Road to Scotland: viaggio in Scozia in 16 tappe (+2) – Day 16 Edimburgo
Edimburgo, Day 16 – 3,6 miglia (1h 30′ a piedi)
Non c’è tempo per pensare all’ultimo giorno di visita del nostro viaggio in Scozia: abbiamo cose fantastiche da vedere nella splendida Edimburgo. Scegliamo di esplorare bene e a fondo tre sole attrazioni, piuttosto che vederne parecchie frettolosamente. Con una camminata di circa mezz’ora giungiamo alla prima tappa: il National Museum of Scotland in Chambers Street, a sud del Royal Mile.
Questo enorme edificio è certamente il museo più completo e meglio allestito della Scozia e, come spesso accade nelle grandi città anglosassoni, è gratuito, cosa che mi fa letteralmente impazzire. L’esposizione è divisa in numerose sezioni, tutte ricche di contenuti multimediali e attente alla presenza dei più piccoli, con giochi educativi, quiz e molto altro. Per vedere in maniera esaustiva tutto il museo servirebbe di sicuro più di un giorno, noi decidiamo di dedicargli almeno 4 ore.
Si comincia la visita salendo alla Grand Gallery, un ampio atrio di forma ellittica su cui si affacciano i vari piani della struttura, un buon punto per cominciare ad orientarsi. La sezione archeologica parte dal piano interrato con “Early People” dedicata alla preistoria e ai popoli che hanno abitato la Scozia fino alla sua unificazione, come gli Scoti, i Pitti e i Vichinghi. Vi è anche una interessante sala con diorami che spiegano l’evoluzione della fauna e della flora Scozzese, intitolata “Beginnings”. La parte denominata “Kingdom of Scots” descrive il periodo dal 1100 d.C. agli inizi del XVIII secolo, e contiene pezzi pregiati come la scacchiera di Lewis, l’arpa di Maria Stuart o la replica della sua tomba (l’originale si trova a Westminster Abbey a Londra).
Le sale ai livelli superiori di questa parte dell’edificio continuano il percorso storico della nazione: “Scotland Transformed” esamina nello specifico il periodo giacobita e i secoli XVIII e XIX (delizioso il set di utensili da cucina da viaggio di Bonnie Prince Charlie), mentre “Industry and Empire” si focalizza sui cambiamenti portati dalla Rivoluzione Industriale nel 1800.
Una delle sezioni più amate dai bambini è senza dubbio quella dedicata alla scienza e alla tecnologia. Nonostante io non sia particolarmente attratto da queste materie, è indubbio che l’esposizione invoglia ad esplorare e curiosare in ogni angolo. Il punto di forza delle sale, comprendenti un grande atrio e suddivise in 3 piani, è la possibilità di interagire con pressoché qualsiasi pezzo in mostra, e fare veri e propri esperimenti per comprenderne il funzionamento. Mia figlia è rimasta ammaliata dalle sezioni “Explore”, “Making It”, “Tecnology by Design”, “Enquire”, “Energise”.
Ritornando verso la Great Hall, al piano primo si incontra una sala piena di meravigliosi abiti che ospita la sezione “Fashion and Style” dove potrete osservare la Harris Tweed suite di Vivienne Westwood. Sopra quest’area si trova una stanza che contiene alcune opere d’arte moderna, come una scultura di Pablo Picasso dal nome di Capra. La zona riservata alle culture del mondo conserva manufatti stupendi che illustrano il folklore e l’etnologia di Maori, popoli del Pacifico e di culture antiche come Egizi, civiltà dell’Estremo Oriente. Da non perdere il corredo funebre di Qurna, il sarcofago di Khnumhotep, le barche maori e gli strumenti musicali dall’Oceania e dall’Africa.
L’ultima parte del nostro tour del museo è riservata alla natura. Nelle sezioni “Animal World”, “Animal Senses” e “Survival” troviamo un’altra vasta sala con una miriade di creature in resina su piedistalli o fluttuanti per aria, appesi a fili. Partendo dagli scheletri di Stegosauro e di Tirannosauro, si continua con una selva di animali provenienti da tutto il globo: una esposizione che fa la gioia dei bambini, che possono apprendere numerose informazioni dai pannelli esplicativi e dai quiz che si possono fare. A fianco le sale chiamate “Earth in Space”, “Restless Earth” e “Adventure Planet” sono vere e proprie stanze di apprendimento dedicate al pianeta Terra, con giochi istruttivi per grandi e piccoli.
Dopo una esplorazione soddisfacente, ci gustiamo una ottima zuppa e un panino all’eccellente ristorante del museo, prima di tornare alla strada più famosa di Edimburgo. Imbocchiamo il Royal Mile verso est e ci fermiamo alla High Kirk of St. Giles, l’unica chiesa parrocchiale sopravvissuta della Edimburgo medievale. In questo edificio di impianto normanno, ma modificato successivamente in stile gotico, predicava il fervente protestante John Knox nella prima metà del XVII secolo.
L’interno è austero, ma abbellito da sensazionali vetrate policrome in stile preraffaellita, in particolare quella realizzata da Edward Burne-Jones e quella dedicata al poeta Robert Burns. Da non perdere dentro l’edificio anche le statue di John Knox e il rilievo in bronzo raffigurante Robert Louis Stevenson. Il vero highlight della chiesa meglio conosciuta di Edimburgo è senz’altro la Thistle Chapel, progettata nel 1911 come cappella privata per i sedici cavalieri del Nobilissimo Ordine del Cardo: gli intagli del legno, le decorazioni della volta e i simboli araldici stravaganti sono di grande impatto.
Passeggiando con calma e ammirando i palazzi che si affacciano sul viale pedonale, ci dirigiamo all’estremità orientale del Royal Mile. Ad attenderci troviamo l’Holyroodhouse Palace, la residenza reale di Edimburgo che soppiantò nel Rinascimento il meglio fortificato ma più scomodo Edinburgh Castle. L’edificio costituito da parti cinquecentesche e seicentesche, è tutt’oggi meta del soggiorno estivo della Regina del Regno Unito, una tradizione iniziata dalla Regina Vittoria.
Per visitare il complesso è necessario unirsi a una visita guidata che concede però molta autonomia, perché si viene dotati di un’audioguida interattiva personale, attivabile dai visitatori in ogni stanza. Le spiegazioni sono anche in lingua italiana e comprendono stimolanti giochi o attività che coinvolgono anche i bambini. Purtroppo non è possibile fotografare gli interni.
La prima parte della visita si sviluppa negli appartamenti di rappresentanza con magnifici soffitti e arazzi. La stanza più imponente è certamente la Great Gallery, dove sono appesi 89 ritratti commissionati nel ‘600 all’artista olandese Jacob de Wet per raffigurare la dinastia reale della Scozia, fin dalle origini mitologiche risalenti al IV secolo a.C. Nello studio del re, il King’s Closet, si trova il dipinto che illustra il ritrovamento di Mosè, realizzato per collegarsi direttamente con Scota, la figlia del faraone che ritrovò il profeta neonato, dalla quale discenderebbe il popolo scozzese.
La seconda parte del tour si addentra negli appartamenti storici, la parte più antica del complesso situata nella torre rotonda del ‘500. In queste stanze si respira la storia drammatica di Maria Stuart: nel piccolo studio fu assassinato nel 1566 il segretario privato della regina, l’italiano Davide Rizzio, sospettato dal marito Lord Darnley di tradimento. Rizzio fu accoltellato 56 volte di fronte agli occhi sgomenti della regina e trascinato fuori passando per la camera privata di Maria. Fino a poco tempo fa una macchia nel pavimento in legno pareva indicare la chiazza di sangue del povero malcapitato, ma si è recentemente scoperto che era un falso. Nello studio oggi si possono ammirare diversi oggetti appartenenti a Maria Stuart o legati a lei, come alcuni pregevoli ricami della regina stessa o il dipinto fatto dal francese François Clouet.
Usciti dal palazzo è possibile ammirare la grandiosa Holyrood Abbey, di cui rimane la navata priva di volta e alcuni pilastri interni. Nel portale orientale resta una fine decorazione risalente all’epoca di re David I, mentre gli altri elementi sono aggiunte posteriori di fine XII e inizio XIII secolo, realizzati in stile gotico, come la torre occidentale e il portale ovest. Dentro questo edificio, modificato e in parte demolito durante la Riforma, sono sepolti i sovrani Davide II, Giacomo II e Giacomo V, oltre a Lord Darnley, marito di Maria Stuart.
Dopo una breve passeggiata nel parco dell’Holyrood Palace, dove vengono ancora oggi date feste fra le più sontuose di Edimburgo dalla famiglia reale, ci dirigiamo verso la Tolbooth Tavern, che abbiamo scelto per la cena. La parte bassa dell’edificio è adibita a pub, con coloriti avventori già intenti a consumare birre alle 18.30, mentre la sala rialzata ha tavoli più riservati per famiglie.
Finalmente vinco lo scetticismo e decido di assaggiare l’haggis, il piatto nazionale, presentato come una torretta su un paté di patate e una copertura di zucca: un sapore deciso, prorompente, ma in effetti di notevole equilibrio e certamente da ricordare. L’ultima sera è giusto concedersi un bis tra gli assaggi di whisky, quindi degusto un Edradour 10 anni e un Highland Park 18 anni. Il commiato dalla Scozia non può essere più dolce di così.
PROSSIMO E ULTIMO APPUNTAMENTO DOMENICA 29 SETTEMBRE CON L’EPILOGO
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Other Tips (alternative di visita a Edimburgo)
- Statua equestre di re Carlo II, Heart of Midlothian e Mercat Cross: nei dintorni della chiesa di St. Giles sorgono queste attrazioni che rappresentano il cuore pulsante della città di Edimburgo.
- Mary King’s Close: una attrazione originale e sorprendente visitabile tramite un tour guidato da figuranti in costume. Si tratta di una serie di stanze inferiori di un quartiere in parte demolito, rimaste intatte e coperte dagli
edifici costruiti in seguito.
- Museum of Childhood: una miriade di giocattoli moderni e d’epoca, come case di bambole, orsacchiotti, treni a vapore e marionette, che attraggono moltitudini di bambini ogni giorno.
- John Knox’s House: da poco riaperta al pubblico, questa antica abitazione dovrebbe essere appartenuta al famoso predicatore della Riforma e conserva vivo l’aspetto esteriore di come doveva apparire una casa nel XVI secolo.
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The People’s Story Museum: una interessante esposizione riguardante la vita quotidiana dei cittadini di Edimburgo nel corso dei secoli, con modellini, audiovisivi e pannelli. C’è anche una ricostruzione di un tipico pub scozzese.
- Canongate Kirk: chiesa in stile arcaico con pianta a croce del 1688, con adiacente cimitero dove sono sepolti illustri uomini di Edimburgo.
- Museum of Edinburgh: un singolare museo che conserva alcune delle insegne più antiche della attività della città, oltre a manufatti artigianali in vetro, argento e ceramica.
- Queen’s Gallery: accanto all’Holyroodhouse Palace questa galleria ospita a rotazione le opere d’arte della Royal Collection. Non sempre è aperta al pubblico, ma in occasione di mostre temporanee è possibile ammirare capolavori di Leonardo da Vinci o i gioielli di Fabergé.
- Dynamic Earth: in Holyrood Road questo museo all’avanguardia illustra la nascita del pianeta Terra con video spettacolari e sale dedicate all’evoluzione. Una attrazione che stupisce e affascina i bambini.
- Holyrood Park: alle spalle del palazzo reale si trova una vasta area verde dominata dall’altura chiamata Arthur’s Seat, un vulcano spento alto 247 metri. Dall’alto della sua sommità si gode un panorama fantastico di Edimburgo e si possono percorrere diversi sentieri che portano al Duddingston Loch o ai Samson’s Ribs, un gruppo di colonne basaltiche simili a Staffa Island.
- The World’s End: se c’è una cosa che permette di comprendere bene Edimburgo sono i suoi pub storici. The World’s End è forse il migliore esempio di pub
tradizionale della città: regalatevi una visita a questo luogo carico di fascino.
Eating & Sleeping
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Tolbooth Tavern: nella parte orientale del Royal Mile, presso l’Holyrood Palace, si trova questa antica taverna costruita nel 1591. L’atmosfera è alquanto calorosa, il personale cordiale e disponibile, la sala rialzata ospita famiglie con bambini, pur non perdendo il suo carattere di pub. È anche un luogo infestato da fantasmi (vedi la sezione Stranger Things).
- Per il pernottamento a Northumberland Street, leggere l’articolo precedente.
Books
- Vita di Maria Stuarda di Stefan Zweig (Bompiani) e Maria Stuarda: regina di Scozia di Antonia Fraser (Sansoni o altre edizioni) sono due ottimi volumi per conoscere la vita travagliata della più amata sovrana scozzese. Io personalmente ho scelto il libro della Fraser e l’ho trovato ricco di dettagli storici e piuttosto attinente alla realtà.
Kids
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Il National Museum of Scotland è sostanzialmente un immenso parco giochi didattico per qualsiasi bambino. Anche chi non ama particolarmente gli spazi espositivi chiusi sarà conquistato dagli esperimenti da fare nella sezione di scienze, dai giochi e dai costumi da indossare nella parte archeologica e dalle meraviglie dell’area dedicata alla natura. Concedete a questo museo parecchie ore: è gratuito e non ve ne pentirete!
- La visita al palazzo di Holyroodhouse è piacevole anche per i bambini, grazie all’audioguida interattiva
compresa nel prezzo del biglietto. Mia figlia si è divertita un sacco a scoprire sul touchpad l’aspetto antico delle stanze visitate, comparandole con quelle odierne.
- I tanti negozi di souvenirs che vendono abbigliamento, cibi e bevande, giochi e ricordi, sono naturalmente un richiamo forte per i più piccoli: dedicate un po’ di tempo a girovagare per il Royal Mile e magari provatevi un kilt!
Stranger Things
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Nella sezione “Explore” del National Museum of Scotland si trova un ospite famosissimo: la pecora Dolly, primo mammifero ad essere clonato nel 1996. Il suo corpo imbalsamato ruota in maniera un po’ inquietante su una base della sala, per ricordare i progressi della clonazione.
- Nel 1637 all’interno della High Kirk of St. Giles la venditrice ambulante Jenny Geddes espresse in maniera energica il suo disappunto nei confronti di John Knox, che predicava con fervore l’introduzione del libro di preghiere in inglese e del governo episcopale. Una
targa nella navata nord indica il punto in cui la donna scagliò lo sgabello sul quale era seduta contro il predicatore, che fu poi cacciato dalla folla inferocita.
- Edimburgo è la patria di una delle stranezze culinarie più assurde che abbia mai sentito: la Mars-bars. Si tratta della famosa barretta di cioccolato e caramello Mars, che viene ricoperta da una pastella e fritta nel lardo o nell’olio bollente. Se volete provare questa esperienza unica, ma tutto sommato gradevole, che metterà alla prova il vostro colesterolo, andate al Clam Shell in High Street, poco oltre la chiesa di St. Giles.
- Si dice che alla Tolbooth Tavern sia stato esorcizzato, senza ottimi risultati, un fantasma: il personale ancora oggi afferma di sentire sbattere vetri e di trovare bottiglie e bicchieri rotti senza motivo. È anche probabile che l’alcool consumato in quantità aiuti!
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