Gli effetti positivi delle festività, tra sociologia e neuroscienze


Se nel 2019, in tempi non sospetti, parlavamo di Christmas Blues e difficoltà emotive durante le festività, sul finire del 2021 mi sento di voler lasciare una nota speranzosa. L’altra faccia della medaglia natalizia, per dire. Parliamo degli effetti positivi delle festività.

Riti e festività umane

Se vogliamo prenderla larga, possiamo dire che fin da tempi immemori l’essere umano è un festaiolo. E con ragione. La festa è l’interruzione del lavoro, un momento di riposo ma anche, in un certo modo, di violazione delle regole, di vitalità, di gioco.

La festa scandisce le stagioni e il passare del tempo e ci permette di rigenerarci dando spazio a tutto ciò che non è permesso nelle giornate ordinarie. Pensate al Carnevale – o al più anglosassone Halloween – dove ci permettiamo di essere strani, paurosi, provocatori e un po’ matti. Oppure, semplicemente, al Natale, dove le regole della dieta non contano fino all’anno nuovo.

Esistono anche effetti positivi delle festività, non solo depressione e buoni propositi da fallire!!!

Esistono anche effetti positivi delle festività, non solo depressione e buoni propositi da fallire!!! (Credits: Artem Kniaz, Unsplash)

Nelle società contadine riti e festività erano fondamentali per scandire i cicli stagionali. Ferragosto, per esempio, era la festa di fine raccolto e fu proprio l’imperatore Ottaviano Augusto ad istituire le ferie augusti. Ma pensiamo anche a riti come il matrimonio, il compleanno o il funerale: sono anch’essi modi di scandire le tappe della vita e il ciclo del tempo che passa.

Ma le feste hanno anche una importantissima funzione sociale e di aggregazione. Se durante le giornate siamo occupati con il lavoro, è proprio durante riti e feste che ci dedichiamo anima e corpo allo stare insieme. E si sa, l’essere umano è l’animale sociale per eccellenza e senza la cooperazione e la relazione con l’altro la sopravvivenza è molto più faticosa.

Il declino delle feste

Non è che vogliamo dare tutte le colpe al malvagio capitalismo, però possiamo dire che le sue responsabilità ce l’ha, perlomeno per quanto riguarda la morte della festa popolare.

Si da il caso che molti sociologi (qui un approfondimento) ritengono che l’avvento del sistema capitalistico e della società industriale abbia portato a una vera e propria morte della festa come veniva intesa nelle società rurali.

Un brindisi alla depressione natalizia!

Un brindisi alla depressione natalizia! (Credits: Al Elmes, Unsplash)

Se ci pensate, nella società attuale – molto dedita al lavoro e alla produttività  il momento del riposo e del divertimento è legato al consumo. Cosa facciamo nel tempo libero? Stiamo sui social e su internet – a pagamento – oppure andiamo in qualche ristorante – a pagamento – e compriamo qualche vestito al centro commerciale – ovviamente a pagamento.

Anche il senso della festa è diventato perlopiù consumistico. Prendiamo il classico Natale, qual è la prima cosa che vi viene in mente? Regali, esatto. E la maggior parte dello stress legato al Natale è proprio derivante dalle aspettative di consumo.

Come mangerò in quel ristorante di alta cucina? Quali fantastici e costosissimi regali riceverò? Quanti soldi mi regalerà la nonna un po’ rimbambita? Chissà se piacerà la cena di 10 portate che ho preparato per la mia famiglia?

Effetti positivi delle festività: cosa dicono le neuroscienze

Gli effetti positivi delle festività e della trasgressione spiegato da Stephens

Gli effetti positivi della trasgressione spiegato dallo psicologo Richard Stephens (Credits: Edizioni Piemme)

Torniamo per un attimo alle feste contadine. Qual era il loro scopo? Riposo, trasgressione delle regole e connessione umana. Se rimaniamo su questo piano, le neuroscienze ci dicono che la connessione umana ha un effetto positivo importantissimo sulla salute sia fisica sia mentale.

Il senso di connessione con l’altro può aiutare il rilascio della serotonina, il neurotrasmettitore della felicità, che può portare a maggiori sentimenti di appartenenza e di cura verso l’altro. L’atmosfera del Natale poi – e delle festività in generale – può portare anche al rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore della ricompensa, che rinforza la nostra ricerca di stimoli positivi legati proprio a quella fonte, ovvero la festa.

Sulla violazione delle regole ci sarebbe tanto da dire. Vi basti sapere che trasgredire ogni tanto qualche regola aiuta a stare meglio.

Nel suo libro Cattivi è meglio, Richard Stephens, professore di psicologia all’Università di Keele in Gran Bretagna, afferma come possano essere trovati vantaggi di adattamento sociale anche nelle cosiddette cattive abitudini. Un esempio può essere il bere: sappiamo ormai che l’alcol – ovviamente in dosi adeguate – è un agevolatore sociale che può rendere empatici e comprensivi. Oppure pensate alle parolacce: una bella imprecazione ben piazzata può addirittura rilasciare sostanze nell’organismo che aiutano a tollerare il dolore fisico.

Sul riposo, beh… devo davvero tirare in ballo la scienza per convincervi della sua utilità?

Come sopravvivere alle feste

Per sopravvivere alle feste e magari divertirsi pure, basta seguire le regole delle feste contadine.

  1. Riposo. Sembra una scemenza, ma riposo vuol dire anche smettere di fare le maratone di acquisti il giorno prima o le 12 ore davanti ai fornelli. Rallentate, comprate i regali online un mese prima e godetevi le vacanze.
  2. Trasgressione. Di solito tenete i dolci nella cassaforte blindata del nonno? Concedeteveli, è festa! Siete tendenzialmente astemi? Eccovi il vinello dello zio. Alle 6 del mattino siete in piedi lavati, vestiti e con 100 addominali fatti? Vi presento uno dei peccati capitali: l’accidia.
  3. Connessione. Forse questa è la parte più importante. Cominciamo a fregarcene del resto e iniziamo a passare le feste con chi davvero alimenta in noi un senso di appartenenza. Fermatevi e state davvero con i vostri cari, senza pensare alla prossima portata o all’eleganza della tavola.

Ma perché queste cose ve le dico a gennaio?

Un'immagine che spiega gli effetti positivi delle feste, probabilmente

Buon 2022 da Discorsivo! (Credits: cottonbro, Pexels)

Perché forse è ora di tornare alle feste di una volta, quelle che ci sono tutto l’anno. La festa può non essere solo il Natale. Basta che sia un rito di aggregazione, riposo e divertimento.

Quindi i miei consigli valgono tutto l’anno. Buon 2022!

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