Approfondimento: Lester “Bo” McCalebb


LESTER “BO” MC CALEBB

Nell’ ultimo anno, Bo McCalebb è uno che di sicuro ha fatto discutere. La storia è ormai arcinota: all’ Eurobasket lituano del 2011, la piccola Macedonia, pronosticata da tutti come una delle tante che avrebbero abbandonato presto la competizione, si erge fino sorprendentemente fino al quarto posto. Tutto ciò accade in particolar modo grazie alle prestazioni del suo scintillante back-court: il sempre eccellente Vlado Ilievski, che da anni milita nei top team del vecchio continente ( Barcellona, Roma, Virtus Bologna, Siena, Olimpia Lubiana, e ora Efes) e il folletto di New Orleans, appunto, Bo McCalebb. I due si dividono i compiti di regia e realizzazione a seconda delle necessità, visto che il primo è più tiratore e il secondo più penetratore, ma quando la palla scotta finisce sempre nelle mani del’ attuale playmaker mensanino. Il tema del passaportati è un campo minato, perché se da una parte ci si avvale della regola che permette di utilizzarne uno solo, dall’ altra è pur vero non è proprio equo l’ utilizzo di giocatori che con quella nazione non hanno mai avuto legami, neanche giocando nelle formazioni autoctone. Fatti del genere accadevano solo agli albori del gioco della pallacanestro, quando gli atleti americani si prestavano a far bella figura nelle competizioni europee per nazionale, come fece Lubin (o Lubinas, secondo la dizione lituana) che dopo aver giocato negli Stati Uniti per qualche tempo aiutò la Lituania a conquistare il suo primo alloro continentale, prima dell’ assorbimento da parte dell’ Unione Sovietica. Erano comunque gli anni ’30, non il nuovo millennio con la sua avanguardia e modernizzazione.

Qualunque parte si voglia prendere, resta un dato: Bo McCalebb è il miglior playmaker d’ Europa, in questo momento. Gli insidia la corona solo Teodosic, che però non è infrequente vedere agire da realizzatore accanto a un regista puro. Al contrario, nella versione “drago a due teste” della Montepaschi Siena, chi agisce da guardia tra i due è Nikos Zisis, che dispone di un tiro statisticamente più efficace, sia esso dal mid- range o da tre punti. McCalebb è invece un playmaker più moderno: atletico, anche se non altissimo, dotato in penetrazione di una velocità strabiliante, che non disdegna il tiro se è in difficoltà, ma che preferisce attaccare il ferro, reggendo benissimo i contatti. Avesse avuto, in maggio, il folletto di New Orleans a pieno regime, e non a mezzo servizio dato l’infortunio che lo aveva tenuto fermo per qualche mese, forse Siena avrebbe potuto festeggiare il suo primo titolo europeo. Quello che quest’ anno spera di mettere in bacheca, nonostante mancheranno Ksystof Lavrinovic e Rimantas Kaukenas ancora per un po’ di tempo (ma l’ insurance guy Bootsy Thornton conosce già il sistema, essendo alla terza apparizione in maglia Mens Sana, e Pietro Aradori ha notevolmente elevato le proprie prestazioni rispetto all’ anno passato). McCalebb sarà la chiave per raggiungere la tanto agognata vittoria in Eurolega, a patto che non vi siano nuovi infortuni che lo blocchino. Lui, che ha riportato il Partizan Belgrado alle Final Four del 2010 dopo tanti anni (un’ altra delle sue imprese, dato che non era un formazione straordinaria come quelle storiche che l’avevano vinta, una su tutti quella di Obradovic), potrebbe aiutare il Montepaschi a realizzare il sogno di una città intera. La più piccola, del lotto delle grandi d’ Europa, eppure una delle più determinate. Proprio come il suo playmaker.

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