Serie A – 25° Giornata


La sfida delle sfide, il match scudetto, la classe e la tecnica contro la forza e la velocità: tutto questo è stata Milan-Juventus, big match della 25° giornata. L’incontro si è chiuso con un pareggio (1-1 il risultato) ricco di polemiche e di episodi arbitrali dubbi. Polemiche nate già alla vigilia della partita con dichiarazioni al vetriolo da parte dei due allenatori e delle società. Il match è stato infuocato per tutti i novanta minuti e gli errori della terna arbitrale hanno caratterizzato l’andamento della partita. Le squadre hanno richiamato l’attenzione dell’arbitro Tagliavento su due episodi in particolare. Il primo a sfavore del Milan: i rossoneri, sul risultato di uno a zero a favore (gol di Nocerino), recriminano per un gol non visto di Muntari parato da Buffon dopo che il pallone aveva già varcato la linea di porta. Il secondo episodio invece ai danni della Juventus: nel secondo tempo i bianconeri, nel tentativo di pareggiare l’incontro, trovano la rete con Matri, fermato però dal guardialinee che fischia un fuorigioco inesistente (lo stesso assistente di linea non aveva visto l’episodio di Muntari in precedenza). Adesso però non dobbiamo puntare il dito sugli arbitri e incolparli per i loro errori: il dito va puntato su chi comanda il mondo del calcio, come ad esempio Platini, che continua a ribadire la non volontà da parte dell’Uefa e della Fifa di porre rimedio a episodi dubbi con tecnologie all’avanguardia. Tecnologie necessarie dal mio punto di vista per supportare la classe arbitrale. Ma questa è una vecchia storia, vecchia come il Calcio stesso.

Nel complesso la partita è stata gestita per sessanta minuti dal Milan, voglioso di ottenere i tre punti. Ma la Juve quest’anno è fortunata e ha la capacità di non mollare: i bianconeri ottengono il pareggio nel finale con Matri su un preciso cross di Pepe. Ora la Juventus ha un grosso vantaggio, dovendo ancora recuperare una partita con la possibilità di superare i rossoneri e riportarsi al comando.

 

Napoli-Inter è stata l’altra partita di cartello della giornata. Le due squadre vivono due momenti completamente diversi: grande entusiasmo in casa azzurra dopo la vittoria in Champions contro il blasonatissimo Chelsea, mentre i nerazzurri vivono il momento più nero dopo le strabilianti vittorie degli anni passati (sette sconfitte in otto partite). L’incontro è stato per lunghi tratti dominato dal Napoli e solo il gol di Lavezzi, dopo una straordinaria azione personale di Dzemaili, fissa il risultato finale sull’uno a zero regalando la quarta vittoria consecutiva alla squadra di Mazzarri. Ora i partenopei vedono più vicino l’obiettivo terzo posto, e con un Lavezzi in stato di grazia tutto può succedere, anche in Champions. Ti mancava solo di fare il bomber, Pocho

Vittorie scaccia-crisi per Lazio e Udinese dopo gli ultimi deludenti risultati. I biancocelesti, dopo una settimana di contrasti tra Reja e il presidente Lotito ( il tecnico si era perfino dimesso) e l’uscita dall’Europa League (sconfitta contro l’Atletico Madrid), ritrovano la vittoria in campionato contro la Fiorentina dell’ex Delio Rossi: vittoria ottenuta grazie ad una grande azione Hernanes-Klose che permette al tedesco di saltare il portiere viola Boruc e insaccare con facilità. La vittoria dà la possibilità alla Lazio di confermare il terzo posto a pari punti con l‘Udinese e di avvicinarsi a Milan e Juventus. Vittoria altrettanto importante per i friulani, che superano fuori casa un temibilissimo Bologna con il risultato di 3-1. Coincidenza o fatalità, l’Udinese ritrova la vittoria con il rientro del bomber Totò Di Natale, vero leader di questa squadra. Ottima la partita di Basta, altro giocatore scoperto dall’ottimo scouting friulano: il serbo non ha sicuramente fatto rimpiangere l’infortunato Isla. Molto importante per tutto il calcio italiano la vittoria in settimana dei friulani a Salonicco in Europa League, che permette alla squadra di Guidolin di passare agli ottavi della competizione. Ci fai onore Udinese!

Roboanti vittorie per Atalanta e Siena, che passeggiano rispettivamente su Roma e Palermo con il risultato di 4-1. A Bergamo ritorna al gol dopo due mesi El Tanque Denis, autore di una fantastica tripletta. La punta argentina è finalmente esplosa dopo le difficoltose esperienze iniziali con Napoli e Udinese. Per la Roma è l’ennesima sconfitta fuori casa: grande limite di questa squadra. Da notare la forte personalità del tecnico giallorosso Luis Enrique, che manda in tribuna De Rossi per essere arrivato in ritardo ad una riunione tecnica. Per l’Atalanta sono tre punti d’oro per la salvezza.

Anche il Siena liquida con lo stesso risultato il Palermo di Mutti. I siciliani, rimasti in dieci per quasi novanta minuti (espulso Balzaretti), vanno in gol per primi con Budan, poi si sbriciolano sotto i colpi di un Siena determinato e bravo ad infilare la sconcertante difesa rosanero.

Vittorie casalinghe anche per Catania e Chievo. Gli etnei si liberano facilmente per 3-1 di un Novara inconsistente e a tratti scandaloso. Il Catania gioca con scioltezza e autorevolezza, mentre i piemontesi fanno ben poco per ottenere un risultato positivo. Da incorniciare il gran sinistro da fuori area del capitano etneo Marchese, autore di una rete dal coefficiente di difficoltà elevato. Magnifico!

Il Chievo invece spegne le ultime possibilità di salvezza del povero Cesena. La vittoria firmata Moscardelli dà poche speranze ai romagnoli di risalire la china. Per il momento l’ennesimo cambio in panchina per la squadra romagnola (Beretta ha sostituito Arrigoni) è servito a ben poco. I veronesi invece si apprestano a vivere ancora una volta un campionato tranquillo, con la possibilità di ottenere una salvezza tutto sommato meritata, vista anche la disponibilità economica della società nettamente inferiore ad altre compagini.

Vittoria all’italiana per il Lecce di Serse Cosmi: i salentini espugnano il Sant’Elia di Cagliari per 2-1, colpendo i sardi in ripartenza grazie alla straordinaria velocità di Muriel. Il colombiano è un giocatore di grande tecnica ed è in crescita costante nelle ultime partite. Il Cagliari, troppo compassato, si è affidato alle giocate dei singoli e alle accelerazioni del giovane talento Ibarbo.

L’unico pareggio della 25° giornata è il rocambolesco 2-2 tra Genoa e Parma a Marassi. Gli emiliani, passati in vantaggio due volte, amministrano bene il match senza particolare apprensione. I rossoblu, in crisi di risultati, trovano il pareggio solo al novantaseiesimo con il solito Palacio, sempre più anima dei grifoni, evitando così una brutta sconfitta casalinga.

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