Final Four di Coppa Italia di basket: semifinali e finale


L’atto conclusivo della Coppa Italia è quello del 2011, e il risultato è identico: vince Siena, con merito, dominando la partita dall’ inizio alla fine come al contrario l’ anno scorso non le era successo. Cantù ci ha messo tutto quello che aveva, ma alla fine è rimasta con un pugno di mosche. C’è da aggiungere, per onore di cronaca, che a chi scrive il metro usato dai direttori di gara è parso a dire il vero molto punitivo nei confronti della Bennet, anche se Aza Nikolic era solito dire: «Una squadra non deve mai mettersi nelle condizioni di doversi lamentare dell’ arbitro». In effetti Trinchieri poi in sala stampa non ha cercato scusanti e ha ammesso le sue colpe e quelle della squadra. Ora per entrambe ci sono gli ultimi due delicati turni di Eurolega. Sperando che portino risultati positivi.

 

MONTEPASCHI SIENA 67 – 65 EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Nella prima delle due semifinali, Siena ottiene la vittoria contro Milano, ancora in preda a mostruosi cali di concentrazione e rimessa in carreggiata dai suoi italiani e da Fotsis. Pronti via e 7 punti di Andersen portano la Mens Sana sul 12 – 5, che porta a spasso uno sperduto Bourousis (il quale non a caso esce nel primo quarto e non vede quasi più il campo). Milano si limita a cercare la conclusione da fuori, senza peraltro ottenere risultati soddisfacenti, evitando accuratamente di sporcarsi i gomiti in area. Atteggiamento punito da Lavrinovic che segna 5 punti consecutivi e fissa il risultato sul 30 – 12. Gentile, che segna anche lui 5 punti di fila, tiene a galla i suoi, che restano attaccati alla gara grazie ai 11 rimbalzi offensivi catturati (contro 2) alla fine del secondo quarto. Hairston, ex di turno, conquista due giochi da tre punti consecutivi, e riporta i suoi sotto appena di 6 punti. L’ inerzia è ora in mano all’ Olimpia, che arriva sino al 34 – 32 e segna con Fotsis addirittura il canestro della parità,  annullato dall’ instant replay siccome la palla lascia le mani dell’ ala greca dopo il suono della sirena. Dopo l’ intervallo, Milano continua nella sua rincorsa avendo come lunghi Melli e Fotsis: all’ inizio dell’ ultima frazione di gioco entrambe le squadre hanno il 22% da tre punti. Proprio nel finale si materializza la sorpresa: Rocca sigla la parità a quota 49, l’ ala ex- Panathinaikos addirittura il +3 con la tripla immediatamente successiva. Da lì, sorpassi e controsorpassi, fino agli ultimi secondi: Rocca segna col fallo e realizza il libero, Bremer sigla la tripla del +2, ma nell’ azione successiva, dopo i due liberi di Lavrinovic, commette violazione di 5 secondi, tenendo troppo la palla in mano senza passare né tirare, né passare. McCalebb segna i liberi del +2, Nicholas sbaglia la bomba del possibile pari, e quando Cook invece la segna nell’ azione che porta al  68 – 65 dopo due liberi messi a segno da Siena, i buoi ormai sono già scappati. Zisis fa uno su due ai liberi, il cronometro scorre inesorabile. Ed è festa Montepaschi.

 

SCAVOLINI PESARO 64 – 71 BENNET CANTÙ

Con la vittoria di Cantù, la finale di Coppa Italia è dunque una riedizione della precedente. A nulla valgono i coraggiosi tentativi della truppa di Dalmonte, che deve arrendersi a una Bennet coriacea ma bella da veder giocare. All’ inizio i brianzoli fanno fatica a ingranare, ma già alla fine del primo quarto sono avanti di 10 sul 25 – 15, grazie alle prove di Cinciarini, Micov e Leunen. Nel secondo tempo la musica non cambia, e, complice la discreta percentuale da tre punti, il divario si allunga ulteriormente, malgrado Hackett faccia di tutto per tenere a contatto i suoi. Il vantaggio è +11 all’ intervallo e tale rimane anche sino alla fine del terzo parziale, con Cantù che si limita ad amministrare. Poi, improvvisamente, una tripla di Jones e un gioco da tre punti di Hackett sembrano riaccendere le speranze pesaresi, subito frustrate però da Basile e Markoishvili. L’ antisportivo a White a 59 secondi dalla fine sul -5 per Pesaro sono i chiodi sulla bara marchigiana. Cantù vola in finale, meritatamente, e lascia alla Scavolini l’ onore delle armi.

 

MONTEPASCHI SIENA 88 – 71 BENNET CANTÙ

La finale vede Siena dominatrice incontrastata in campo. Il canestro di Lavrinovic che sigla il 27 – 16 è un discreto segnale di allarme, e Trinchieri si vede costretto a giocare con i tre piccoli Perkins-Basile- Mazzarino. Così facendo, Andersen spadroneggia in lungo e in largo nell’ area canturina (e  i tre falli di Leunen non sono d’ aiuto alla causa): il lungo australiano dei senesi, sul 39 – 30, ha già 15 punti a referto. Moss, McCalebb, Lavrinovic e Thortnton portano comunque il loro contributo, ma è attorno al giocatore ex- Virtus e CSKA che si sviluppa la manovra toscana (non a caso, alla fine sarà eletto MVP della manifestazione). Lo strappo, la Mens Sana lo da definitivamente nella terza frazione: a 02:53 dalla fine, in conteggio dei punti nel quarto recita 21 – 9. Da lì, la Montepaschi deve solo amministrare. Poi, la festa biancoverde può cominciare.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi