Kill the Minotaur e Unholy Grail – Il mito incontra l’horror nei fumetti


Kill the Minotaur e Unholy GrailKill the Minotaur e Unholy Grail sono due fumetti usciti per la casa editrice Saldapress, rispettivamente a novembre 2018 e aprile 2019. La specializzazione di genere horror, con evidenti inclusioni di fantascienza e splatter, contraddistinguono le pubblicazioni dei “saldatori” a partire dal famosissimo The Walking Dead.

Nel caso di Kill the Minotaur e Unholy Grail il valore aggiunto è la presenza del tema mitologico, a me tanto caro. I titoli dei due fumetti rivelano chiaramente l’argomento delle storie: nel primo libro abbiamo una rilettura del mito di Teseo e del Minotauro, nel secondo troviamo una variante del ciclo cavalleresco di re Artù.

Kill the Minotaur e Unholy GrailGli autori di Kill the Minotaur e Unholy Grail inseriscono elementi spiccatamente horror, dai toni velatamente Lovecraftiani, fino a chiamare in causa la fantascienza. Ne derivano due storie che mantengono alcuni cardini della struttura classica portante, ma variano in maniera sensibile la trama, aggiungendo la vena dark che caratterizza la collana di Saldapress.

Kill the Minotaur è scritto a quattro mani da Chris Pasetto e dall’italiano Christian Cantamessa, entrambi attivi nel mondo del cinema (Air – I custodi del risveglio, How I Survived the Zombie Apocalypse) e dei videogiochi (Red dead Redemption). I disegni, sontuosi, sono affidati alla mano di Lukas Ketner, il cui tratto è riconoscibile per chi ha apprezzato la serie Witch Doctor. Ai colori Jean-Francois Beaulieu usa toni caldi come il rosso e il giallo nelle scene all’aperto, mentre dentro al Labirinto prevalgono i verdi e i blu che contribuiscono a descrivere un ambiente morboso.

Kill the Minotaur e Unholy GrailL’impianto grafico dell’opera è un punto di forza che dona potenza e carattere alla storia. I disegni contorti dei personaggi di Ketner rasentano il grottesco, mentre le scene d’azione sono ricche di tocchi splatter che si inseriscono a meraviglia nel cupo impianto dell’opera. Le atmosfere di Kill the Minotaur hanno davvero elementi che ricordano gli abomini immaginati da Lovecraft: in particolare il Labirinto, una immensa struttura senziente che si nutre di morte, sembra citare Kadath, R’Lyeh o alcune scene di Alien.

Kill the Minotaur e Unholy GrailTeseo è dipinto come un giovane viziato, ingenuo e collerico, desideroso di ottenere la gloria degli eroi cantati nei poemi del passato. La sua indole irascibile e poco incline al comando lo accompagna per tutto il suo viaggio all’interno del Labirinto, affiancato dai giovani ateniesi che cercano in lui una guida. Teseo dovrà seguire i consigli dell’amico Piritoo e accettare l’aiuto della combattiva principessa Arianna, prima di capire realmente cosa significa essere un eroe.

Nessuno spazio per amore o sentimenti in Kill the Minotaur, nessun filo di lana da seguire per ritrovare la via d’uscita. La corsa per la sopravvivenza prima e la distruzione del mostro poi sono il leitmotiv delle pagine del libro. Fuori dal Labirinto si consuma la follia di re Minosse a Creta e l’impotenza di re Egeo ad Atene: anche i personaggi che hanno a disposizione poche tavole, mostrano una personalità ben delineata e rappresentativa.

Kill the Minotaur e Unholy GrailUnholy Grail è un graphic novel scritto da Cullen Bunn, famoso soprattutto per le miniserie di Deadpool. Ai disegni troviamo Mirko Colak (Conan, The Punisher) col suo stile decisamente più realistico e vicino al fantasy, rispetto a Kill the Minotaur. I colori di Maria Santaolalla sono intensi e riempiono con calore le tavole, senza lasciare spazio a chiaroscuri o toni tenui.

In quest’opera la trama segue più da vicino il ciclo cavalleresco classico di re Artù, ma gli ingranaggi che muovono gli eventi sono mossi da un Merlino, vero protagonista di Unholy Grail, ben diverso da quello che Kill the Minotaur e Unholy Grailconosciamo. «Il demone…che non aveva nome nella sua favella infernale, ma che sarebbe stato chiamato Merlino nel linguaggio degli uomini…si protrasse sinistramente nell’ombra.» Da una delle prime frasi del fumetto comprendiamo come Merlino non sia affatto il saggio consigliere di Artù, ma piuttosto una creatura non umana dedita alla violenza e alla manipolazione del genere umano.

Le trame di Merlino e i suoi interventi nello svolgersi degli eventi costituiscono le reali cause dei fatti che tutti conosciamo nell’epica dei Cavalieri della Tavola Rotonda. La spada nella roccia, il matrimonio con Ginevra, l’apparizione di Morgana e Mordred, la ricerca del Graal: ogni cosa è mossa dalle sinistre mani dello stregone. Anche in quest’opera ritroviamo accenni allo stile di Lovecraft, nella rivoltante nascita di Morgana e nella vera e terribile natura della Dama del Lago.

Kill the Minotaur e Unholy GrailI personaggi secondari sono semplici figure di contorno confrontate col rapporto/scontro tra Artù e Merlino. Il re di Camelot è un personaggio tormentato, in balia dei piani astuti di Merlino e sembra incapace di reagire ad un destino tragico. Il demone mago compie i suoi misfatti fino al drammatico e ambiguo finale.

Kill the Minotaur e Unholy Grail sono due fumetti che prendono il mito classico e l’epica medievale e li plasmano per tramutarli in storie d’orrore. Una modernizzazione che da i suoi frutti con due graphic novel  senza fronzoli e ricchi d’azione e violenza. Non è un caso che i due sceneggiatori di Kill the Minotaur stiano lavorando all’adattamento cinematografico del loro fumetto.

Se volete combattere il caldo record di questa estate, correte a recuperare in fumetteria Kill the Minotaur e Unholy Grail. Potrete rinfrescarvi con un bel bagno di sangue!

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