Come sono nati gli agrumi? Storia di mandarini, arance, limoni e pompelmi


Belli, profumati e colorati; gli agrumi ci avvolgono con i loro colori sgargianti e il loro profumo inebriante. Simbolo della zona mediterranea, in alcuni casi gli agrumi sono diventati parte integrante del territorio, come i famosi limoni di Sorrento.

Sono così diffusi che siamo abituati a darli per scontati; eppure questi frutti deliziosi non sono sempre esistiti. O, almeno, non nelle forme in cui siamo abituati a vederli oggi: ci sono voluti secoli di innesti, osservazioni e sapere contadino per giungere anche solo ai frutti più diffusi.

E pensare che tutto è nato grazie all’incrocio di tre soli agrumi.

Come sono nati gli agrumi: la prima generazione

Un’importante ricerca pubblicata ormai anni fa, mostrava un risultato importate nell’ambito della ricerca tassonomica agraria.

Sequenziando e analizzando il Dna di 43 agrumi tra i più diffusi e consumati ai giorni nostri, ci si accorse che tutte discendevano direttamente da tre specie: il mandarino (Citrus reticulata), il cedro (Citrus medica) e il pomelo (Citrus maxima). Avete capito bene: l’arancia e il limone sono “figlie” di questi agrumi!

Per capire come sono nati gli agrumi, bisogna trovare i più antichi. Come i pomelo, per esempio

Il pomelo è l’agrume più antico coltivato dall’uomo. Per capire come nascono gli agrumi bisogna partire da qui (Credits: 海峰 陆 da Pixabay)

A loro volta, queste tre specie pare derivino tutte da un unico antenato comune, apparso intorno all’era terziaria (20-30 milioni di anni fa), nelle zone del Sud-est asiatico. Con il tempo, le tre specie sopracitate sono andate perfezionandosi, occupando una zona ben precisa del continente asiatico.

Pare infatti che il cedro si sia sviluppato nel nord-est dell’India e della Birmania, il pomelo a sud-est dell’Indocina e il mandarino a sud-est della Cina. Con l’arrivo dell’agricoltura e degli scambi commerciali, queste specie ebbero più occasione di incrociarsi.

Arance e limoni per tutti!

È molto divertente in realtà scoprire come sono nati gli agrumi. È un po’ come quando da bambino ti dicevano che per ottenere l’arancione dovevi mischiare il giallo e il rosso. Allo stesso modo, l’arancia dolce è nata dall’incrocio tra il mandarino e il pomelo, e in base alla varietà di mandarino si poté distinguere tra arancia dolce e arancia amara. Il limone invece nasce dall’incontro tra l’arancia amara e il cedro.

Questi incroci sono abbastanza antichi; la nascita della specie dell’arancia per esempio è stata calcolata intorno ai 4000 anni fa. Infatti, si hanno diverse testimonianza scritte sul fatto che molte civiltà mediterranee conoscessero gli agrumi, come gli antichi Greci.

Com'è nato il limone? Dall'incrocio tra l'arancia amara e il cedro

L’oro giallo, donato dagli Arabi ai popoli mediterranei (Credits: Rene Rauschernberger da Pixabay)

In particolare tra i Romani era molto usato il cedro, anche se non in cucina. Plinio il vecchio lo cita nella sua opera Naturalis historia, affermando che non sia un frutto edibile, ma molto apprezzato nella sfera medica. Infatti era largamente impiegato contro l’alito cattivo, mal di stomaco e le doglie delle donne incinte.

Bisognerà aspettare l’arrivo degli Arabi in Sicilia, intorno al decimo secolo dopo Cristo, per assistere alla diffusione delle coltivazioni di arance e limoni, prima in Italia e poi in Spagna.

Come sono nati gli altri agrumi

Sappiamo bene che la lista degli agrumi non si ferma solo a limoni e arance, anche se fino a qualche secolo fa la cosa era proprio così.

Infatti, tutte le altre cultivar di agrumi (cioè le loro varietà) hanno meno di quattro secoli e sono nate negli angoli di mondo più disparati. Il pompelmo, per esempio, è nato nelle isola Barbados intorno al 1700, dall’incrocio tra un’arancia dolce e un pomelo.

Le clementine sono apparse circa un secolo fa in Algeria e si devono all’incontra tra un arancia dolce e un mandarino; il lime si è originato dal limone e il cedro, mentre il mapo è l’incrocio tra il mandarino e il pompelmo.

La prima traccia di una coltivazione di bergamotto è datata intorno al 1750 a Reggio Calabria a nome di un certo Nicola Parisi, che ebbe l’acume di coltivare questa nuova varietà di agrume, nata da una mutazione spontanea dell’arancio amaro. Ad oggi il bergamotto è ancora uno dei prodotti di spicco dell’agricoltura calabra.

Coltivare agrumi oggi

Oggigiorno, la coltivazione degli agrumi ha un ruolo importante per tutte quelle zone con il clima mediterraneo, fondamentale per la loro crescita. Gli agrumi non solo vengono prodotti e direttamente consumati, ma vengono ampiamente usati per la produzione di bevande, marmellate, gelatine e aromi.

L'arancio è il primo agrume nato, dall'incrocio tra mandarini e pomeli

Come sono nati gli agrumi? Con il tempo; l’arancia è stato il primo (Credits: Hans Braxmeier da Pixabay)

A tutta la filiera alimentare, bisogna citare anche il volume di agrumi richiesti anche dal settore cosmetico e dei profumi, anche se sempre più si preferisce fare ricorso agli aromi di sintesi invece che di quelli estratti.

Si tratta insomma di una coltivazione che ogni hanno registra un guadagno netto abbastanza positivo, nonostante negli ultimi anni i gusti dei consumatori stiamo mirando sempre più spesso verso i frutti tropicali.

Il vero pericolo per i produttori di agrumi sono le conseguenze dei cambiamenti climatici. Inverni caldi e asciutti, estati torride e secche, fortissime raffiche di vento vanno ad accentuare la fragilità di queste piante. Si spera per tanto che questi bellissimi alberi riescano ad adattarsi al nuovo mondo, perché sarebbe davvero difficile immaginarsi il sud dell’Italia o della Spagna senza i suoi alberi di arancia o di limoni.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi