Zanzotto s’augura che lo smembrare diventi sempre più zitto


Zanzotto s’augura che diventi sempre più scuro. La parola normale ci pare sempre “di troppo”, mentre “innesta” la comprensione d’una frase. L’albero sul serio ha “l’oscurità” delle radici; qualcosa da percepire persino fra i rami all’aperto? Un significante comporta “l’innesto” nel significato. Ma la parola poetica non deve ergersi come quella per una comprensione (nel dibattito fra due persone, da un regolamento generale, dentro le essenze degli oggetti ecc…). Piuttosto l’innesto si percepirà “nell’oscurità” d’un dare per avere. Qualcosa cui appartenga la forma d’un fornice. La memoria per Zanzotto avrebbe pensieri innestati nella sua “stiva” (sotto “l’oscurità” dell’oblio). Tutte le parole escono dalla bocca; ma quelle poetiche esporrebbero un “dito” per “chiave di volta”, abbisognando di “tapparne” la comunicazione comprensiva. Francesca è stata inquadrata innanzi ad una scultura di Matteo Pugliese. Là, si percepisce lo sforzo di poter varcare una soglia addirittura murata. Soprattutto nei musei, l’arte s’erge perché il pubblico ne fruisca (e partendo materialmente dall’affissione d’un quadro). Lo smembramento della figura guadagnerebbe una certa fluidità, addosso al muro. Qualcosa che s’avvicini all’innesto, sospesa “l’oscurità” del… mimare (fra il braccio destro di Francesca e l’unico ancora rimasto alla scultura), laddove il dare per avere si risolverà nello “scherzo” d’una caricatura. Molto “seriosamente”, invece, il dito di bronzo qui “ci tapperebbe la bocca”, o comunque “postulerebbe” la nostra “attenzione”. E’ il dettaglio più a chiave di volta per l’intero allestimento di Matteo Pugliese. Quanto noi dovremo “rispettare” lo sforzo della risalita, da parte della figura scolpita? Il dito di bronzo si ricorderebbe dal suo monito… Ma su quello Francesca avrebbe favorito un radicamento, e mediante il “tappo” dell’ironia.

Francesca Bonzano & Giuseppe Fissore

 

Bibliografia consultata:

AA.VV., Audio antologia della letteratura italiana: Volume II (dal 1800 al 1900), Il Narratore, Zovencedo 2015

 

 

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

La modella non professionista Francesca Bonzano attualmente vive a Milano. Lei ha studiato Economia aziendale e management, presso l’Università “Cattolica”. Francesca è appassionata d’arte contemporanea. Le piace anche la filosofia estetica di Gillo Dorfles.

Il fotografo non professionista Giuseppe Fissore è originario di Moncalieri (TO). Egli ha studiato Economia, in varie università (a Torino, a Brighton, a Los Angeles, a Milano). Giuseppe s’interessa molto di arredamento e design.

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