
L’era dell’oro bianco – Il litio e la transizione energetica
Il dibattito sulla necessità incombente di abbandonare il petrolio come fonte energetica primaria a favore delle fonti rinnovabili è sempre più incalzante. Pian piano tutti stiamo cominciando ad abituarci all’idea, tanto che la faccenda trova pian piano più spazio anche nelle agende di sempre più politici. Ciò che ancora sfugge ai più, tuttavia, è che non può avvenire nessuna transizione energetica senza il litio.
È proprio così: litio e transizione energetica sono un binomio indissolubile: senza il primo non può assolutamente esistere neanche il secondo, è inutile anche solo parlarne.
Il perché il litio sia così fondamentale in realtà è abbastanza banale. Ed è legato alle batterie.
Litio e transizione energetica: questione di batterie
Attualmente la produzione di energia, di qualunque origine essa sia, non prevede che sia accumulata in qualche modo ma che venga prodotta, trasportata e immediatamente consumata o dispersa. Questo perché si dà per scontato che ci sia sempre petrolio, o gas, o carbone che faccia funzionare la centrale.
L’utilizzo invece di energia da fonti rinnovabili ha fatto sorgere un grosso dubbio: cosa facciamo se quel giorno c’è poco vento oppure e piove e il sole è coperto? Non si può certo pensare di chiudere la centrale per giorni.
Da qui, dunque, la necessità sempre più urgente di riuscire ad accumulare l’energia prodotta in eccesso; l’unico modo che ad oggi conosciamo per farlo è utilizzare le batterie. E quelle di litio sono le migliori in circolazione.

Ad oggi, il litio si trova principalmente nelle batterie di cellulari e portatili (Credits: Firmbee da Pixabay)
Attualmente l’energia da fonti rinnovabili è ben lontana da poter fronteggiare la domanda nazionale di qualsiasi Paese al mondo, e quindi le batterie al litio vengono principalmente impiegate nel campo dell’informatica, visto che non esiste laptop o cellulare che non ne abbia una.
Ma l’emergenza climatica ci spinge a guardare sempre di più verso di loro. E a investire sempre di più sull’uso di batterie in qualsiasi ambito. Pensate alle auto: macchine elettriche e ibride sono ormai una realtà e si spera che dal 2033 (cioè tra 11 anni) non siano più in circolazione motori a benzina o diesel.
Ma per rendere queste macchine competitive già da adesso è fondamentale garantire un’autonomia di molti chilometri e una ricarica rapida ed efficace. Ecco quindi come ancora una volta la risposta sembra essere una grossa batteria al litio.
Ma cos’è questo litio e dove si trova?
Vi presento monsieur Litio
Il litio è un elemento chimico con numero atomico 3; sulla tavola periodica lo trovate subito sotto l’idrogeno, di fianco al berillio, e fa parte del gruppo chimico dei metalli alcalini.
Questi metalli sono famosi per essere molto instabili – li avevamo già incontrati come responsabili dei colori dei fuochi d’artificio. Si tratta di un metallo bianco-argentato con una densità così bassa da essere tra i metalli più leggeri al mondo, tanto che galleggia addirittura sul petrolio.
Ma ancora prima che si parlasse di litio e transizione energetica, questo elemento ha conquistato le luci della ribalta per un altro motivo. Agli inizi del XX secolo si credeva che molte patologie fossero un accumulo di acido urico e che il litio fosse la panacea di tutti i mali. Si cominciò persino a metterlo nell’acqua minerale e nella birra.

Prima che si parlasse di litio e transizione energetica, il litio veniva prescitto come medicina (Credits: HeungSoon da Pixabay )
Verso gli anni Quaranta, il più comune sale da cucina fu sostituito dal litio cloridrato, indicato soprattutto in pazienti con problemi cardiovascolari. Ma con il passare del tempo non fu difficile riconoscere l’affaticamento dei reni e altri problemi di salute come sintomi da intossicazione acuta da litio.
Il litio fu subito bandito da tutti gli ambiti, ma non da quello medico. Infatti, prescrivendo litio per qualsiasi tipo di problema, ci si accorse presto che questo in qualche modo riusciva ad alleviare i disturbi depressivi.
Ad oggi, nonostante i pesanti effetti collaterali sul corpo dei pazienti, non si è ancora trovato un valido sostituto del litio nella cura della depressione bipolare. Questo elemento è un efficace stabilizzatore dell’umore, capace di limitare le oscillazioni e prevenire stati maniacali e depressivi
La geopolitica del litio
Ma torniamo a parlare di litio e transizione energetica. Il litio è tra i primi trenta elementi più abbondanti in natura, ma ci sono due problemi.
Può essere ricavato direttamente dalle miniere, oppure per evaporazione di masse d’acqua salata. Quest’ultimo è il metodo principalmente usato nei Paesi latini, in cui il litio viene proviene da grandi laghi sotterranei.
Gli abitanti denunciano la mancanza d’acqua che servirebbe per i loro allevanti e coltivazioni, accusando proprio le attività di estrazione del litio. Ad oggi però mancano ancora dei report ufficiali, che smentiscano o mettano in relazione la siccità della zona con le attività sulla falda.
Il secondo problema è che il litio non è distribuito in modo uniforme sul nostro pianeta. I maggiori filoni estrattivi si trovano in America latina, Australia e Cina e qualcuno comincia già a parlare di geopolitica del litio.

Il litio e la transizione energetica cambieranno gli equilibri dell’attuale geopolitica (Credits: cebbi da Pixabay)
I più pessimisti pensano sia solo questione di tempo prima che le stesse guerre che si sono combattute per il petrolio si combatteranno per il litio. I più ottimisti invece credono che la quantità di litio sul pianeta sia così elevata che il pericolo non sussiste. Il vero problema per loro è che, una volta estratto, questo litio non possa essere usato al meglio e che bisogna investire sempre di più su finanziamenti e studi per ottimizzare le batterie al litio.
L’ Europa, che da decenni ha abbandonato l’attività estrattiva e che non può certo vantare ricchi giacimenti di litio, sta investendo molto sulla ricerca del recupero del litio da batterie usate. In questo modo, spera di non trovarsi impreparata quando le batterie esauste delle macchine saranno un problema da smaltire.
Insomma, ormai il ruolo del litio nella transizione energetica è chiaro a tutti. Non ci resta che vedere come va a finire.
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