La relazione tra linguaggio e regolazione emotiva – Il club degli emotivamente confusi


Vi è mai capitato di sentirvi arrabbiati e di non sapere perché? Oppure di sentire quel non so che, magari quell’ansia a caso e di non saper esprimere ad alta voce come vi sentite? Benvenuti! Fate ora parte del Club degli Emotivamente Confusi (Clemoco per gli amanti degli acronimi). Oggi parliamo della relazione tra linguaggio e regolazione emotiva.

Le emozioni tra animali e uomo

Spesso dico che l’essere umano è un animale. Non ce lo dobbiamo mai dimenticare. Per questo motivo, come noi esseri umani, anche i nostri amici animali sentono emozioni, dal gatto al gamberetto (sì, anche il gambero è ansioso come te).

Così come l'uomo, anche gli animali provano emozioni

Così come l’uomo, anche gli animali provano emozioni (Credits: Sarah Richter da Pixabay)

Il valore aggiunto dell’essere umano è che abbiamo sviluppato la neocorteccia, cioè tutta la parte del cervello che contiene le funzioni cerebrali superiori, tra cui quella più figa: il linguaggio verbale simbolico. La capacità di emettere suoni complessi con significati condivisi ci ha permesso di comunicare tra noi attraverso mezzi infiniti: musica, arte, letteratura, per citarne alcuni.

Semplificando molto, più gli animali sono complessi a livello cerebrale, più complesse saranno le emozioni provate e il modo di comunicarle. Noi umani, su questo, vinciamo a mani basse. Se le emozioni sono patrimonio animale, poi, vuol dire che sono utili alla sopravvivenza della specie, altrimenti le avremmo perse tempo fa nella catena evolutiva.

Linguaggio e regolazione emotiva nei bambini

Ci sono diversi studi che sostengono l’importanza del linguaggio nello sviluppo delle emozioni e della loro capacità regolativa nei bambini. Per esempio, una ricerca del 2002, tra tante, mostrava come bambini con disturbo specifico del linguaggio mostrassero minori capacità di regolazione emotiva rispetto ai coetanei con sviluppo del linguaggio nella norma.

I bambini più capaci a parlare di emozioni sono quelli più capaci a regolarle

I bambini più capaci a parlare di emozioni sono quelli più capaci a regolarle (Credits: Pezibear da Pixabay)

In sostanza, bambini che faticano nell’esprimersi, faticheranno anche nel regolare le loro emozioni, forse proprio a causa del fatto che non conoscono le parole giuste per poterle esprimere adeguatamente.

Al contrario, pare che bambini bilingui abbiano maggiori capacità di controllo inibitorio, ovvero la capacità di controllare il proprio comportamento. I bambini che parlano più di una lingua, inoltre, hanno un maggior vocabolario in assoluto e quindi anche un maggior vocabolario emotivo.

Addirittura, secondo questa ricerca sembra che le persone bilingui sentano le emozioni in modo meno intenso e più distaccato se veicolate tramite la loro seconda lingua.

Non possiamo però ignorare l’importanza dell’educazione da parte dei genitori e degli adulti in generale. La capacità di regolare le proprie emozioni deriva anche da quanto i genitori abbiano aiutato il bambino a sviluppare le capacità di espressione emotiva. I genitori che parlano di emozioni e aiutano i propri bambini ad esprimerle sono quelli con i figli maggiormente abili a livello linguistico e sociale.

Menzione speciale va alle differenze di genere. Sembra esserci una differenza tra maschi e femmine, a favore delle femmine, sia nelle abilità di linguaggio sia nelle abilità di regolazione emotiva. Genetica? No, è spesso frutto dell’educazione e delle aspettative sociali.

Regolazione delle emozioni e disturbi mentali

Alla base di tanti disturbi mentali, per esempio i disturbi d’ansia, troviamo una difficoltà nella regolazione delle emozioni, che può portare quindi a una loro mancata accettazione. C’è chi fa fatica a regolare l’ansia, per cui è soggetto ad attacchi di panico o a preoccupazioni eccessive.

Oppure c’è chi invece fa fatica a regolare la rabbia, e quindi è soggetto a scatti d’ira e comportamenti aggressivi. C’è chi non riesce a regolare emozioni come il senso di colpa (come quelli che chiedono sempre scusa) oppure la vergogna – diventando permaloso o perennemente imbarazzato.

Spesso ci si chiede in che modo la psicoterapia aiuti in tutto questo. Come può parlare con qualcuno aiutarmi a stare meglio? La psicoterapia non è sfogarsi con qualcuno o chiedere consiglio a un estraneo, ma è una vera e propria terapia della parola.

Dawson fatica a regolare le sue emozioni, nonostante i monologhi logorroici

Lo psicologo può aiutare nell’apprendere a riconoscere le proprie emozioni, capire in cosa ci sono utili e a esprimere a parole quello che ci stanno dicendo. È proprio questo che ci può aiutare, assieme a qualche strategia, a regolare le nostre emozioni.

Se so che quello che sto sentendo è rabbia e imparo a riconoscere il motivo per cui mi sento arrabbiato, potrò imparare anche a esprimerlo a parole attraverso un vocabolario emotivo più elaborato. Questo, già di per sé aiuta a rendere la rabbia meno intensa e a gestirla meglio. E può diminuire le probabilità che spacchi per la sesta volta il telecomando del televisore.

Poi, se frantumare oggetti ti aiuta, buon per te; però non ti lamentare se a fine mese il budget è ridotto, ecco. Che poi ti arrabbi di più. E hai bisogno di altri telecomandi. È un circolo vizioso.

Meglio, quindi, imparare a parlare di emozioni.

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