradita sconfitta dalla squadra che in cui è cresciuto e che ha allenato per ben cinque anni. Caserta resta in partita fino al secondo quarto, poi è sempre costretta a inseguire una Bennet vogliosa e determinata. I padroni di casa pagano anche la pessima serata al tiro (32.5 da due, 25.0 da tre) e in generale la prestazione poco brillante dello scorer Charlie Bell. Collins riesce a tenere botta contro Perkins (il quale però sigla ugualmente 20 punti) , così come Smith fa con Leunen. Alla lunga, però, la differenza di lunghezza del roster si fa sentire. Un merito a Caserta va, però, per essere rimasta in partita nonostante le orripilanti percentuali di tiro. Il futuro si costruisce anche così.

 

ACEA ROMA 68 – 72 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Una bella partita, combattuta, vissuta sul filo dell’ equilibrio, che premia Sassari e suscita qualche dubbio sull’ effettivo valore delle prestazioni che fin qui Roma aveva offerto. Eppure i padroni di casa avevano cominciato bene: 12 punti per la coppia di lunghi Varnado- Slokar (8 per lo sloveno, e tali rimarranno per tutto il resto dell’ incontro), Datome e Djedovic rispettivamente in grado di segnarne 8 e 5. Nel secondo parziale, cambia l’ inerzia del match: Hosley e Diener siglano in coppia 18 dei 27 punti che riportano in parità le sorti dell’ incontro, per poi guidare i propri compagni quando la Dinamo costruisce il proprio vantaggio nel terzo periodo, coadiuvati da in questo caso anche da Easley. L’ Acea rientra nell’ ultima frazione, ma ancora Hosley si frappone e con i suoi  5 punti negli ultimi 10 minuti concede a Sassari di mantenere il provvisorio terzo posto.

 

CANADIAN SOLAR BOLOGNA 77 – 72 FABI SHOES MONTEGRANARO

La sfida degli ex (Finelli e  Luca Vitali da una parte, Di Bella e Valli dall’ altra) finisce con una vittoria per i padroni di casa, che però devono sudare le proverbiali sette camice per avere ragione di Montegranaro, la cui qualità di organico va ben oltre il quattordicesimo posto della graduatoria che ora i marchigiani occupano. La dimostrazione sono i primi due quarti: Zoroski e McNeal a mettere a ferro e fuoco la difesa virtussina, mentre Giuseppe Poeta e Chris Douglas- Roberts sono gli unici a garantire punti e solidità per la compagine bolognese. Nel terzo quarto è ancora un inarrestabile CDR, con il decisivo apporto di Lang a portare in vantaggio gli uomini di Finelli. Nell’ ultimo periodo, sale in cattedra Koponen, che coi suoi 7 punti guida i suoi a una preziosa vittoria.

 

VANOLI BRAGA CREMONA 84 – 79  BANCA TERCAS TERAMO

Cremona si assicura una preziosa vittoria nello scontro diretto per la salvezza che la vede opposta a Teramo. Lorenzo D’Ercole dimostra il suo strabiliante momento di forma piazzandosi alle spalle del monumento Milic in quanto a punti realizzati. È nel secondo quarto che i lombardi stabiliscono un certo margine tra sé e i rivali, grazie agli 11 punti (sui 14 totali in 19 minuti) che il play italiano di scuola Mens Sana fa piovere sugli abruzzesi. Gli uomini di Ramagli non si danno però per vinti e rientrano, dopo la ripresa, grazie a Dee Brown e Valerio Amoroso. Cerella, Polonara e Fultz segnano in tre tutti i punti teramani del quarto periodo, in cui gli ospiti si impongono sì nello score ma ugualmente non riuscono  a portarsi a casa l’ incontro (Cinciarini contribuisce a mantenere le distanze di sicurezza grazie ai suoi 8 punti). Cremona fa un passo verso la salvezza, mentre Teramo scivola al penultimo posto.

 

CIMBERIO VARESE 65 – 77 MONTEPASCHI SIENA

Pianigiani vince a Varese per la seconda volta in sei anni da coach, battendo Charlie Recalcati,  il suo predecessore sulla panchina di Siena (e della nazionale). All’ inizio, al dominio interno di Siena risponde per la Cimberio il solo Rok Stipcevic, autore di tutti i punti dei suoi nell’ 8 – 5 che apre la gara a favore di Siena. Fin dall’ inizio i padroni di casa hanno problemi di falli, e il punteggio a fine primo quarto dice 22 – 13 per i toscani, che tirano 10 volte da due (il doppio degli avversari, che hanno anche un 1/5 da tre punti). Rannikko prende però per mano i suoi e ben presto, dopo unA tripla proprio del finlandese a cui fa seguito una palla persa di Ress, Pianigiani è costretto a chiamare time- out. Dal minuto di sospensione, Siena esce rinfrancata e comincia a macinare il suo gioco mettendo la testa avanti, e tuttavia non riuscendo mai a scrollarsi completamente di dosso la compagine lombarda. Fino al materializzarsi della sorpresa di fine primo tempo: sul 39 – 43 per gli ospiti a 1 secondo dalla sirena della pausa lunga, Carraretto commette infrazione di passi. Sulla rimessa successiva, Ganeto riceve palla e sigla  una bomba miracolosa che vale un insperato -1 per la Cimberio. L’ illusione che l’ inerzia sia passata in mano ai padroni di casa dura il tempo dell’ intervallo: pronti via, ed è 45 – 56 per la Montepaschi,  con 8 punti di Andersen nella sola terza frazione. McCalebb completa il tutto con due canestri che valgono il 45 – 60, e la Mens Sana arriva all’ ultimo mini- intervallo in vantaggio di 14, avendo dalla sua il 62% dal campo e tenendo Varese al 35% da due. Due triple di Ganeto e un contropiede di Reati nell’ ultimo parziale riportano gli uomini di Recalcati a contatto sul 63 – 70. Nel finale decidono due liberi di McCalebb e i tiri che escono di Rannikko e Fajardo.

 

UMANA VENEZIA 75 – 83 ANGELICO BIELLA

Se Biella non viene definita l’ Udinese del basket, è solo perché nell’ Europa dei grandi (ancora) non ci è arrivata. Per il resto, la caratteristiche tra i due club, anche se sono di diverse discipline sportive, ci sono tutte: attenzione ai giovani,  scouting eccellente dei campionati esteri,  valorizzazione di allenatori motivati e, per tenere sempre la barra a dritta, uomini simbolo su cui si può fare sempre affidamento. La vittoria dell’ Angelico in casa di Venezia nasce poi da qui: il Pullen stratosferico (25 punti, il 66.7% da tre, 7 assist) anche se un po’ sciupone (8  palle perse) di ieri sera è la fotografia di come a Biella sappiano scegliere e valorizzare al meglio degli uomini che ingaggiano. Come confermano gli esempi di Coleman (11 punti ieri sera), e, andando indietro nel tempo, dei vari Gaines, Langford, Jerebko, Pinkney, o anche Pietro Aradori, che dopo un periodo travagliato qui si rilanciò e spiccò il salto che lo ha portato a Siena. Venezia perde una buona occasione per restare agganciata alla vetta della classifica, ma visto il campionato che sta facendo, una battuta d’ arresto è tutto sommato un incidente di poco conto. Anche perché se seguirà l’ esempio di Biella, questo potrebbe non essere l’ unica stagione vissuta ad alti livelli per la Reyer.

Giova ricordare, infine, che questo fine settimana la Serie A osserverà un turno di riposo, per lo svolgersi dell’ All- Star Game dell’  11 marzo (la diretta sarà dalle 17:15 su LA7, o su LA7.it) a Pesaro,  in cui si affronteranno la Nazionale italiana e una selezione dei migliori stranieri. Certo, è una selezione sperimentale, quella del c.t. Pianigiani, ma comunque sarà interessante vedere all’ opera gli azzurri.

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