La seconda stagione di Killing Eve ci bussa alla porta…


…mentre Fleabag si è già piazzata sul divano

La seconda stagione di Killing Eve sbucherà sui nostri schermi questa domenica, il 7 aprile BBC America ci catapulterà approssimativamente 30 secondi dopo il tagliente finale della prima stagione e ancora una volta ci proporrà un’altra divertente tappa di questo gustoso inseguimento tra l’agente segreta Eve Polastri e la famigerata killer su commissione Villanelle.
La seconda stagione di Killing Eve si preannuncia essere un altro avvincente capitolo di questo thriller psicosessuale, del quale umorismo macabro e folgorante tensione sessuale, come suoi connotati caratteristici, abbiamo amabilmente chiacchierato qui, qua e quo vadis baby, parlando della sua prima stagione.

Ma iniziando dalla fine ( della prima) la seconda stagione di Killing Eve si apre su quello appena accaduto nella sequenza finale del suo ultimo episodio andato in onda ormai un annetto fa. In “God, I’m tired” l’azione si concludeva con un’Eve spiazzata dalle sue stesse azioni e dall’improvvisa scomparsa di Villanelle dal suo appartamento parigino, appena scoperto dall’agente del MI5, che dopo averlo messo a soqquadro, si era messa ad accoccolarsi sul letto con la stessa Villanelle di ritorno dal loro estenuante viaggio nella sua madre patria Russia; le due protagoniste esauste si erano trovate a confessarsi la loro amorevole ossessione l’una per l’altra per poi finire con una bella accoltellata di Eve alla sua psicopatica preferita, da lì una vertiginosa successione di eventi che portano all’ultima inquadratura sul volto scioccato di Eve che fatica a comprendere cosa sia appena accaduto. La frenesia e la confusione dell’ultimo minuto di quell’episodio saranno il collante per i primi minuti della prima puntata della seconda stagione di Killing Eve che per l’appunto prende il via 30 secondi dopo questi avvenimenti.
Quindi da “Do you know how to dispose of a body?” dobbiamo aspettarci un inizio caotico che probabilmente con lo scorrere dell’episodio porterà ad un ordine di comprensione che ci farà accedere a grandi linee all’ossatura di questa seconda stagione di Killing Eve, che della sua macro narrazione nella prima stagione si è tenuta in serbo alcune fondamentali questioni da approfondire: chi sono i Dodici, l’organizzazione a cui fa capo Villanelle; Carolyn, l’agente segreta a cui deve sottostare Eve è degna di fiducia oppure no e soprattutto come affronteranno la nostra eroina e la nostra anti eroina la loro prima tagliente crisi di coppia, che pare sia stata come una coltellata allo stomaco per entrambe.
Con questi dubbi si apre la seconda stagione di Killing Eve che speriamo trattenga in sé, nel suo stile narrativo la bellezza dei suoi dialoghi tra l’assurdo e il surreale che si vanno ad intingere in macabre situazioni e che rendono il quotidiano un percorso di impensabili insidie da affrontare mentre si da la caccia a quella che dovrebbe essere una spietata assassina ma per la quale non si può che provare una grande simpatia nel suo vederla sottoposta alle fatiche del vivere comune, alle difficoltà che la normalità comporta nel dover fingerla. Speriamo venga mantenuto anche il ritmo e la delizia di certe sequenze, che nel parodiare lo scenario glam dei film di 007 dona affascinanti siparietti di film d’azione che trovano il loro gusto e la loro origine (qualcuno dice) nell’ eurotrash e i suoi musicvideo.

Fleabag seconda stagione

BBC Studios

Nell’attesa di pochi giorni che ci separa dall’uscita della seconda stagione di Killing Eve è bene ritornare alla sua creatrice, Phoebe Waller-Bridge, dalla cui cucina con una Sandra Oh (la nostra Eve Polastri) che impugnava una penna e inscenava una lotta, si è originata la sequenza dell’accoltellamento di Villanelle (per un approfondimento sul processo creativo di questa formidabile penna ecco qui l’articolo).
Phoebe Waller-Bridge è anche la creatrice nonché attrice protagonista di Fleabag, di cui avevo accennato anche in quest’altro articolo, e proprio quasi in concomitanza con l’uscita della sua serie su BBC America ecco che a precederla di qualche settimana su BBC Three è arrivata la seconda stagione di Fleabag, che consiglio vivamente per ingannare l’attesa di Killing Eve poiché anche se su piani narrativi differenti e con una struttura completamente diversa questa serie coglie tutto lo dark humor della sua ideatrice e di cui è intriso anche il serial americano. Ancor più in Fleabag che in Killing Eve lo spostamento tra commedia e tragedia è repentino e dona un malinconico risveglio allo spettatore che ridendo tra una battuta e l’altra, tra un tragicomnico imprevisto e l’altro che accadono alla sfortunata e sboccata Fleabag, si accorge della profonda sofferenza che la affligge, per poi dimenticarsene l’attimo successivo grazie ad una sua uscita senza filtri che la fa amare ed odiare allo stesso tempo.
Quindi se vi va di vedere la neo vincitrice all’Oscar Oliva Coleman diventare un’insopportabile matrigna o magari osservare come Andrew Scott (il Moriarty di Sherlock) diventa l’incarnazione vivente della fantasia sessuale che ha qualcuno sui preti, tra un sospirato “arm touch” e un sussurato “knuckle brush” con il susseguirsi di un’imponente coro di chiesa consiglio vivamente la visione della seconda stagione di Fleabag ( in onda il lunedì sera su BBC Three). In questa il tema portante che ha spinto Waller-Bridge ha donarci altri 6 episodi di questa spudorata e affascinate Fleabag è appunto God vs. Fleabag.
Aspettando la seconda stagione di Killing Eve e recuperando la nuova di Fleabag ecco qui i trailer dell’una e dell’altra:
Villanelle e Eve

e per finire uno dei pochi personaggi televisivi che non ha nome: Fleabag

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