GRAN PREMIO D’ITALIA F1 2017: Hamilton stravince a Monza


Anche quest’anno a Monza, davanti a tribune gremite di ferraristi, va in scena il solito dominio Mercedes: Hamilton sigla il record assoluto di pole (69) e ritorna in testa al mondiale, con tre punti di margine su Sebastian Vettel. La Ferrari ha provato ad attaccare, ma le terribili qualifiche e la strategia obbligata (per tutti) l’hanno “condannata” a subire ben 30 secondi di distacco (1 minuto per Raikkonen) all’arrivo. In breve, la Mercedes ha semplicemente dominato!

LE QUALIFICHE SOTTO LA PIOGGIA

Sin dalla mattinata di sabato la pista era totalmente bagnata, ma tutti erano consapevoli che la gara si sarebbe disputata sotto il sole. Di conseguenza, solo le Williams hanno modificato leggermente il loro assetto per assecondare la pioggia, mentre tutti gli altri hanno apportato le pochissime variazioni consentite dal regolamento (l’assetto delle qualifiche è lo stesso della gara, senza alcuna possibilità di modificarlo) in vista del Gran Premio.

Hamilton si dimostra talento cristallino e nella pista di casa Ferrari sembra un vero e proprio mastino. Domina ogni sessione e controlla tutti gli avversari, senza alcun problema od imprevisto: Bottas fatica a mandare in temperatura le gomme, le Ferrari hanno una cronica mancanza di velocità di punta e la Red Bull deve scontare (con entrambi i piloti) numerose posizioni penalità per la sostituzione di alcuni componenti della power unit. In pratica, non aveva avversari!

Se, da un lato, l’inglese supera Michael Schumacher nella classifica all time di pole position (69), Vettel e la Ferrari mostrano di essere in profonda crisi di prestazione, anche sul bagnato. Sia Kimi che Sebastian si qualificavano in Q2 e Q3 con tempi sempre molto alti e con distacchi pesantissimi, mentre sia Red Bull che i due rookie Ocon e Stroll si piazzavano a “ridosso” delle Mercedes; alla fine, Raikkonen 7° e Vettel 8°, poi diventati 5° e 6° per le penalità delle due Red Bull, hanno mostrato tutti i limiti della vettura su pista come Monza.

DIREZIONE GARA DISCUTIBILE?

Già, la pista di Monza: l’affluenza di pubblico è stata sempre elevatissima in tutti e tre i giorni, ma lo spettacolo andato in scena sabato pomeriggio ha mostrato agli spettatori, per l’ennesima volta, i limiti della direzione gara dal momento che, per via del maltempo, le qualifiche sono andate in scena 2 ore e mezza dopo l’orario previsto.

Se la direzione gara vede che la pista è inagibile (curioso poi il caso dell’asfalto del rettilineo, rifatto ad agosto e che dovrebbe essere drenante, ma che in realtà assomigliava ad una piscina, così come affermato dallo stesso Alonso), dovrebbe avere il coraggio di prendere le decisioni più corrette, sospendendo ciò che deve essere sospeso, per evitare che piloti come Grosjean rischino la vita (la bandiera rossa che ha sospeso per oltre due ore la sessione era stata causata da un suo incidente in rettilineo per aquaplaning).

Pertanto, è inutile stabilire sistemi di “presunta” sicurezza come l’Halo per l’anno prossimo se poi la stessa direzione gara non rispetta le regole, da lei stessa poste: il caso Bianchi ce lo siamo ancora dimenticato?

Se la pioggia rende il tracciato inagibile (ovvero: se la pista non drena abbastanza l’acqua) e se le monoposto non possono essere modificate per essere più stabili e sicure sul bagnato, come si fa ad autorizzare la sessione cronometrata?

In definitiva, si può dire che Grosjean è stato estremamente fortunato perché su un rettilineo scivoloso come una saponetta, dove si raggiungono velocità di punta di oltre 330 km/h (a momenti anche sul bagnato), in condizioni di visibilità scarsissima, il fatto che ne sia uscito indenne è più da attribuire al caso che al savoir faire della direzione gara.

LA GARA

Hamilton ha preso immediatamente il largo ed è stato inquadrato solo sul podio. Ha mantenuto costantemente a 3 secondi e mezzo il suo compagno di squadra, Bottas, autore di alcuni pregevoli sorpassi senza DRS (merito del motore, aggiungo) dopo una partenza non felice: Raikkonen, infatti, giunto quinto al traguardo, l’aveva scavalcato in partenza con una manovra “maschia”. Vettel, dopo qualche giro per scaldare le gomme, ha superato in progressione Raikkonen, Stroll ed Ocon, ma senza avere il ritmo per raggiungere le due Mercedes: l’unica preoccupazione è arrivata negli ultimi giri quando Ricciardo si stava rifacendo sotto.

L’australiano, ultimamente, sta sfoderando prestazioni eccellenti, come quella di oggi, quando con una strategia molto più aggressiva nel finale (partiva 16esimo con gomme Soft) grazie alle sue SuperSoft, ha superato “con una staccatona” da cineteca Kimi Raikkonen, ponendosi all’inseguimento di Vettel per il terzo gradino del podio. Pur guadagnando 1 secondo al giro, Ricciardo non è riuscito nell’intento, ma ha mostrato di che pasta è fatto (per l’ennesima volta).

Encomio speciale per Ocon: dopo una qualifica strepitosa, sfrutta la chiusura di Hamilton su Stroll per superare quest’ultimo alla prima curva; per il resto della gara, amministra le gomme e tiene dietro le due Williams.

PAGELLE GRAN PREMIO MONZA F1 2017

HAMILTON: Bravissimo in tutto: solido in qualifica, mago della pioggia, cronomen in gara. Impossibile batterlo. Non ha commesso nessuno sbaglio (tranne, forse, una leggera sbavatura all’uscita della variante della Roggia). Va via da Monza con record assoluto di pole, vittoria e vetta del campionato. VOTO 10: STA RISCRIVENDO LA STORIA

BOTTAS: il finlandese si guadagna la pagnotta, svolgendo un egregio lavoro da operaio del volante. Senza fronzoli, si prende la seconda posizione, scortando il suo compagno di squadra. Il rinnovo si avvicina. Supera di motore Raikkonen, senza aver bisogno di DRS. E fortuna che Toto Wolff ha dichiarato che non hanno usato tutta la potenza…VOTO 8: BODYGUARD BIONDO

VETTEL: il pilota teutonico prova a regalare qualche emozione al pubblico strepitoso di Monza, ma le qualifiche l’avevano “condannato” al podio. Non aveva il ritmo per avvicinarsi alle Mercedes, a momenti doveva difendersi da Ricciardo. Il presidente Marchionne ha dichiarato che gli “girano…”, ma Vettel sa che una gara così può capitare. La riscossa dovrà arrivare già da Singapore. VOTO 8: SEB IL SAGGIO

RICCIARDO: l’australiano, da quando capitano tutte le sfortune a Verstappen, ha cominciato a sfoderare siparietti e prestazioni assolute. Durante le qualifiche, prende in prestito una telecamera e con la scusa di filmare i vicini di box, si infila nel garage dei tedeschi ed inquadra il retrotreno della Mercedes; in gara, diventa un giocatore di rugby e placca tutti gli avversari. Stupendo il sorpasso, da cuore in gola, su Raikkonen alla fine del rettilineo. VOTO 9: FOR PRESIDENT

RAIKKONEN: il finlandese dichiara di avere problemi al retrotreno dopo quasi cinque giri, il suo ritmo blando è comunque sufficiente a superare Stroll ed Ocon. VOTO 6: IL QUINTO ELEMENTO

OCON: il francesino ci regala una bella gara, con qualifiche pazzesche e gara consistente, “strollandosi” di dosso Stroll, Massa e il suo “amico/nemico” Perez. VOTO 8: IL FUTURO STA ARRIVANDO A MATURAZIONE

STROLL: il giovane pilota Williams conferma la tradizione dei piloti canadesi come maghi del bagnato: in qualifica vola e si concede, pur con aiuto, la seconda posizione. In gara, spiattellamento a parte, non commette grossi errori, anche se perde il confronto diretto con Ocon. VOTO 7: RAMPANTE?

MASSA: il brasiliano fa da ombra a Raikkonen prima e a Stroll dopo, poi si francobolla dietro al compagno di squadra per “spingerlo” il più possibile dal momento che, da dietro, arrivava Perez con tutta la cavalleria messicana. Risultato buono. VOTO 7: STAVOLTA L’ALLIEVO SUPERA IL MAESTRO

PEREZ: a causa del contatto con Verstappen è costretto a rimontare dalle retrovie, ma riesce ad avvicinarsi al gruppo dei primi. Ciò vuol dire che è andato molto forte, nonostante Ocon gli sia arrivato davanti. VOTO 6: IL SERGIO FURIOSO

VERSTAPPEN: l’olandese è proprio sfortunato, ma ci mette anche del suo. Prima la penalità per la sostituzione di mezzo motore, poi la partenza dove arriva come un torello che gli provoca la foratura dello pneumatico. La rimonta è furiosa negli ultimi giri, ma il danno è fatto. VOTO 5: AUTOLESIONISTA…ALLA TAFAZZI

MAGNUSSEN – KVYAT – HULKENBERG – SAINZ: non arrivano a punti, ma avevano tutti l’auto semi-rattoppata per vari guasti. Le loro prestazioni sarebbero positive, ma il mancato arrivo nei primi dieci li condanna a rimandare alla prossima gara i loro propositi di punti iridati.

GROSJEAN: il botto durante le qualifiche lo condiziona, la partenza pure, lo spiattellamento durante il sorpasso di Verstappen, lo condannano alle retrovie. VOTO 4: WEEK END COMINCIATO MALE, FINITO MALISSIMO

VANDOORNE – WEHRLEIN – ALONSO – ERICSSON – PALMER: ritirati. Ad Alonso, durante la driver parade, si è rotto il motore della propria auto d’epoca, costringendo a salire su quella di Palmer. Durante la gara, al contrario di Spa, tempesta il proprio muretto di richieste relative alla posizione di Palmer (reo di non avergli restituito la posizione durante un sorpasso azzardato). L’inglese della Renault è poi costretto al ritiro. S.V. KARMA E SANGUE FREDDO…

Un pensiero a tutti gli uomini della CEA che assicurano, da 50 anni esatti, la sicurezza dei piloti e degli spettatori nel tempio della velocità (e non solo!).

Potevamo essere angeli, abbiamo deciso di essere Leoni

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